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In "Attitudini: nessuna" il clown unico di Aldo, Giovanni e Giacomo

di TMNews giovedì 27 novembre 2025
2' di lettura

Roma, 27 nov. (askanews) - La regista Sophie Chiarello riunisce Aldo, Giovanni e Giacomo nel documentario "Attitudini: nessuna", nei cinema dal 4 dicembre. Un viaggio che parte dalla Milano periferica della loro infanzia e gioventù, dal lavoro in fabbrica, e poi passa per le scuole di mimo, i piccoli palcoscenici, il teatro comico, il cabaret fino al grande successo in tv e al cinema. Una storia irripetibile che dura da trent'anni, fatta di amicizia, talento, sperimentazione e improvvisazione, con un'alchimia unica. Tre clown, che diventa uno solo, come dice Giovanni nel documentario. "Ho capito e ho scoperto che loro sono un'unica entità, cioè esiste Aldo, Giovanni e Giacomo e poi esiste il trio. - ha spiegato la regista - E questo l'ho scoperto, l'ho visto accadere sotto ai miei occhi mentre dalle quinte salivano sul palco senza essersi preparati, ad un certo punto parte questa cosa che è magica". Giacomo ha sottolineato: "Questo continua a succedere nonostante siano tanti anni che si lavora, ognuno di noi faccia altre cose, però è un'alchimia, è una magia particolare che fortunatamente perdura".

Il documentario ripropone le più divertenti gag di ieri e mostra i tre comici nella loro vita di oggi, lontana dalle scene: un percorso di tre ragazzi "sfigati", come si definiscono loro, che insieme hanno raggiunto un successo a cui neanche aspiravano. "In tutte le cose che abbiamo fatto la partenza è stata: 'Voi non siete capaci di fare sta roba' oppure 'è troppo lungo quello che fate in tv, non va', poi 20 minuti di sketch e andava. 'E no, ma il cinema ragazzi, voi siete dei guitti'.. - ha raccontato Giovanni - Quindi non bisogna mai fidarsi, Jannacci lo diceva: ai giovani si racconta quello che devono fare ma è una cazzata, sono i giovani che devono pensare a cosa fare".

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Premio Non sprecare 2025, alla Luiss focus sugli oceani

Roma, 27 nov. (askanews) - Si è svolta a Roma, presso il Campus dell'Università Luiss Guido Carli, la cerimonia di consegna del Premio Non Sprecare 2025, giunto alla sua sedicesima edizione e promosso dal sito nonsprecare.it, fondato e diretto da Antonio Galdo. L'iniziativa celebra ogni anno esperienze, progetti e iniziative che trasformano problemi o scarti in risorse e opportunità concrete per la società, l'ambiente e l'economia sostenibile. L'edizione 2025 è stata dedicata agli oceani, veri pilastri della vita sul Pianeta, la cui salute però è minacciata dalla plastica, dai rifiuti e dalla crisi climatica. Secondo uno studio della Fondazione Ellen MacArthur, entro il 2050 nei nostri mari potrebbe esserci più plastica di quanti saranno i pesci.

"Luiss, come istituzione universitaria - ha detto ad askanews Emiliana De Blasio, Advisor per la Diversità, l'Inclusione e la Sostenibilità della Luiss - si propone l'obiettivo ambizioso di reimmaginare la sostenibilità. Luiss è un living lab che attraverso esperienze concrete, non solo politiche, promuove la sostenibilità sull'ambiente, la sostenibilità sociale e soprattutto attraverso la propria governance dimostra che un mondo diverso è possibile".

Tra i progetti premiati anche quello promosso dal CNR sull'energia rinnovabile prodotta sott'acqua. "Il mio progetto - ha spiegato Jessica Barichello, ricercatrice CNR-ISM - riguarda l'applicazione di materiale fotovoltaico di terza generazione, in particolare ho trattato il materiale perovskite in ambiente subacqueo per andare a sfruttare un'energia residua che viene sprecata".

Un altro riconoscimento è stato assegnato all'associazione L'oro di Capri, che valorizza gli oliveti dell'isola. "Le pratiche antispreco - ha detto Carlo Alessandro Lelj Garolla, coordinatore dell'associazione - le seguiamo, perché nella nostra associazione provvediamo al recupero delle acque piovane, al recupero di tutti i residui di potatura e quindi ricicliamo tutto in modo che nulla vada perso, evitiamo appunto di bruciare, che è una cosa che prima era molto consueta nell'agricoltura dell'isola di Capri".

