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Rinnovabili, Toto: risposte da eolico offshore galleggiante

di TMNews venerdì 21 novembre 2025
2' di lettura

Roma, 21 nov. (askanews) - "L'eolico offshore galleggiante riteniamo possa essere la giusta risposta a una serie di domande del paese Italia e soprattutto dell'Europa. Una risposta che comporterebbe per il settore la reindustrializzazione di molte parti dell'economia italiana, che abbatterebbe il costo delle bollette e portando a compimento i 15 GW programmati a un impatto sull'economia italiana con un valore aggiunto di circa 60 miliardi di euro".

Per Riccardo Toto (Direttore Generale di Renexia), intervenuto alla presentazione del 23° Rapporto "Gli italiani, le rinnovabili e la green & blue economy", in occasione del convegno "Transizione energetica e innovazione tra opportunità e ostacoli. PNRR - Piano Transizione 5.0 e PNIEC 2030", promosso da Fondazione UniVerde e Noto Sondaggi, con la main partnership del player internazionale Renexia, event partner Almaviva, trasmesso in diretta streaming su Radio Radicale. "l'eolico marino galleggiante rappresenta una rivoluzione energetica per l'Italia: invisibile dalle coste, può produrre grandi quantità di energia pulita grazie a impianti di grande taglia che sfruttano venti forti e costanti in alto mare. Questi impianti non solo garantiranno energia rinnovabile, ma svolgeranno anche un ruolo chiave nella stabilizzazione della rete elettrica nazionale, rappresentando una tecnologia di transizione fondamentale nella fase di sviluppo del nucleare da fusione di nuova generazione. Investire in 15 GW di eolico marino galleggiante, come previsto dal PNIEC, comporterebbe un onere minimo per gli utenti - meno di 1 /MWh - e creerebbe un valore aggiunto di quasi 60 miliardi di euro per l'economia italiana, generando migliaia di posti di lavoro. Per questo, chiediamo con forza: la conferma dell'obiettivo dei 15 GW di eolico marino galleggiante al 2040; una decisione rapida sulle tariffe incentivanti che valorizzi l'eolico galleggiante lontano dalle coste; la rimozione degli ostacoli burocratici e ideologici per garantire energia pulita e conveniente alle famiglie e imprese italiane. L'Italia non può perdere questa occasione: sviluppare l'eolico galleggiante significa contrastare la deindustrializzazione, garantire indipendenza energetica, abbassare le bollette e assicurare l'energia necessaria per il futuro del Paese".

Nella realizzazione del pionieristico progetto Med Wind, che prevede un investimento complessivo di circa 9,9 miliardi di euro, Renexia ha puntato in maniera decisa sul bisogno di avviare una nuova filiera industriale nazionale dell'eolico marino galleggiante per la produzione dei componenti essenziali, indispensabili per costruire i grandi parchi eolici offshore e onshore in Italia e nei Paesi del Mediterraneo. In accordo con la Regione Abruzzo sta mettendo a terra InVento Italia, la fabbrica di turbine eoliche che sorgerà in un'area nell'immediatezza del porto di Vasto. È un investimento totalmente privato di circa 500 milioni di euro in grado di generare 3000 posti di lavoro. A pieno regime, Med Wind garantirà una produzione annuale di energia pulita stimata in 9 TWh, sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di circa 3,4 milioni di famiglie e a ridurre le emissioni di CO2 di circa 2,7 milioni di tonnellate all'anno.

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Zelensky: rischiamo la rottura con gli Usa, non tradirò mai l'Ucraina

Kiev, 21 nov. (askanews) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky avverte che Kiev potrebbe trovarsi davanti a "una scelta molto difficile" sul piano statunitense per porre fine alla guerra con la Russia. Nel suo messaggio speciale alla nazione, Zelensky afferma che l'Ucraina rischia "la perdita della dignità" o la rottura con il suo principale partner, mentre Washington spinge per i 28 punti che includono concessioni territoriali e una riduzione delle capacità militari di Kyiv. Il leader ucraino ha aggiunto che non tradirà mai l'interesse nazionale dell'Ucraina e che proporrà pazientemente "alternative" al piano di pace Usa.

"In questo momento stiamo vivendo uno dei periodi più difficili della nostra storia - afferma Zelensky - La pressione sull'Ucraina è tra le più forti. Il nostro Paese potrebbe trovarsi davanti a una scelta molto dura: o la perdita della dignità, oppure il rischio di perdere un partner fondamentale; o accettare i complessi 28 punti, oppure affrontare un inverno estremamente rigido - il più rigido - con ulteriori rischi".

"Non lo tradirò mai. L'interesse nazionale dell'Ucraina deve essere rispettato - ha aggiunto il presidente Ucraino -. Non ricorriamo a dichiarazioni roboanti: lavoreremo con calma con gli Stati Uniti e con tutti i partner. Ci saranno sforzi costruttivi per trovare soluzioni con il nostro principale alleato. Presenterò argomentazioni, cercherò di convincere, proporrò alternative, ma non daremo mai al nemico alcun pretesto per dire che l'Ucraina non vuole la pace, che è l'Ucraina a bloccare il processo o che non è pronta alla diplomazia".

