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Crosetto al Consiglio Affari Esteri in formato Difesa dell'UE

di TMNews lunedì 1 dicembre 2025
1' di lettura

Bruxelles, 1 dic. (askanews) - Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha partecipato al Consiglio Affari Esteri (CAE), in formato Difesa, dell'UE. A margine Crosetto ha avuto, inoltre, un incontro importante e strategico con Kaja Kallas, alto rappresentante UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza e vice presidente Commissione Europea, e con Andrius Kubilius, commissario europeo per la Difesa e lo Spazio. "Oggi si è tenuto un confronto importante e costruttivo, quello del Consiglio Affari Esteri - ha detto Crosetto - per riaffermare il ruolo centrale degli Stati membri della UE, per l'idea di una difesa europea comune sempre più solida, efficiente ed efficace. Abbiamo evidenziato la necessità di valorizzare le missioni all'estero già attive, evitando duplicazioni e prevedendo il coinvolgimento di altre nazioni partner. Infine, abbiamo sottolineato che, per un'industria della difesa europea sempre più forte e integrata, è sempre più necessario standardizzare i requisiti e le capacità, stimolando la concorrenza e la competitività anche delle nostre industrie. Resta immutato il nostro sostegno all'Ucraina e alle iniziative NATO e UE in materia".

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Carlo Conti e Sanremo: scegliere le canzoni la parte più difficile

Milano, 1 dic. (askanews) - "La scelta delle canzoni è la cosa più difficile del Festival di Sanremo. Il resto da questo momento in poi per me è finito cioè arriva la parte più facile, quella televisiva, quindi fa parte del mio lavoro, ovvero la parte più facile. La scelta delle canzoni è una grande responsabilità e ripeto e sottolineo la scelta delle canzoni, perché non ci dimentichiamo che Sanremo è il festival della canzone italiana e quindi deve essere uno spaccato di quella che è, in quel momento, la proposta musicale del nostro paese. Per fortuna in questi ultimi anni c'è un grande fermento, ve ne accorgete anche voi, lo sapete anche voi e me lo insegnate voi, di quanto negli ultimi dieci anni la produzione della buona e ottima musica italiana sia centuplicata con tante proposte nuove costantemente, tante sonorità nuove e tanti sapori nuovi, come per esempio un ritorno anche di giovani cantautori di spessore e di livello. Mio figlio è ancora in prima media ed è ancora distaccato dal mondo musicale. Anche quando l'ho portato a Sanremo quella settimana mi ha detto di non presentargli nessuno e che non voleva conoscere nessuno". Così il conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo Carlo Conti intervenendo a RTL 102.5 in merito all'edizione 2026, che si terrà dal 24 al 28 febbraio. All'interno di Non Stop News con Enrico Galletti, Giusi Legrenzi, Massimo Lo Nigro e Lucrezia Bernardo.

Ritornando sulle passate edizioni, con più spazio ai giovani, Conti ha detto: "La forza di questi ultimi anni di Sanremo è stata mischiare e di di allargare il più possibile alle varie generazioni, mischiando quello più conosciuto da una generazione a quello meno conosciuto da un'altra e viceversa. Credo che siano importanti le canzoni che poi si vanno a proporre. Lo scorso anno faccio un nome per tutti, ovvero Lucio Corsi, che era praticamente sconosciuto ai più e guardate che cosa è riuscito a fare e come ha rappresentato anche l'Italia all'Eurovision. Eppure quando l'ho detto l'altro anno, molti hanno detto "Chi è?"".

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Milano, quattro arresti e 348 chili di hashish sequestrati dai Carabinieri

Milano, 1 dic. (askanews) - Quattro uomini sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia Milano Duomo nell'ambito di un servizio di prevenzione generale, dopo il sequestro di 348 chili di hashish e alcune armi clandestine.

I militari, insospettiti da un autoarticolato con targa spagnola, hanno seguito il mezzo fino a un capannone nella provincia di Bergamo, dove i quattro stavano scaricando dieci borsoni. Nel veicolo, dotato di doppio fondo, sono stati trovati 258 chili di hashish termosigillati.

Le perquisizioni nelle abitazioni hanno permesso di recuperare altri 86 chili di hashish nella casa del 28enne, insieme a due pistole con matricola abrasa, munizioni e materiale per il confezionamento. Nella casa del 29enne sono stati trovati ulteriori 4 chili di hashish.

I quattro sono stati portati nel carcere di San Vittore su disposizione della Procura di Bergamo.

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La Bulgaria lancia i kit con gli euro, dal 2026 sarà la moneta corrente

Milano, 1 dic. (askanews) - La Banca Nazionale di Bulgaria ha avviato la vendita di kit contenenti monete in euro. Il Paese si sta preparando ad aderire all'eurozona il 1° gennaio 2026. Per alcuni collezionisti è anche un'opportunità per acquistare monete commemorative bulgare, che si prevede diventeranno più difficili da trovare dopo il passaggio all'euro.