Altro progetti che hanno avuto il riconoscimento del Premio Non Sprecare 2025 hanno riguardato il riuso delle ceneri dell'Etna, il recupero delle plastiche negli oceani e una cannuccia biologica realizzata con farina di mais. Premiata anche Emma Mazzenga, classe 1933, la donna più veloce del mondo nelle categorie Master, simbolo di longevità attiva.

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Sostenibilità, inclusività e arte: a Roma nasce una "Città Verde"

Milano, 27 nov. (askanews) - Tra danni dovuti alla crisi climatica che costano in media 284 euro a ciascun abitante, ed emergenza abitativa - il 70% del patrimonio edilizio è stato realizzato prima del 1980 - l'Italia è chiamata ad affrontare una delle sue sfide più complesse e decisive: trasformare il costruito in una leva di sostenibilità, innovazione e benessere collettivo. Una rivoluzione soprattutto per il settore edilizio, con il tradizionale costruttore destinato a trasformarsi in sviluppatore e rigeneratore.

"Il nostro ruolo è un ruolo anche e soprattutto sociale. La trasformazione green non prevede soltanto alloggi a basso consumo di energia, ma la creazione di spazi e di ambienti per tutti. E il valore di questi spazi non deve essere solo di chi abita agli alloggi, ma dell'intera collettività - spiega Alessandro Guglielmi, architetto project manager di La Leva e founder di Città Verde -. Le nostre abitazioni hanno un risparmio di CO2 di oltre 100.000 kg l'anno, ma soprattutto hanno una serie di infrastrutture pubbliche e private che consentono una migliore qualità della vita".

Un modello virtuoso di rigenerazione urbana per un abitare sostenibile e inclusivo è rappresentato da Città Verde, l'eco quartiere realizzato nel territorio di Colle Ardeatino, a Roma, da La Leva, impresa attiva da oltre 60 anni nel real estate che ha già realizzato oltre 3 mila unità immobiliari.

"Città Verde utilizza i protocolli energetico-ambientali per certificare il valore e la misura dei singoli fabbricati e dei servizi dell'intero quartiere - sottolinea Guglielmi -. Parliamo di un'iniziativa che sviluppa su oltre 30 ettari nella periferia di Roma e che utilizzando i protocolli energetici ambientali, il consumatore, il nostro cliente sa già quale è il valore delle performance ambientali energetiche: ad esempio, il 30% in meno di consumo di energia, l'80% di energia viene prodotta da fonti rinnovabili, tutte i nostri edifici sono gas free. E soprattutto c'è una qualità dei servizi che viene anche quella certificata con rating system internazionale".

La Leva è la prima azienda ad applicare in Italia il New European Bauhaus (NEB), iniziativa lanciata dalla Commissione Europea che, tra gli altri elementi chiave per una nuova cultura dell'abitare, introduce l'arte come strumento di aggregazione sociale. "Ali e Radici" è infatti il progetto artistico concettuale e partecipativo destinato a diventare l'elemento più iconico della nuova "Città Verde" di Roma.

"Abbiamo accettato questa sfida: nel nuovo complesso denominato Urban District che non è soltanto residenze, ma anche negozi di vicinato, ci sarà una passeggiata artistica - puntualizza il project manager di La Leva -. Ali e radici è un progetto artistico intergenerazionale: il curatore ha deciso di coinvolgere dai bambini della scuola primaria, agli studenti del liceo e dell'università in un progetto che una volta terminato vedrà dei mosaici che saranno interpretati dai sogni dei bambini e realizzati dagli studenti del liceo. E dei troni cosiddetti instagrammabili, realizzati con un cemento a basso contenuto di CO2, realizzati dagli studenti del liceo artistico e l'opera 'Ali e Radici' principale dell'artista che simboleggia il processo partecipativo che è legato a questo progetto".

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La visita di moglie e figlio a Bolsonaro incarcerato

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Papa in Turchia, lascia Ankara per raggiungere Istanbul

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Il pontefice ha raggiunto in auto l'aeroporto internazionale della capitale del paese proveniente dalla Presidenza per gli Affari Religiosi dove si è incontrato con il presidente dell'organismo governativo, Safi Arpagus.

Dopo una breve tappa alla Nunziatura apostolica di Ankara si è svolta la cerimonia di congedo presso l'Aeroporto Internazionale di Ankara-Esenboga.

Il pontefice, quindi, dopo un'ora di volo, l'Aeroporto Istanbul-Ataturk per poi recarsi alla Delegazione Apostolica della città dove pernotterà concludendo così la giornata turca.

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