Sarà a Venezia

"Mangiare la felicità", il film choc sui cani mangiati in Cina

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Giulio Bucchi

Non solo Yulin. La mattanza dei cani raggiunge il picco stagionale tra luglio e agosto in Corea del Sud, con i Bok Nal, i "giorni del cane", quando un numero imprecisato, ma elevatissimo, di quattro zampe finisce, dopo aver subito abusi e torture, nelle pentole o sugli spiedi. L'onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli animali e dell'Ambiente (Leidaa), presenta al pubblico italiano il trailer del primo film dedicato al traffico e al consumo di carne di cane in Estremo Oriente: Mangiare la felicità del cinese Genlin, iscritto alla prossima Mostra del Cinema di Venezia. E' il primo atto della sinergia tra Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente e due associazioni internazionali, la cinese World Dog Alliance (WDA) e la statunitense Human society international impegnate in prima linea contro il consumo di carne di cane, di cui l'ex ministro del Turismo diventa "portavoce" per l'Italia. "L'Occidente – afferma la Brambilla – sa troppo poco di ciò che accade ai cani e ai gatti in Cina, Corea del Sud e Vietnam. Genlin, per la prima volta, ce lo racconta con il mezzo espressivo più efficace, le immagini, e denunciando dal punto di vista di un orientale le pratiche, le superstizioni, la violenza e i traffici criminali che alimentano un business dalle dimensioni imponenti.