"La Bulgaria passerà all'euro il 1 gennaio e sta distribuendo questi kit di avvio ai propri cittadini affinché possano abituarsi alle monete in euro. Oggi è il primo giorno in cui questi kit saranno disponibili e sono venuto qui per prenderne alcuni", dice Harald Bull-Hanssen, collezionista norvegese.

"Sono venuto a fare la fila per acquistare l'ultima moneta commemorativa bulgara in oro da 100 lev con l'effigie del Santo Patriarca Evtimii di Tarnovo - ha detto il collezionista bulgaro Ivan Nikolov - non ci saranno più monete commemorative in lev e la tiratura è stata leggermente ridotta. Finora sono state coniate 4.000 monete d'oro; questa ha una tiratura di 3.000. Se riesco ad averla è ottimo; altrimenti, vabbè."

La Bulgaria è Stato membro dell'Ue dal 2007. La prospettiva di abbandonare la moneta nazionale, il lev, è lungi dall'essere accettata all'unanimità. Nei mesi passati si sono verificate diverse manifestazioni contro questo cambiamento epocale. Ma i sostenitori di questa svolta la vedono come un passo importante verso l'integrazione geopolitica occidentale e la protezione dall'influenza del Cremlino.

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Fondazione LIHR, un nuovo volto alle malattie neurodegenerative

Roma, 1 dic. (askanews) - Prevenire le malattie neurodegenerative come la malattia di Huntington e la malattia di Alzheimer è oggi una delle sfide più urgenti per la società e per la sanità pubblica. Il Congresso Annuale della Lega Italiana Ricerca Huntington (LIRH) svolto il 29 novembre a Roma è stato un importante momento che ha unito divulgazione scientifica e testimonianza diretta.

Le testimonianze pulsanti di Patrizia Spadin, Presidente dell'Associazione Italiana Malattia di Alzheimer (A.I.M.A.), Andrea Michelon, Vice Presidente di NOI Huntington, Sofia e Nicola, due ragazzi di 27 e 22 anni che hanno il coraggio di raccontarsi pubblicamente anche attraverso i social, hanno mostrato i passi da fare per avvicinare i bisogni reali delle famiglie alle istituzioni, come sottolineato da Francesco Rossiello, caregiver da oltre 40 anni e autore del libro Vite Sospese: "Ho scritto un libro relativamente alla malattia di Huntington e quindi alla mia esperienza, si chiama Vite Sospese e credo che tutti quanti dovrebbero leggerlo perché è una testimonianza importante in modo da unire le persone intorno a questa problematica".

Le due malattie neurodegenerative che colpiscono la mente, sia sul piano cognitivo che sul piano comportamentale sono due forme di disabilità non sempre riconosciute nelle persone. I lavori scientifici sono stati introdotti dalla Dott.ssa Nicoletta Locuratolo e dal Direttore Scientifico della Fondazione LIRH, Ferdinando Squitieri, che ha parlato così prospettive sulle malattie correlate all'Huntington.

Ferdinando Squitieri, Direttore Scientifico della Fondazione LIRH, ha dichiarato: "Il convegno rappresenta un'occasione importante per sottolineare due aspetti fondamentali. Il primo è che c'è un peso notevole delle malattie neurodegenerative nella società perché sono destinate a diventare molto rilevanti in termini numerici. La seconda è che la prevenzione è fondamentale e, in questo senso, il ruolo di una malattia rara come la malattia di Huntington svolge un'azione di conoscenza e di approfondimento rilevante perché si tratta di una patologia genetica che si può prevedere".

Barbara D'Alessio, Presidente della Fondazione LIRH, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Uno degli obiettivi che vogliamo raggiungere con questo convegno, come Fondazione Lega Italiana di Ricerca Huntington, è accrescere la conoscenza e la consapevolezza sulla patologia di Huntington, che è una malattia rara. Molte persone la conoscono forse più per gli aspetti scenografici dei movimenti involontari che la caratterizzano, senza però sapere che gli aspetti più importanti, più difficili da gestire per le persone che ne sono coinvolte sono quelli che non si vedono, quindi sono le difficoltà di tipo mentale e psichiatrico. Noi vogliamo far emergere quella fragilità più nascosta che fa parte di questa malattia, come di altre patologie neurodegenerative, per cercare di combattere lo stereotipo della disabilità".

Gli stereotipi si combattono attraverso la corretta informazione circa la ricerca e le sperimentazioni terapeutiche, così come è avvenuto nella sessione pomeridiana del Convegno che ha riunito a Roma oltre 200 partecipanti da ogni parte d'Italia.

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