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Pietrangeli, Buonfiglio (Coni): le storie come la sua non muoiono

di TMNews mercoledì 3 dicembre 2025
1' di lettura

Roma, 3 dic. (askanews) - "Se ne va la storia. Ho avuto il piacere di conoscerlo da vicino, chiacchierarci tante volte, le sue erano parole piene di esperienza e di ironia, è sempre stato disponibile, ti metteva a tuo agio, non facendo mai pesare quello che ha fatto". Così il presidente del Coni Luciano Buonfiglio, alla camera ardente di Nicola Pietrangeli al Foro Italico di Roma. "E' una storia, e le storie come la sua non muoiono, vanno avanti", ha aggiunto.

Commentando le parole del figlio di Pietrangeli, sul fatto che per il padre la maglia azzurra fosse tutto, Buonfiglio ha dichiarato: "Quando raggiungi la maglia azzurra per molti sportivi raggiungi tutto, ti senti immortale, vuol dire che hai superato qualche limite, con capacità, passione e fortuna, lui ha avuto una vita piena, una bella famiglia, e il mondo dello sport è qui a salutare una grandissima persona e un grande amico".

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Pietrangeli, Licia Colò: maestro di vita per sempre, lascia un vuoto

Roma, 3 dic. (askanews) - "Nicola è stato un momento molto importante della mia vita e un carissimo amico, per sempre, e continuerà a essere un maestro di vita". Così Licia Colò ha ricordato Nicola Pietrangeli, suo grande amore, alla camera ardente del grande tennista al Foro Italico.

"Oggi ci ha fatto piangere e commuovere, un ultimo saluto con 'My way', sul campo che porta il suo nome, lui forse ora riderà, a noi ha fatto piangere, ci ha salutato dicendoci: non dimenticatemi". "A me e alla sua famiglia lascia un vuoto, ma ha una nipotina meravigliosa, Nicole Pietrangeli, continuerà di sicuro a essere ricordato", ha aggiunto.

"Per molti la sua arroganza era un difetto, per me era un pregio, aveva nemici e amici che oggi significa avere coraggio, anche perché a mio avviso aveva quasi sempre ragione" ha concluso Colò.

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Putin-Witkoff a colloquio 5 ore, salta l'incontro con Zelensky

Milano, 3 dic. (askanews) - Il vertice tra Volodymyr Zelenksy e la delegazione del presidente statunitense Donald Trump, guidata da Steve Witkoff e dal genero Jared Kushner è stato annullato. Il motivo della cancellazione non è ancora stato reso noto ma intanto il presidente ucraino ha annunciato che il capo della sua delegazione Rustem Umerov sarà a Bruxelles per parlare con i partner europei del processo di pace con la Russia e, in seguito, volerà negli Stati Uniti per proseguire le interlocuzioni con i rappresentanti di Washington.

La cancellazione dell'incontro fa seguito all'incontro al Cremlino durato quasi cinque ore tra il presidente russo Vladimir Putin e la delegazione Usa, che alla fine dei colloqui è ripartita per tornare negli Stati Uniti.

Il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov ha parlato di colloqui utili e costruttivi, sebbene le parti abbiano affrontato solo "l'essenza" del piano statunitense per l'accordo di pace e non proposte specifiche, discutendo i documenti sulla possibile intesa ricevuti dalla Russia.

Putin ha fatto presente ai suoi interlocutori che Mosca potrebbe accettare solo alcuni aspetti del piano statunitense per l'Ucraina, mentre altri susciterebbero alcune perplessità da parte russa.

"C'erano alcuni punti su cui potevamo concordare e il presidente lo ha confermato ai suoi interlocutori. Altri punti hanno suscitato le nostre critiche e il presidente non ha nascosto la nostra posizione critica, persino negativa, su diverse proposte", ha spiegato Ushakov.

"Finora non abbiamo trovato un compromesso, ma alcune soluzioni americane sembrano più o meno accettabili e possiamo discuterne. Abbiamo concordato con i nostri colleghi americani di non rivelare l'essenza dei negoziati svolti", ha concluso il consigliere del Cremlino.

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Pietrangeli, Malagò: giorno meno triste perché ne rispettiamo volontà

Roma, 3 dic. (askanews) - "Una grande giornata di tristezza, forse l'unica cosa che rende meno triste questo momento è che siamo qui rispettando proprio le sue volontà, che aveva raccontato anche pubblicamente".

Così il presidente della Fondazione Milano-Cortina ed ex presidente del Coni, Giovanni Malagò, alla camera ardente di Nicola Pietrangeli al Foro Italico, parlando proprio della commemorazione studiata nei dettagli dal grande tennista.

"Negli ultimi giorni addirittura volevo fare un ripasso, parlandone sia con i figli, con il suo collaboratore domestico, è sbagliata solo l'ora delle esequie, perché voleva farle a mezzogiorno, però ovviamente è un luogo laico e quindi bisognava incastrare questa cerimonia che è stata organizzata però nel pieno di quelle che erano le sue volontà".

"Lui aveva un desiderio che era un'opportunità, era un privilegio, ma se l'era strameritato sul campo, sembra un gioco di parole, aveva avuto sacrosantamente l'intitolazione di questo luogo in vita, quindi se l'era costruito, poi diceva sempre, anche ultimamente quando faceva un po' di fatica a muoversi, a camminare, andare a un funerale diceva che era un problema perché non si trova parcheggio, e diceva: qui c'è sicuramente, più che mai se succede di giorno feriale'..., ecco mi sento di dire che esattamente questo secondo me è Nicola, un fenomeno come giocatore, come atleta ma anche scanzonato, ironico, divertente uno che per amore della battuta, paradossamente, avrebbe sacrificato anche qualcosa di più importante, era questo" ha concluso.

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Pietrangeli, Zugarelli: Nicola sfidò politica, vittoria merito suo

Roma, 3 dic. (askanews) - "Nicola è stato l'artefice di quella vittoria, grazie a lui abbiamo avuto la possibilità di andarla a giocare, ha vinto la battaglia politica, contro chi non voleva che si andasse a giocare quella finale".

Così Antonio Zugarelli, Tonino per tutti, ha raccontato la vittoria della Coppa Davis nel 1976, in Cile, ricordando il ruolo in quell'occasione di Nicola Pietrangeli, alla sua camera ardente al Foro Italico, che spinse per andare a giocare contro la politica che era contraria a mandare la squadra nel paese governato dal dittatore Augusto Pinochet.

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