Un video di propaganda pro-Russia è diventato virale in poco tempo sui social media in Germania. Nel filmato, ambientato in un fittizio villaggio del Palatinato, i soldati della Bundeswehr suonano il campanello di una piccola casa dove una famiglia è seduta davanti alla televisione. Una comandante e diversi soldati cominciano a requisire gli oggetti presenti nel soggiorno della famiglia per conto del governo federale, sostenendo che l'intera proprietà è ora "un aiuto per il signor Zelensky", mentre la televisione trasmette un comizio di un finto cancelliere tedesco Olaf Scholz che afferma che la Germania continuerà a sostenere l'Ucraina. La comandante appende poi una foto del presidente ucraino al muro e saluta con un "Heil Zelensky!". Alla fine del video una scritta recita: "la tua casa è nella Nato? Accetta la Nato in casa tua". Vengono poi forniti una serie di dati: dall'inizio del 2022, oltre 22 miliardi di euro "sono affluiti dal bilancio tedesco all'Ucraina". Il messaggio del video sostiene che il governo tedesco sta prendendo tutto dalla popolazione solo per sostenere l'Ucraina. C'è anche un riferimento ironico ai carri armati Leopard forniti da Berlino a Kiev, con la comandante che sequestra un peluche di un leopardo dalle mani di un bambino. La clip è stata pubblicata online mercoledì scorso e da allora è stata vista da migliaia di persone. Il video è stato diffuso per la prima volta da account di social media in lingua russa, come riporta Zdf che, con uno strumento di riconoscimento facciale, è riuscita a identificare gli attori scoprendo che provengono tutti dalla Russia. Nel video sono stati utilizzati anche effetti speciali, come hanno scoperto alcuni giornalisti investigativi. Il villaggio, infatti, è quello di Rhodt nel Palatinato, ma per il filmato è stata usata una vecchia foto della cittadina tedesca che è poi stata animata digitalmente. Alcuni canali Telegram russi hanno sostenuto che dietro al video possa esserci l'AfD, il partito di estrema destra tedesco. Ma questa ipotesi è stata seccamente smentita dall'ufficio stampa dell'AfD, come riporta sempre Zdf, sottolineando che tutto indica effettivamente che il filmato provenga dalla Russia. Anche i dati forniti alla fine del video, ha evidenziato l'emittente tedesca, non corrispondono esattamente a quelli reali. I 22 miliardi citati, non andranno tutti 'in Ucraina', ma la maggior parte sarà utilizzata per il sostegno agli ucraini in Germania.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato accolto dal presidente polacco Karol Nawrocki davanti al palazzo presidenziale di Varsavia. Durante il loro primo incontro, i due leader discuteranno temi legati alla sicurezza, all’economia e ai negoziati di pace in Ucraina. Nel corso della giornata, Zelensky incontrerà anche altri esponenti della politica polacca, tra cui il primo ministro Donald Tusk. La visita arriva dopo che i leader dell’Unione europea hanno deciso di concedere all’Ucraina un prestito senza interessi, destinato a sostenere le esigenze militari ed economiche del Paese nei prossimi due anni.
“Il prestito di riparazione significherebbe una guerra immediata. Pensateci. Ci sono due Paesi in guerra l’uno contro l’altro. Tu come terzo vai lì portando via un'enorme quantità di denaro da uno e dandola al suo nemico. Cosa significa? È guerra”. Lo ha detto il Primo ministro ungherese, Viktor Orban, a proposito degli asset russi.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Il presidente russo Vladimir Putin ha accusato l’Ucraina di rifiutarsi di porre fine alla guerra con “mezzi pacifici”. Le dichiarazioni sono arrivate in apertura della conferenza stampa di fine anno a Mosca, un appuntamento seguito con attenzione anche per le possibili risposte del Cremlino al piano di pace per l’Ucraina sostenuto dagli Stati Uniti. Secondo Putin, Kiev non sarebbe disposta a chiudere il conflitto attraverso il dialogo, pur riconoscendo l’esistenza di alcuni segnali che indicherebbero una possibile apertura a forme di confronto. Il leader russo ha utilizzato l’evento per ribadire la propria linea politica e per intervenire su temi di politica interna e internazionale.
L’esercito statunitense ha annunciato di aver condotto altri due attacchi contro imbarcazioni nel Pacifico orientale che, secondo le autorità, erano coinvolte nel traffico di droga. Le operazioni avrebbero causato la morte di cinque persone. Il Comando Sud degli Stati Uniti ha riferito sui social media che le imbarcazioni stavano navigando lungo rotte note per il narcotraffico e che l’intelligence ne avrebbe confermato il coinvolgimento in attività illegali. A supporto della ricostruzione sono stati diffusi video che mostrano le barche in movimento prima di essere colpite.
Non sono state fornite ulteriori prove a sostegno delle affermazioni. Secondo quanto comunicato dall’esercito, tre persone sono morte su una delle imbarcazioni e due sull’altra. Con questi ultimi episodi sale a 28 il numero complessivo di attacchi noti contro imbarcazioni sospettate di traffico di droga, con almeno 104 vittime totali secondo i dati diffusi dall’amministrazione statunitense. Il presidente Donald Trump ha difeso la campagna militare definendola una necessaria escalation per contrastare il flusso di droga verso gli Stati Uniti, parlando di un vero e proprio “conflitto armato” con i cartelli. L’operazione è tuttavia oggetto di crescente attenzione e critiche da parte di alcuni legislatori, soprattutto dopo il primo attacco di inizio settembre, seguito da un secondo intervento che aveva causato la morte di due sopravvissuti rimasti aggrappati ai resti di un’imbarcazione colpita.