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L'oliva Coratina, il sapore di un territorio che conquista il mondo

di TMNews lunedì 15 dicembre 2025
2' di lettura

Corato (Bari), 15 dic. (askanews) - Nelle campagne di Corato, tra le centinaia di ettari coltivati a ulivi, sorge un grande albero millenario che è la pianta madre della cultivar coratina da cui si ricava il pregiatissimo olio extra vergine ambasciatore nel mondo di una delle eccellenze pugliesi più riconosciute.

Partendo dall'oliva coratina come simbolo dell'identità di una intera comunità il comune pugliese ha varato il progetto "Corato Cultivar Bellezza", un marchio per promuovere un territorio che ha molto da offrire, come ha sottolineato l'assessore allo Sviluppo Economico e alle Attività Produttive, Concetta Bucci: "Corato Cultivar Bellezza è un percorso che racchiude tutto quello che parla della nostra città, la cultivar, che ovviamente è la regina di tutto lo sviluppo economico, ma anche della nostra tradizione più risalente perché qui a Corato c'è una vocazione fortemente agricola legata fortemente all'olio e alla cultivar".

"E' un primo passo verso ulteriori sinergie, per fare rete con i B&B, con le attività di ristorazione, con tutte le strutture ricettive, con le attività commerciali, perché davvero si comprenda che la cultivar è di Corato non solo intesa in senso produttivo, ma nel senso più ampio del termine che identifica una comunità", ha concluso Bucci.

A fare da cornice alla presentazione di "Corato Cultivar bellezza", tre giorni di festa che hanno trasformato la città in un percorso diffuso tra cultura, musica e territorio. Dal concerto jazz di Enrico Rava alle visite guidate teatrali nei luoghi simbolo del centro storico illuminato a festa, tra arte, memoria e racconto.

Un viaggio che ha messo in luce anche la ricchezza produttiva del territorio, non solo legata all'olio, ma anche a una filiera agroalimentare d'eccellenza che comprende realtà vinicole, due storici pastifici (Granoro e Riscossa) e un'azienda leader mondiale nella lavorazione del grano (Casillo).

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Su Raiuno Women for Women Against Violence-Camomilla Award

Roma, 15 dic. (askanews) - Lo Studio 5 del Centro di Produzione RAI "Fabrizio Frizzi" ha ospitato la registrazione della decima edizione - la sesta televisiva - di "Women for Women Against Violence - Camomilla Award", format ideato e firmato da Donatella Gimigliano, Presidente dell'Associazione Consorzio Umanitas, autore in collaborazione con Cristina Monaco, e realizzato con Fondazione MedOr, SIAE e Acaia Medical Center. Un evento unico nel panorama televisivo italiano che dà voce alle donne capaci di trasformare il dolore in rinascita, dopo la violenza o un tumore al seno.

Condotta da Elenoire Casalegno e Arianna Ciampoli, con la regia di Antonio Centomani, la kermesse, che andrà in onda il 21 marzo 2026 in seconda serata su RAI UNO, vuole riportare al centro la voce di chi ce l'ha fatta, ricordando al tempo stesso due emergenze che continuano a colpire le donne: la violenza di genere con oltre 110 femminicidi ogni anno e il tumore al seno che, solo in Italia, provoca oltre 12.000 vittime l'anno, restando il big killer più letale.

Musica, testimonianze e arte per raccontare la rinascita

Ad aprire la serata è stata la cantante Joia B con il brano "Un tempo per volare", un racconto in musica della sua battaglia contro il tumore al seno, eseguito insieme ai primi ballerini della Fini Dance di New York, Concetta Barillaro e Mirko Giordano. Il cuore del programma è stato affidato a tre intensi monologhi: Ilaria Capponi, ex modella e influencer, con "Dietro la perfezione", una riflessione sul body shaming e sulla fragilità dietro l'immagine, Elisabetta Faraoni, che con "Vivere il tumore a 30 anni" racconta l'impatto di una diagnosi precoce sulla vita e sui sogni e Giuseppina Torre, pianista e scrittrice, che in "Un piano per rinascere" trasforma il dolore della violenza in forza, musica e consapevolezza. A loro si è unita Antonietta Tuccillo, stilista e donna simbolo delle passate edizioni, oggi impegnata in una nuova e delicatissima battaglia di salute che ha lanciato un suo appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal titolo "Malattia e povertà: la doppia condanna".

