Roma, 10 nov. (askanews) - E' "TAM TAM. Tempio, Azione, Movimento", realizzata dallo Studio Alvisi Kirimoto, l'installazione che è stata svelata alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma in occasione della presentazione del numero di INTERNI dedicato a Roma. Il magazine di interiors e contemporary design del Gruppo Mondadori ha infatti dedicato il suo numero speciale di novembre 2025 alla capitale.
L'opera di Massimo Alvisi e Junko Kirimoto, realizzata per la prima volta in occasione di INTERNI CRE-ACTION durante il FuoriSalone a Milano, sarà esposta nel Cortile Centrale della Galleria Nazionale fino all'8 dicembre. Il tempio di colonne bianche in plastica riciclata diventa un organismo trasformabile e dinamico grazie all'azione dei visitatori, stimolando sia la riflessione personale che la condivisione collettiva. Partner dell'installazione è COREPLA, Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica. Giovanni Cassuti, Presidente di Corepla, ha spiegato: "Noi come Corepla abbiamo l'ambizione di dare vita nuova a tutto ciò che non deve essere scartato, ma raccolto, selezionato, recuperato e selezionato. Può tornare in vita in vari modi, e può tornare ad essere anche un'opera d'arte, una scultura meravigliosa, forte ma leggera, come quella che stiamo presentando qui alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna d'Italia".
L'archietto Massimo Alvisi ha sottolineato: "Questo è un manifesto alla possibilità di modificare lo spazio, all'idea che i cittadini devono riappropriarsi anche dei luoghi sacri, come un piccolo tempio, e modificarlo, spostando le colonne, creando spazi diversi. Un luogo fluido, un luogo capace di accogliere e di essere sempre in trasformazione".
Come sempre in trasformazione è la città di Roma, raccontata dal numero di INTERNI "Roma, eternal change", monografia che identifica la città come laboratorio di architettura, design, arte e cultura, e presentato durante l'evento romano che ha avuto come communication partner Comin & Partners.
"La Roma che, come dice D'Agostino, non può essere una città, ma è un mondo, un mondo che si trasforma, che vive, accumula storia, è tra archeologia, contemporaneità, e futuro" ha detto Gilda Bojardi, direttore di INTERNI".