CATEGORIE

Siria, scontri tra drusi e beduini sunniti: decine di morti, anche donne e bambini

martedì 15 luglio 2025
1' di lettura

Il Ministero dell'Interno siriano ha dichiarato lunedì che più di 30 persone sono morte e quasi 100 sono rimaste ferite nei combattimenti nella provincia di Sweida. L'Osservatorio siriano per i diritti umani, un osservatorio di guerra con sede nel Regno Unito, ha riferito che sono morte almeno 89 persone, tra cui due bambini, due donne e 14 membri delle forze di sicurezza. Secondo l'osservatorio, gli scontri in Siria sono inizialmente scoppiati tra gruppi armati dei clan druso e beduino sunnita, con alcuni membri delle forze di sicurezza governative che hanno “partecipato attivamente” a sostegno dei beduini. Lunedì l'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito carri armati nel sud della Siria in risposta agli scontri. In precedenza, aveva minacciato di intervenire in Siria in difesa della minoranza religiosa drusa.

tag

Ti potrebbero interessare

Torino, blitz anti pedopornografia: arresto choc, chi c'era nella chat

La polizia ha arrestato un medico 40enne torinese, accusato di produzione di contenuti multimediali realizzati mediante sfruttamento di minori e detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico scaricato in rete.

Il blitz è scattato al termine di una complessa attività di indagine, durata oltre due anni, che ha consentito di accertare le diverse condotte tenute dall’indagato per un arco temporale di ben 12 anni all’interno delle comunità pedofile attive nel Dark Web, ambienti in cui l’arrestato era particolarmente attivo in forza della presunta garanzia di anonimato fornita dal protocollo di navigazione TOR. Tra i vari contatti del soggetto vi era anche un sacerdote della provincia di Brescia, arrestato dagli investigatori della Polizia Postale lo scorso mese di maggio.

Giubileo dei giovani, Roma "invasa". Meloni: "Una giornata storica"

"In questi giorni Roma è letteralmente invasa da centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze che provengono da tutto il mondo per partecipare al Giubileo dei giovani. Camminando per Roma si incrociano bandiere di ogni nazione, ragazzi riuniti in preghiera, che cantano, scherzano tra loro e festeggiano quando incrociano altri ragazzi che sventolano la stessa bandiera o parlano la stessa lingua. Insomma, una festa straordinaria - di fede, di gioia, di speranza - che ci riempie il cuore e ci emoziona nel profondo. Ecco perché voglio dare anche io il benvenuto a Roma a tutti i giovani che sono arrivati nella nostra città per partecipare a qualcosa di unico e che ricorderanno per tutta la vita". Lo dice la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio.

Cobolli non si ferma più: avanti a Toronto, "modalità Sinner"

Prosegue l'ottimo momento di forma di Flavio Cobolli. Dopo l'exploit a Wimbledon, dove ha raggiunto i quarti di finale, il 23enne romano ha staccato il pass per gli ottavi di finale del Masters 1000 di Toronto. Cobolli ha superato in tre set l'ungherese Fábián Marozsán con i parziali di 6-2, 4-6, 6-3 in un'ora e 51 minuti di gioco. Nel prossimo turno l'azzurro sfiderà lo statunitense Ben Shelton, che ha eliminato il connazionale Brandon Nakashima 7-6 al terzo set dopo una battaglia durata oltre due ore e mezzo. Niente da fare, invece, per Lorenzo Sonego, sconfitto in tre set dal russo Andrey Rublev.

Francesca Albanese, dove spunta un murales per lei: sinistra fuori controllo

Un murale dedicato a Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu sui Territori palestinesi occupati, è stato realizzato in via Ferrante Aporti a Milano, nei pressi del Memoriale della Shoah. L’opera, firmata dall’artista e attivista Cristina Donati Meyer, ritrae Albanese mentre tiene per mano una bambina palestinese; alle loro spalle un bambino ebreo, sopravvissuto a un campo di sterminio nazista, scrive sul muro le parole: “Mai più. Per tutti!”.

Il murale, ha spiegato Donati Meyer, “è dedicato a Francesca Albanese, attaccata, sanzionata, minacciata e insultata per aver voluto dire la verità su Gaza dopo il silenzio di media e istituzioni internazionali. A lei e ai bambini che difende va questo omaggio”. La scelta del luogo è stata definita “non casuale” dall’artista, che ha voluto richiamare l’attenzione sull’universalità del messaggio del “mai più”, applicabile anche al popolo palestinese e alla striscia di Gaza.

Mai più genocidi, massacri, guerre contro i civili e distruzione di futuro, con scuole e ospedali bombardati e bambine/i dilaniati o amputati”, ha aggiunto l’artista, lanciando un appello “a tutte le mie colleghe e colleghi artisti a dipingere ogni muro in ogni città con messaggi di giustizia, di pace e di richiesta di cessate il fuoco e del genocidio in corso”.