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Welfare: nasce "OB Italia Salute"

di TMNews venerdì 5 dicembre 2025
2' di lettura

Roma, 5 dic. - Nasce OB Italia, il nuovo fondo nazionale di assistenza socio-sanitaria integrativa promosso da AIFOS, Assoesercenti, Confimpreseitalia, ITALPMI, UCI, UNCI, Valitalia PMI, Federforma e Fesica Confsal, con l'obiettivo di rafforzare le tutele per lavoratori, famiglie e cittadini.

Il modello bilaterale adottato dal Fondo vuole garantire un ventaglio di interventi dedicati alla salute, alla prevenzione e al benessere complessivo delle persone, con particolare attenzione ai bisogni emergenti della popolazione e al miglioramento della qualità della vita.

A guidare il Fondo sarà Guido D'Amico, Presidente di Confimpreseitalia, che sottolinea come oggi sia fondamentale promuovere strumenti capaci di dare ai cittadini supporti concreti e accessibili. D'Amico sarà affiancato da Sandro Vestita, Vice Presidente, ed Alfredo Mancini, Segretario Amministrativo.

Tra le prestazioni previste figurano sostegni economici in caso di ricoveri, percorsi di prevenzione mirati, check-up periodici, assistenza psicologica, servizi di supporto personalizzati e una rete di prestazioni che permette ai cittadini di accedere facilmente a cure, consulenze e programmi dedicati al benessere fisico e mentale compresa l'assistenza odontoiatrica. L'idea è costruire un sistema che accompagni le persone nelle diverse fasi della vita, facilitando l'accesso ai servizi essenziali e favorendo una maggiore cultura della prevenzione.

Per i promotori, OB Italia rappresenta "un tassello importante nel panorama del welfare italiano". Il Fondo è destinato ai dipendenti delle aziende aderenti ed alle stesse ma sarà accessibile anche ai cittadini che vorranno associarsi privatamente. Si stima che, già da subito, circa un milione di persone saranno potenziali destinatari dei servizi e delle prestazioni offerte. Attivata la pagina ufficiale dedicata, che fornirà aggiornamenti su servizi, requisiti e opportunità.

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Roma, 5 dic. (askanews) - Un anno di attività, 7 programmi attivati, 105 imprese coinvolte e una survey che conferma l'efficacia del modello. È stato presentato oggi nella Scuola della Carità di Padova il report del PNRR Placement Program, l'iniziativa - unica in Italia - ideata per favorire l'occupabilità di dottorandi, PhD, RTD-A, post-doc, borsisti e assegnisti di ricerca, coinvolti nei progetti del PNRR.

Ideato e sviluppato da Fondazione Emblema, il PNRR Placement Program è la piattaforma di attività nata per favorire la transizione verso il mondo del lavoro di dottori di ricerca e ricercatori impegnati nei progetti del PNRR, attraverso incontri di orientamento, ContaminationLab sull'autoimprenditoria ed eventi di matching con imprese interessate ad inserire personale altamente qualificato.

Il Programma ha coinvolto 7 progetti del PNRR su 30 e coinvolto oltre 1.200 dottorandi e oltre 100 imprese italiane, creando occasioni di incontro con l'obiettivo di favorire l'occupabilità dei dottori di ricerca e ricercatori.

Tra luglio 2024 e novembre 2025, Dottorandi, PhD, RTD-A, post-doc e assegnisti di ricerca hanno preso parte ad almeno una delle attività previste dal programma, incontrando le imprese che hanno aderito ad almeno uno dei programmi attivati, contribuendo a costruire un ponte solido tra ricerca e mondo del lavoro, grazie anche ad oltre 800 colloqui realizzati durante i Career Day organizzati al termine di ciascun progetto.

"La survey di customer satisfaction - ha commentato Tommaso Aiello, presidente della Fondazione Emblema - è stata compilata da circa l'80% delle imprese e da un terzo dei partecipanti e ci restituisce un quadro estremamente positivo. In questi mesi siamo stati in 24 città italiane, organizzando 90 recruiting day, 58 giornate di coaching, 234 appuntamenti individuali, 32 sessioni di autoimprenditoria e oltre 800 colloqui. L'intento della Fondazione Emblema è stato quello di approfittare delle potenzialità del PNRR per realizzare un modello di raccordo tra ricercatori e mondo del lavoro che potesse diventare una piattaforma efficace anche per gli anni a venire. La convinzione è che il placement dei ricercatori sia uno strumento strategico per valorizzare il capitale umano della ricerca italiana e sostenere la competitività delle nostre imprese".

I risultati della survey

Dal lato dei ricercatori:

Solo il 18,7% aveva partecipato in passato a iniziative simili.

?L' 82,9% ha svolto almeno un colloquio, con un tasso di feedback negativi limitato al 13,6%.

Oltre l'80% valuta l'esperienza come altamente positiva e ritiene le aziende coinvolte interessanti.

?Appena il 4,6% non consiglierebbe il Placement Program ad altri colleghi.

