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Usa, Trump fa causa al New York Times per 15 miliardi di dollari

di Redazione martedì 16 settembre 2025
1' di lettura

Donald Trump ha intentato una causa per diffamazione da 15 miliardi di dollari contro il New York Times e quattro suoi giornalisti. La causa, depositata presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti in Florida, cita diversi articoli e un libro scritti da due giornalisti della testata e pubblicati in vista delle elezioni del 2024. "Il New York Times è uno dei peggiori e più degenerati giornali nella storia del nostro Paese, diventato un 'portavoce' virtuale del Partito Democratico di Sinistra Radicale", accusa sul social Truth il capo della Casa Bianca, per il quale l'appoggio a Kamala Harris è stato il più grande contributo illegale a una campagna elettorale di sempre. "Al New York Times è stato permesso di mentire, diffamare e calunniare liberamente per troppo tempo, e tutto questo finisce adesso", ha concluso Trump.

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Nicolas Sarkozy rilasciato: accolta la richiesta di scarcerazione

L'ex presidente francese Nicolas Sarkozy verrà rilasciato oggi dalla prigione dopo che la Corte d'appello di Parigi ha accolto la sua richiesta di scarcerazione. Lo scrivono i media francesi. Sarkozy è in carcere dal 21 ottobre nella vicenda del finanziamento libico della sua campagna presidenziale. "Non ho mai avuto l'idea né la folle intenzione di chiedere soldi al signor (Muammar) Gheddafi", ha detto l'ex presidente francese davanti alla Corte di appello di Parigi. "Non immaginavo di arrivare a 70 anni e di conoscere la prigione. È una prova imposta. È dura, è molto dura. Questo lascia tracce in ogni detenuto perché è estenuante".

Soddisfatto il legale dell'ex presidente francese, Christophe Ingrain: "Il prossimo passo è il processo d'appello". Per l'avvocato la sentenza della Corte altro non è che una "normale applicazione delle norme del codice di procedura penale. Il prossimo passo è il processo d'appello. Il nostro compito, quello di Nicolas Sarkozy e il nostro, è preparare questa udienza d'appello". 

La corte ha comunque vietato a Sarkozy di entrare in contatto con il ministro della Giustizia, Gérald Darmanin. Quest'ultimo era andato a trovarlo in prigione il 29 ottore. Ma non è l'unica limitazione. Tra queste anche il divieto di lasciare la Francia. 

Manovra, Giorgetti: "Massacrati ma siamo nel giusto"

 Il ministro dell'Economia Giorgetti tira dritto e rinvendica l'operato dell'esecutivo sulla manovra. "Una volta che abbiamo cercato di ovviare non per i ricchi ma per quelli che guadagnano cifre ragionevoli, spiega, siamo stati massacrati. Ma non è un problema, perché riteniamo di essere nel giusto". "Mi dispiace che le analisi si concentrano solo su una annualità, dimenticando che abbiamo reso stabili e definitivi i tagli del cuneo contributivo", aggiunge. La segretaria del Pd Elly Schlein torna alla carica. "La destra come al solito aiuta chi è già più ricco e dimentica chi fa fatica e rimane ai margini", dice al Congresso nazionale dei Giovani democratici. Poi aggiunge: "Saremo quelli che vogliono riportare una parola fondamentale per la sinistra al centro del dibattito, che è la redistribuzione. Redistribuzione delle ricchezze, del potere, ma anche del tempo, che è diventata una risorsa fondamentale nelle vite delle persone".

Usa, accordo per fermare lo shutdown più lungo della storia

Negli Stati Uniti arriva l’accordo per porre fine allo shutdown federale più lungo della storia, durato 40 giorni. Nella notte, i repubblicani hanno trovato gli otto voti democratici necessari per raggiungere i 60 consensi al Senato e approvare il finanziamento del governo fino al 30 gennaio. L’intesa prevede la riassunzione dei dipendenti licenziati e il pagamento retroattivo per chi è stato messo in congedo forzato. Resta però fuori dal compromesso la questione dei sussidi sanitari dell’Obamacare, che sarà votata a dicembre e divide i democratici. Il disegno di legge blocca nuovi licenziamenti e garantisce fondi per agricoltura, veterani, edilizia militare e aiuti alimentari. Intanto, lo shutdown ha già provocato migliaia di voli cancellati e ritardi in vista del Giorno del Ringraziamento.

Arezzo choc, cade un elicottero tra Marche e Toscana: chi c'era a bordo

Proseguono le ricerche dell'elicottero precipitato nella giornata di ieri tra Marche e Toscana, in una zona di confine tra la provincia di Pesaro-Urbino e quella di Arezzo.. A bordo dell'elicottero, un Aw109, due persone l'imprenditore orafo aretino Mario Paglicci e il senese Fulvio Casini. Il mezzo, partito da Venezia e diretto a Castiglion Fiorentino, sarebbe precipitato dopo aver segnalato un'avaria.Alle operazioni stanno partecipando oltre 35 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Marche e una quindicina del Soccorso Alpino e Speleologico Toscana, supportati da unità cinofile e da un pilota UAS (droni) che ha effettuato numerosi sorvoli nell’area.Nel tardo pomeriggio di ieri hanno operato anche gli elicotteri dei Vigili del Fuoco, dell’Aeronautica Militare e dell’Esercito Italiano, ma i voli sono stati sospesi a causa delle condizioni meteo avverse. Durante la notte le ricerche sono proseguite via terra e con l’aiuto dei sistemi a pilotaggio remoto (droni) del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e dei Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.Sul posto sono presenti anche i militari del soccorso alpino della Guardia di Finanza, i Carabinieri, un'ambulanza del 118 e i volontari della protezione civile locale. Seguono aggiornamenti.