CATEGORIE

L'emozione per l'incendio del Castello Estense a Ferrara, 25 anni di tradizione

mercoledì 1 gennaio 2025
1' di lettura

Lo storico spettacolo dell’incendio del Castello Estense a Ferrara, giunto a un quarto di secolo, ha saluta il 2025 insieme a Radio 105, per la prima volta radio partner dell’evento patrocinato e promosso da Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara e Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna con il contributo della Regione Emilia-Romagna e il supporto della Fondazione Teatro Comunale e di InFerrara. L’evento è stato organizzato da Ferrara Tua Spa e da Ferrara Expo srl; main sponsor il Gruppo Hera. “L’edizione di quest’anno dell’incendio del Castello segna un traguardo importante per la manifestazione: 25 anni di fuochi, musica, condivisione e bella energia, che si sono sprigionati a Ferrara per una notte, la più magica dell’anno. Si tratta di un evento unico e assai atteso da cittadini e turisti”, dice il sindaco Alan Fabbri.

Fuoco e fiamme Repubblica Ceca, enorme incendio in discarica vicino a Praga

In Francia Francia, incendio di grandi dimensioni a Parigi: colonna di fumo nero nel cielo

In fiamme Tesla in fiamme, le auto di Elon Musk sotto attacco: roghi a Roma e in Francia

tag

Ti potrebbero interessare

Repubblica Ceca, enorme incendio in discarica vicino a Praga

Francia, incendio di grandi dimensioni a Parigi: colonna di fumo nero nel cielo

Tesla in fiamme, le auto di Elon Musk sotto attacco: roghi a Roma e in Francia

Lainate, esplosione all'azienda Perfetti: immagini impressionanti

Gaza, in un video dell'Idf le truppe in azione nella Striscia

Martedì l'esercito israeliano ha diffuso un filmato che, secondo quanto affermato, mostrava le truppe in azione nella Striscia di Gaza. Nel video si vede un carro armato che avanza tra le macerie e soldati in azione. In una dichiarazione, l'esercito ha affermato che l'aviazione israeliana ha colpito più di 100 obiettivi nell'ultimo giorno. Negli attacchi nella notte su Gaza colpite un'abitazione familiare e una scuola trasformata in rifugio: almeno 60 persone sono rimaste uccise, secondo quanto riferito dai funzionari sanitari palestinesi.

Garlasco, il legale di Stasi: "I pm non lavorano su tesi strampalate"

“Adesso andiamo a spiegare tutto ai magistrati. Vediamo che domande ci fanno e rispondiamo. Non so se la riscriveremo la storia, so che la stiamo ridisegnando. Adesso vediamo questo disegno dove ci porterà, però c’è molta fiducia e molto rispetto per l’operato della magistratura che non credo operi sulla base di un’idea, come ho sentito, né tantomeno su tesi strampalate. Credo che sia un’indagine molto razionale, molto seria”. Così l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, al suo arrivo questa mattina al tribunale di Pavia per l’interrogatorio nell’ambito della riapertura dell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi. “Io rispetto tutte le indagini, quelle del passato e quelle di adesso. Ci sono dei buchi nel passato. Un conto è criticare, un conto è rispettare. L’indagine del passato l’ho criticata, ma la rispetto. Quindi ovviamente uso terminologie rispettose”, ha precisato De Rensis. “Noi stiamo lavorando sperando di poter dimostrare che i fatti sono andati in maniera diversa, ma noi siamo spettatori. Questa è un’indagine della Procura e noi la rispettiamo”, ha concluso. 

Ucraina, Zelensky: "Ho detto a Trump: nessuna decisione senza di noi"

 Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto di aver sottolineato a Donald Trump che nessuna decisione sull'Ucraina dovrebbe essere presa "senza coinvolgere Kiev". Il leader di Kiev ha anche affermato di aver discusso la possibilità di “sanzioni severe” contro la Russia. "Non ritireremo le nostre truppe dai nostri territori, è un dovere costituzionale mio e delle nostre forze", ha poi aggiunto Zelensky che ha spiegato: "Se la Russia pone delle condizioni per il ritiro delle nostre truppe dal nostro territorio, significa che non vuole che la guerra finisca. Perché capisce chiaramente che l'Ucraina non lo farà". 

Usa, 68 migranti rimpatriati in Honduras e Colombia

Lunedì gli Stati Uniti hanno rimandato nei loro Paesi 68 immigrati dall’Honduras e dalla Colombia, con il primo volo finanziato dal governo di quelle che l’amministrazione Trump chiama 'deportazioni volontarie'. Nella città di San Pedro Sula, nel nord dell'Honduras, 38 honduregni, tra cui 19 bambini, sono sbarcati dal volo charter portando con sé carte di debito da 1.000 dollari del governo degli Stati Uniti e l'offerta di poter richiedere un giorno l'ingresso legale negli Usa. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso di aumentare sostanzialmente le deportazioni. Gli esperti ritengono che l’offerta di autoespulsione piacerà solo a una piccola parte di migranti che stanno già valutando il ritorno, ma difficilmente stimolerà una forte domanda.