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Sanremo, Conti: "assillo" Auditel? "No, conta sola la musica"

di TMNews mercoledì 17 dicembre 2025
1' di lettura

Firenze, 17 dic. (askanews) - "No, per me assolutamente, altrimenti non l'avrei mai fatto". Così Carlo Conti risponde ad Askanews, sull'eventualità di "un assillo da ascolti" nel corso della preparazione di Sanremo 2026. Il conduttore, a margine della presentazione di una mostra sui manifesti che hanno segnato la storia del Mandela Forum di Firenze (già Palazzo dello Sport) spiega: "non ci avrei pensato 10 anni fa, non l'avrei mai fatto nel 2015, '16, '17, lo scorso anno dopo questa esplosione che ha avuto negli ultimi 15 anni. Dal 2015 in poi è stato un crescendo costante. Dal mio primo Festival in poi è stato crescendo, quindi poi con Baglioni, con Amadeus, quindi non l'avrei non sarei mai ritornato", se ci fosse stato questo "assillo".

"Quindi -prosegue Conti- è una cosa che non proprio non mi riguarda e non mi interessa.A me interessa poi che le canzoni possano diventare testimonio di tutti, ascoltate in radio e magari qualcuno che possa anche restare nel tempo. E' il festival della canzone italiana, non degli ascolti". "Spero che sarà ancora un altro bel festival divertente, ormai siamo in una fase di discesa nella quale possiamo soltanto posso arrivare. Non vedo l'ora di arrivare a febbraio per far partire questo bel carrozzone, con la speranza poi magari che tanti personaggi possano magari venire qua, come è successo con con tanti e dopo dopo il festival venire qua a fare il concerto", conclude Conti.

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Dallo scorso settembre le forze Usa hanno condotto attacchi aerei nei Caraibi e nel Pacifico orientale contro imbarcazioni accusate di traffico di droga, molte delle quali colpite nei pressi delle coste del Venezuela, causando la morte di almeno 95 persone.

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L'Aplec del Caragol: i sapori catalani si presentano a Milano

Milano, 17 dic. (askanews) - In occasione del riconoscimento della Catalogna come Regione Mondiale della Gastronomia 2025, la celebre festa culinaria Aplec del Caragol, dichiarata di Interesse Turistico Nazionale e famosa per aver trasformato la lumaca in simbolo della cucina catalana è arrivata a Milano, portando, in anteprima, lo spirito festoso e i sapori autentici di Lleida, la città che la ospita dal 1980. Presso la sede di Feeling Food Milano, l'atmosfera vibrante e le specialità locali hanno anticipato l'evento che, nel quarto fine settimana di maggio, richiama oltre 200.000 visitatori.

L'iniziativa fa parte di un tour europeo ed è promossa dalla Federazione delle Penyes dell'Aplec del Caragol di Lleida, in collaborazione con il Comune di Lleida, la Provincia di Lleida e la Generalitat de Catalunya. In questo contesto, la città di Lleida si afferma come il cuore pulsante di un'esperienza culinaria che affonda le radici nella tradizione locale, diventando un appuntamento imperdibile per gli appassionati della buona tavola e delle tradizioni popolari.

L'Aplec è considerato l'epicentro europeo della cucina di lumache, con un consumo stimato di oltre 13 tonnellate provenienti da tutta la Penisola Iberica, dal Nord Africa, dal Sud America e da molte altre parti del mondo. Tra i momenti più attesi, la possibilità di osservare da vicino gli chef mentre cucinano le lumache sulla piastra, "a la gormanda" o in casseruola, un rito culinario che unisce abilità, convivialità e spirito di appartenenza. Una volta preparate, le lumache vengono estratte dal guscio con un bastoncino di legno, leggermente più lungo dei comuni stuzzicadenti, e intinte nell'alioli - una salsa preparata a mano nel mortaio con olio e aglio - o nella vinaigrette. Chi desidera assaggiare questo piatto tipico può farlo nei numerosi stand del festival e nei ristoranti della città. Il vero cuore dell'Aplec è però la sua gente.

Il festival conta 16.500 soci organizzati in 121 stand e ogni anno accoglie più di 200.000 visitatori, attratti non solo dalla gastronomia ma anche da un ricco programma di attività, fra cui concerti, spettacoli, iniziative per famiglie e momenti di festa che animano Lleida per tre giorni consecutivi.

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