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Nel Parco dello Stelvio trovate migliaia di orme di dinosauri

di TMNews martedì 16 dicembre 2025
2' di lettura

Milano, 16 dic. (askanews) - E' domenica 14 settembre 2025, nel corso di un'escursione nel Parco Nazionale dello Stelvio per fotografare cervi, quando un fotografo naturalista, Elio Della Ferrera, nota per caso con il binocolo un versante roccioso che espone strati quasi verticali. È nata da questo colpo d'occhio la scoperta di migliaia di orme di dinosauri che risalgono a circa 210 milioni di anni fa.

"Quando ho notato che su queste superfici vi era vi erano dei segni, delle tracce particolari, ho capito subito che si trattava di impronte, di orme di dinosauri. Però, per essere certo, poichè la natura ci riserva 1000 sorprese e a volte fa solo delle copie di qualcosa che noi conosciamo, ho preferito andare sul posto, quindi alla base di una di queste pareti in particolare, e mi sono trovato davanti questa cosa incredibile" ha detto Elio Della Ferrera.

Camminate lunghe centinaia di metri, fatte di impronte grandi fino a 40 centimetri di diametro, disposte in file parallele.

"I dinosuari del parco dello Stelvio erano molto simili a questo plateosauro montato qui al Museo di Storia Naturale di Milano, bipedi con colli lunghi e testa piccola. Erano erbivori e camminavano in grandi branchi come abbiamo visto e testimoniato dalle orme appena scoperte i più grandi raggiungevano i 10 metri di lunghezza il peso fino a 4 tonnellate" ha aggiunto Cristiano Dal Sasso, paleontologo del Museo di Storia Naturale di Milano.

L'area non è raggiungibile tramite sentieri, quindi per studiare le orme si dovranno usare droni e altre tecnologie di telerilevamento. Bisognerà però aspettare fino a giugno o luglio, tempo di scioglimento delle nevi, per tornare sul posto, a una quota compresa tra i 2.400 e i 2.800 metri di altitudine, e rimanerci per fare tutti i rilevamenti necessari.

La Regione Lombardia intende poi rendere l'area visitabile anche dai turisti, allestendo almeno un punto di osservazione tramite cannocchiali.

"Credo che sia un giacimento fra i primi rischi al mondo sula quale si potranno fare studi per cercare di ricostruire una serie di questioni che gli scienziati devono approfondire. Comunque è un aiuto anche per capire la conformazione del nostro territorio, l'estensione del mare che all'epoca esisteva, credo che sia una scoperta di carattere eccezionale" ha commentato Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia.

La posizione attuale delle orme, quasi verticale, non deve trarre in inganno. In origine era infatti la riva fangosa e calcarea dell'Oceano che si è poi trasformata in parete rocciosa.

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