I premiati del Camomilla Award, scultura del Maestro orafo Michele Affidato, ispirata alle virtù terapeutiche della camomilla e dedicato a personalità che hanno dato valore civile, culturale e sociale al proprio impegno, sono stati: Manuela Moreno, per la sua battaglia contro la pornografia deepfake, Bianca Nappi, attrice attenta a promuovere la cultura del rispetto e alla prevenzione della violenza sulle donne, Massimo Giletti e la giornalista Rebecca Pecori, per aver acceso i riflettori sull'ingiustizia subita da Barbara Bartolotti, sopravvissuta a un tentato femminicidio, contribuendo alla modifica di una norma regionale discriminatoria. Il conduttore ha ricevuto il Premio proprio da lei che oggi lavora in Regione Siciliana. Ed ancora Salvatore Carotenuto, Brigadiere Capo dell'Arma dei Carabinieri - Legione Campania, protagonista con altri due militari del salvataggio di due bambini sequestrati dal padre a Pompei: una storia che avrebbe potuto avere un tragico epilogo. Il militare ha ricevuto da Luca Valentini, direttore commerciale di MSC Crociere, un voucher per mamma Cristina e i suoi due figli, andato anche a Fanny Cristina Campion, che affronta da anni un tumore al seno metastatico.

Gli ospiti e gli artisti sul palco - Non sono mancati momenti di spettacolo e musica, con una ricca selezione di artisti come gli irresistibili Gemelli di Guidonia, con estratti dal loro show "Intelligenza musicale", la violinista dall'archetto luminoso Elsa Martignoni, le voci di Giulia Casagrande e Angela Loy Williams, i musicisti della Women for Women Orchestra coordinati da Musitalia di Mariella Restuccia: Susanna Bertuccioli (arpa), Angelo Compagnoni (basso), Giuseppe Mario Finocchiaro, Luca Leonori (batteria), Camilla Refice (flauto), Nadia Restuccia, Gabriella Correnti (pianoforte a quattro mani), Fortunato Rovito (chitarra). I dancers Lorenzo Bissolotti, Simona Federico, Giada Gambilongo, Fabiola Prezioso, Elena Simari. Direttore Creativo Antonio Fini, coreografie Erika Spaltro, assistente Carmela Caparelli. Le personalità presenti alla cerimonia - A consegnare i Camomilla Award sono stati Giuseppe Brindisi, conduttore di Zona Bianca, Paola Ferazzoli, giornalista di Porta a Porta e Presidente di Giornaliste Italiane, Carlo Parisi, Direttore di Giornalisti Italia, Gianni Todini, Direttore Askanews e media partner del programma. Executive Donors: MSC, GEELY, Michele Affidato, Musitalia, Bionike, Paul Mitchel, Collistar, LGR, Inprinting, ArtCloudNetwork

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I nomi di Jedediah Berry: "Le arti strumenti contro l'oppressione"

Milano, 16 nov. (askanews) - Aveva debuttato con un romanzo sorprendente come "Manuale di investigazione" del 2009, ora torna con un nuovo libro altrettanto affascinante, "La canzone di nomi", che esce in Italia per Fazi. Jedediah Berry, scrittore americano che nel Massachusetts gestisce anche una casa editrice indipendente, ci ha parlato del valore che hanno le parole e soprattutto l'atto di nominare. "I nomi nel libro - ha detto ad askanews - non sono solo l'argomento del romanzo, ma anche un modo per invitare il lettore a vedere il mondo della storia che viene costruito mentre i personaggi lo esplorano. Quindi sono linguaggio, ma anche uno strumento di potere e perfino un mezzo di esplorazione".