Dal lato delle imprese:

Solo il 15,2% aveva partecipato a iniziative analoghe in passato; nel 59,7% dei casi, la mancata partecipazione era dovuta all'assenza di progetti simili.

?Le motivazioni economiche sono state marginali (3,2%).

?L'80,2% ha giudicato i candidati migliori rispetto ad altre esperienze, riconoscendo il valore delle attività di orientamento.

?Il 90% ha espresso un giudizio complessivo positivo sull'iniziativa.

?Solo il 6% non consiglierebbe il Placement Program ad altre aziende.

Gli effetti del Programma sono stati presentati da Tommaso Aiello, nell'ambito del Focus della Borsa del Placement, nel 2025 incentrato sul tema "Il placement dei ricercatori dopo il PNRR".

L'evento, organizzato da Fondazione Emblema in collaborazione con il Centro Nazionale RNA&GeneTherapy, uno dei 5 centri di ricerca finanziati dal programma NextGeneration EU (PNRR Missione 4 - Istruzione e Ricerca), ha visto i saluti di Rosario Rizzuto, Presidente del Centro Nazionale RNA&Genetherapy, a cui è seguita una tavola rotonda con Mariangela Amoroso, Country Medical Lead & Medical Head Specialty Care, Sanofi, Margherita Bruno, Consulenza R&S e Finanziamenti Europei, Intesa Sanpaolo, Bruno Catalanotti, Direttore della PharmaTech Academy, Fabio Graziosi, Presidente Fondazione Vitality e Rettore Università dell'Aquila.

"Il Centro Nazionale RNA&GeneTherapy, in collaborazione con Fondazione Emblema, ha realizzato il programma RNA Placement, per favorire l'inserimento professionale dei ricercatori PNRR e investire sulla loro formazione, creando competenze spendibili nel mondo del lavoro", ha spiegato il prof. Rosario Rizzuto, presidente del Centro Nazionale RNA&GeneTherapy".

"Il programma ha offerto coaching in otto sedi italiane, laboratori di autoimprenditorialità e strumenti digitali dedicati, insieme a momenti di incontro con oltre 20 aziende, più di 100 profili coinvolti e oltre 100 colloqui realizzati. Con Fondazione Emblema, abbiamo costruito un modello innovativo che rafforza il legame tra ricerca e impresa e che continuerà a generare valore oltre il PNRR".

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La giornata mondiale del caffè turco, patrimonio Unesco

Roma, 5 dic. (askanews) - Un sorso di cultura. E' il caffè turco, che oggi a Roma festeggia i 12 anni di inserimento nel Patrimonio Immateriale dell'Unesco, avvenuto il 5 dicembre del 2013. Un caffè che, grazie al suo metodo unico di preparazione e presentazione e al suo valore sociale e storico è anche diventato la prima "denominazione di prodotto tradizionale" della Turchia registrata ufficialmente nell'Unione Europea. Per festeggiarlo, si è svolto un evento all'ambasciata turca a Roma.

Elif Çomoglu lgen, ambasciatrice della Turchia a Roma: "Il viaggio del caffè è iniziato dallo Yemen in Africa, in Medio Oriente, arrivando agli Ottomani a Istanbul e secondo i dati storici fu a quel tempo che l'ambasciatore d'Italia che proveniva da Venezia ha portare i chicchi di caffè da Istanbul all'Italia ed è così che crediamo che sia iniziata la storia della fortissima tradizione del caffè in Italia e attraverso l'Italia nel mondo".

Il caffè turco vanta una storia di oltre 500 anni e oggi è quasi una bevanda 'da meditazione'. Segue riti precisi e molto diversi da quelli del tradizionale 'espresso italiano', che si consuma in un sorso sia a casa sia al bar. Ma il suo profumo unisce comunque due paesi che hanno una lunga tradizione di amicizia, Italia e Turchia.

Elif Çomoglu lgen, ambasciatrice della Turchia a Roma: "In effetti, come ambasciatrice turca a Roma ho un lavoro difficile perché il caffè è anche un elemento molto forte nella cultura italiana, che definisce la cultura italiana, ma allo stesso modo in Turchia abbiamo una tradizione del caffè molto forte e se si guarda alla storia, questo è qualcosa che può ulteriormente collegare la Turchia all'Italia".

Il caffè turco è un caffè che non ha fretta e il suo è uno dei metodi di preparazione più antichi ancora in uso: i chicchi tostati e macinati, vengono fatti bollire con acqua fredda in un bricco, poi riscaldati fino alla formazione di una perfetta schiuma. Peculiare anche la presentazione in piccole tazzine di porcellana, dove si depositano i fondi. Immancabile un lokum ad accompagnarlo.

Elif Çomoglu lgen, ambasciatrice della Turchia a Roma: "Naturalmente i metodi di preparazione sono diversi, ma le stesse cose valgono per il caffè turco e per il caffè italiano. Ci piace prendere un caffè durante piacevoli conversazioni, alla fine di una cena in famiglia. Il caffè turco è più forte, ha una preparazione più lunga e si consuma più lentamente".

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