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Tensioni fra Cina e Giappone, mezzo milione di voli cancellati

di TMNews mercoledì 19 novembre 2025
2' di lettura

Shanghai, 19 nov. (askanews) - Mezzo milione di biglietti aerei tra Cina e Giappone annullati in pochi giorni. È l'ultimo segnale tangibile di una crisi diplomatica che si sta allargando e che ha già effetti sul turismo e sui rapporti economici tra i due Paesi.

La tensione nasce dalle parole della nuova premier giapponese Sanae Takaichi, che il 7 novembre ha ipotizzato un intervento militare giapponese a difesa di Taiwan in caso di attacco. Una dichiarazione che Pechino ha giudicato provocatoria e diretta contro la propria sovranità sull'isola.

La reazione cinese è stata immediata. L'ambasciata a Tokyo ha parlato di affermazioni inaccettabili. E il console cinese a Osaka, in un messaggio poi cancellato, ha minacciato di "tagliare quella sporca testa senza la minima esitazione". Subito dopo, i due Paesi hanno convocato i rispettivi ambasciatori.

Tokyo ha risposto invitando i propri cittadini in Cina alla prudenza. L'ambasciata giapponese a Pechino raccomanda di prestare attenzione all'ambiente circostante ed evitare i luoghi affollati o associati alla presenza di giapponesi. Indicazioni emesse, spiega il governo, dopo una valutazione complessiva della situazione di sicurezza.

Sul piano diplomatico, a Pechino il responsabile giapponese per l'Asia-Pacifico, Masaaki Kanai, ha incontrato il suo omologo cinese Liu Jinsong. La Cina ha ribadito le sue decise proteste per le parole della premier Takaichi. E Tokyo ha invitato Pechino a moderare i toni.

La crisi ha ora ricadute economiche dirette. Oltre ai voli cancellati, i media giapponesi riferiscono che Pechino è pronta a sospendere nuovamente le importazioni di prodotti ittici dal Giappone. Una misura formalmente legata al monitoraggio delle acque trattate rilasciate dall'impianto di Fukushima. La Cina aveva già imposto un primo divieto nel 2023 e aveva appena ripreso ad acquistare parte dei prodotti marini giapponesi.

Il profilo politico di Takaichi, figura ultraconservatrice nota per le visite al santuario Yasukuni, rende il confronto con Pechino ancora più aspro.

Con voli bloccati, scambi rallentati e sale cinematografiche che rinviano le uscite dei film giapponesi, la tensione tra le due nazioni continua a crescere e si misura anche fuori dalla diplomazia.

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