Una storia che ha sfumature fantastiche o distopiche e che racconta di un mondo nel quale le parole sono scomparse, perdute, e l'umanità ha dovuto ripartire da zero. Ma grazie al lavoro dei comitati per i nomi, a poco a poco, le parole stanno tornando a dare speranza. "Per me il linguaggio e le storie - ha aggiunto lo scrittore - hanno un potere mitologico. E vorrei che, muovendosi nel romanzo, il lettore sentisse che quando viene dato un nome a qualcosa si tratta anche di un evento magico. Per lungo tempo delle cose praticamente non sono esistite perché non c'era una parola per definirle. Ma poi, quando la parola è stata trovata tutto è cambiato".

Pur nel contesto fantastico della storia, che pullula anche di mostri e strani personaggi, si capisce, in fondo, che quella società che brancola nel buio somiglia molto alla nostra, soffocata dal controllo digitale e da poteri sempre più invadenti la sfera privata delle persone. "Uno dei messaggi del romanzo - ha concluso Jedediah Berry - è che l'arte le sue espressioni di tutti i tipi, come la pittura, la performance, il teatro sono modi per combattere l'oppressione. Di fondo le forze autoritarie vogliono reprimere la conoscenza, le connessioni, dividerci gli uni dagli altri. E le arti si occupano proprio di queste connessioni: per questo per buona parte del libro il personaggio principale trova se stessa in uno strano spettacolo viaggiante nel quale vengono messe in scena le storie del passato. E così facendo in quei momenti si cambia davvero il mondo. Ho detto spesso che non penso che le storie ci possano salvare, ma io so che abbiamo bisogno delle storie per salvare noi stessi. E il libro tratta proprio di questo: come salvarci attraverso il linguaggio e le arti".

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Mai mangiata una begonia? Degustazione di fiori a Trastevere

Roma, 15 dic. (askanews) - Mai provata una begonia? Non tutti ma, alcuni fiori si possono mangiare e l'effetto può essere molteplice. Dipende dalla specie. C'è la lippia dulcis, una pianta originaria del centro e sud America: si ha percezione di mangiare una caramella assaggiandola; c'è la begonia, un po' croccantina, un po' acidula, che sa di limone e c'è la daria, che fa parte della stessa famiglia del carciofo.

Quella però più sorprendente è la cmella (o Acmella oleracea) anche conosciuta come "fiore elettrico", Margherita elettrica, Crescione del Brasile o Fiore del curaro, che offre una scossa sulla lingua perché contiene un anestetico naturale. A raccontarle è Nature Concrete, progetto nato a Frascati, alle porte di Roma e presentato a Roma a Trastevere Roma - UNA Esperienze. In particolare Amélie Cheliout, anima botanica del progetto, e Michelangelo Ciuccoli, gastronomo, definiti "due giovani visionari" dalla stampa specializzata.

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Gaza, palestinesi condannano l'attacco a Bondi Beach: danneggia la pace

Khan Younis, 15 dic. (askanews) - I palestinesi condannano la sparatoria avvenuta in Australia in cui sono state uccise 15 persone durante una festa ebraica sulla spiaggia di Bondi Beach a Sydney, definendola "il risultato dell'odio che ha avuto inizio con la guerra" tra Israele e Hamas.

"Abbiamo appreso la notizia con grande shock" racconta un residente di Khan Younis - è qualcosa che né noi né il nostro popolo possiamo tollerare, respingiamo totalmente questo atto. Non desideriamo affatto questi attacchi, offendono ogni arabo, ogni palestinese e ogni musulmano in tutto il mondo".

"Siamo un popolo palestinese che ama la pace, la desidera, crede in essa e lotta per ottenerla - afferma un altro - quello che è successo danneggia la pace, e noi siamo un popolo aperto a tutte le nazioni del mondo".

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