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Congresso AIRO: radioterapia promossa, ma emotività è la vera sfida

Rimini, 21 nov. (askanews) - Una radioterapia sempre più efficace e, soprattutto, percepita dal paziente come cura affidabile e attenta. E' il quadro che emerge dalle indagini presentate a Rimini al Congresso Nazionale AIRO (Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia Clinica). I dati rivelano una fiducia altissima, con il 92% dei pazienti che promuove la cura e ben il 71% che non riporta effetti significativi a sei mesi dal trattamento. Ma dietro questi numeri positivi, i pazienti segnalano una sfida principale non tecnica: quasi uno su due (il 48%) indica infatti il peso emotivo e la preoccupazione legata alla malattia come la maggiore difficoltà da affrontare.

"I risultati sono stati davvero interessanti e devo dire più positivi di quelli che forse ci saremmo aspettati prima di iniziare la survey" commenta il presidente di AIRO, Marco Krengli.

Il 77% dei pazienti si è sentito ben supportato, oltre il 90% descrive il rapporto con il personale come cordiale e professionale. Maggiore fragilità emerge nei giovani tra 18 e 40 anni, che richiedono più informazioni e mostrano sensibilità più alta all'impatto emotivo. "Da un lato - prosegue Krengli - ci conforta il fatto che, appunto, i pazienti riportano una esperienza positiva, ma sicuramente dovremo prestare particolare attenzione ai pazienti più giovani, ai pazienti con alcune patologie, perché con alcune patologie specifiche anche gli effetti collaterali sono più importanti. Quindi vuole da un lato rassicurare che il trattamento viene gestito su uno standard di qualità percepita da parte dei pazienti assolutamente valida. Dall'altro ci dice che noi non dobbiamo tralasciare di prestare particolare attenzione a seguire questi pazienti, a entrare in empatia con loro e a rassicurarli per quelli che sono i possibili effetti collaterali del trattamento".

Sul fronte tecnologico, oltre l'80% dei centri italiani utilizza quotidianamente l'IGRT, la radioterapia a guida di immagini. Lo spiega il coordinatore della Commissione Scientifica AIRO, Pierluigi Bonomo: "Oltre l'80% dei centri censiti, dei partecipanti, ha riportato un utilizzo quotidiano di queste tecniche avanzate di controllo delle immagini, quindi ci dà un polso di estremo avanzamento dello stato dell'arte in Italia e quindi di fatto una garanzia della qualità del trattamento stesso".

Questa diffusione capillare di alta tecnologia, che vede anche l'uso di tecniche sofisticate - spesso basate sull'intelligenza artificiale - richiede un costante aggiornamento professionale. "Uno degli aspetti direi più belli della radioterapia oncologica come disciplina - ricorda Bonomo - è la sua costante evoluzione e quindi il coniugare questa crescita sia tecnologica, ma in generale di conoscenze con gli aspetti formativi è un qualcosa di estremamente importante che ci pone sicuramente all'avanguardia come paese a anche a livello internazionale".

Durante il congresso, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha ricevuto l'onorificenza di socio emerito AIRO. La sfida futura è chiara: mantenere l'eccellenza tecnologica rafforzando il sostegno emotivo ai pazienti, soprattutto i più giovani.

TMNews

"Perdere i nostri figli" in guerra: il generale che scuote la Francia

Parigi, 21 nov. (askanews) - In Francia si apre un caso nazionale dopo l'intervento del capo di Stato maggiore delle Forze Armate, il generale Fabien Mandon, che davanti al congresso dei sindaci ha invitato il Paese a prepararsi a sacrifici in caso di conflitto, parlando di "accettare di perdere i propri figli".

"I militari sono uno spaccato della nazione. I giovani che operano nel mondo hanno tra i 18 e i 27 anni, vengono dalle vostre comunità e hanno le stesse aspirazioni. Terranno la posizione se sentiranno che anche il Paese la tiene insieme a loro. Se il Paese vacilla perché non è pronto ad accettare di perdere i suoi figli o a soffrire economicamente, allora ci esponiamo a un rischio".

Le parole hanno scatenato la reazione dei partiti di opposizione e un acceso dibattito sui media francesi.

Mandon ha parlato sulla scorta di analisi militari: secondo la "Revue Nationale Stratégique 2025", documento programmatico delle autorità di Parigi, la Francia deve "prepararsi all'ipotesi di un impegno maggiore di alta intensità nel vicinato europeo entro il 2027-2030". Parallelamente, è previsto "un massiccio aumento degli attacchi ibridi sul territorio nazionale". E un sondaggio Elabe di marzo 2025 conferma che il 64% dei francesi teme l'estensione del conflitto fino al suolo nazionale.

A difesa dell'esecutivo è intervenuta la ministra delle Forze Armate, Catherine Vautrin, che ha invitato a ridimensionare la polemica.

"Il presidente ha richiamato la situazione internazionale e la fase di svolta che stiamo attraversando. Dobbiamo anticipare, addestrare i nostri eserciti, riarmarci, ma serve anche una nazione lucida e unita. Per questo non c'è spazio per le polemiche, soprattutto quando nascono da frasi isolate, estrapolate dal contesto. Finiscono per avere un solo effetto: nuocere agli interessi del nostro Paese".

Anche in Italia sono state oggetto di dibattito, a fine 2024, le parole del Capo di Stato maggiore dell'Esercito Carmine Masiello, che aveva affermato la necessità di "prepararsi alla guerra" e proposto di rinominare la Scuola di Stato Maggiore in "Scuola di Guerra".

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Meloni arrivata a Johannesburg per il G20

Johannesburg, 21 nov. (askanews) - La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata a Johannesburg, dove sabato e domenica parteciperà al G20. Dal Sudafrica poi si sposterà in Angola, dove lunedì e martedì interverrà al vertice Ue-Unione africana. Durante il tragitto l'aereo della premier ha fatto scalo a Sigonella.

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