Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che sta valutando l'ipotesi di imporre dazi doganali alla Spagna. Trump ha affermato che tale misura potrebbe essere una ritorsione nei confronti della Spagna per non aver seguito l'esempio degli altri membri della NATO e non aver aumentato la propria spesa militare. Trump si è detto “insoddisfatto” e ha affermato che la Spagna “sta guadagnando molto sulle nostre spalle”. Si riferiva al fatto che la Spagna è l'unico membro dell'alleanza di 32 nazioni a non essersi impegnata ad aumentare la spesa militare al 5% del PIL. Trump aveva già suggerito in precedenza che la Spagna dovesse essere espulsa dalla NATO. Questa volta non lo ha detto, ma ha affermato che potrebbe imporre dei dazi doganali, aggiungendo: “Penso che dovrebbero essere puniti”.
"Innocente" da ogni "punto di vista" e comunque Chiara Ferragni ha già risarcito: una condanna significherebbe farla 'pagare' due volte per lo stesso fatto. E' il giorno della difesa in Tribunale a Milano, nel processo in cui l'influencer è imputata di truffa aggravata per i casi della beneficenza legata alle vendite del 'Pandoro Pink Christmas' di Balocco del Natale 2022 e delle Uova di Pasqua '21-'22 di Dolci Preziosi.
Durante una pausa dell'udienza-fiume, che inizia alle 9.30 del mattino e dura fino al pomeriggio inoltrato, lei esce dall'aula della terza sezione penale per ristorarsi. Si mostra sorridente ai giornalisti che affollano i corridoio: "Ho ascoltato i miei avvocati e sono tranquilla e fiduciosa, speriamo bene. Siamo fiduciosi, dai".
I legali Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana hanno da pochi minuti chiesto al presidente Ilio Mannucci Pacini di assolvere la 38enne argomentando contro la richiesta di 1 anno e 8 mesi presentata il 25 novembre dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il sostituto Cristian Barilli. Durante le arringhe avrebbero contestato una sorta di violazione del 'ne bis in idem', uno dei principi cardine del diritto che vieta di perseguire per un fatto chi è già stato giudicato per lo stesso. Ferragni ha già pagato per la pubblicità ingannevole legata alla filantropia per sostenere l'acquisto di un nuovo macchinario con cui esplorare cure terapeutiche nei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing per l'Ospedale Regina Margherita di Torino da finanziare con i pandori Balocco e per il sostegno all'associazione 'Bambini delle Fate' con le uova di Pasqua 'Dolci Preziosi' prodotte da Cerealitalia-ID: circa 3,4 milioni di euro fra risarcimenti e donazioni che renderebbero una condanna nei suoi confronti - argomentano - un accanimento contrario ai principi del diritto. In quasi 4 ore Iannaccone e Bana citano alcune vicende 'simili', legate alla pubblicità ingannevole su temi 'ambientali' o di 'sostenibilità' in cui società e aziende, una volta multate, non affrontano nemmeno i procedimenti penali.
I legali della 38enne sarebbero tornati a battere sulla "buona fede" dell'imprenditrice, valorizzando le dichiarazioni spontanee rese dall'imputata alla scorsa udienza quando ha detto: "Abbiamo sempre fatto tutto in buona fede, nessuno di noi ci ha lucrato" e ripercorso quella fase della sua vita parlando di un momento di grande successo personale, citando il ruolo da co-conduttrice al Festival di Sanremo ed elencando i casi di "impegno" per il sociale che l'hanno vista partecipare in prima persona: dalle campagne contro la violenza sulle donne alla raccolta fondi lanciata nel marzo 2020 assieme all'ex marito, Fedez, per sostenere l'ospedale San Raffaele e che ha raccolto oltre 4,5 milioni di euro per la creazione di nuovi posti letti all'interno del reparto di terapia intensiva da destinare all'emergenza Covid in piena pandemia e lockdown. Per i difensori sono "molteplici le ragioni" per cui è "innocente", spiegano brevemente a margine uscendo dall'aula.Motivi che "abbiamo rassegnato al giudice e che lasciamo alla camera di consiglio".
Da quanto trapelato, la difesa avrebbe contestato ai pm che hanno coordinato le indagini del Nucleo Pef della guardia di finanza, anche l'assenza di causalità fra i presunti "artifizi e raggiri" contestati per dimostrare la truffa e la decisione dei consumatori di acquistare pandori e uova di Pasqua. La Procura di Milano, che ha ascoltato anche le arringhe dei difensori dei computati Fabio Damato, ex manager delle società titolari dell'immagine di Ferragni e all'epoca braccio destro della 38enne per cui ha chiesto la stessa pena e l'amministratore delegato e presidente di Cerealitalia-ID, Francesco Cannillo (chiesto un anno), sta valutando se replicare alle argomentazioni. La sentenza è prevista per il 14 gennaio. Nella decisione del giudice del processo con rito abbreviato potrebbe avere un peso importante la valutazione della aggravante di "aver profittato di circostanze di luogo e persona tali da ostacolare la privata difesa" dei consumatori. Per la Procura la truffa di cui si sarebbe macchiata l'influencer è simile a manipolazione del mercato in cui "l'inganno", prodotto sulla rete, si sposta poi sui bancali della grande distribuzione organizzata vendendo al pubblico dei beni dopo averlo convinto o avergli fatto credere con post e stories di Instagram che l'attività benefica sia collegata al numero di acquisti.
Al contrario di quanto prevedevano i contratti con le aziende. Per gli inquirenti sarebbero proprio questi due luoghi - il web, dove Ferragni godeva di credibilità indiscussa, e le grandi catene di supermercati a cui le persone si rivolgono quotidianamente per fare la spesa riponendo a loro volta fiducia - ad aver generato l'aggravante contestata in quella che già la Procura generale della Cassazione, decidendo sulla competenza territoriale dei magistrati di Milano a indagare nel conflitto generato con la Procura di Cuneo, aveva definito come "truffa contrattuale dal carattere diffuso". Nel caso in cui invece il Tribunale non dovesse riconoscere la sussistenza delle minorata difesa - circostanza particolarmente severa che la legge punisce con pene fino a 6 anni nei processi con riti ordinari, più elevate di altre aggravanti (inclusa quella di truffa ai danni dello Stato,) - Ferragni andrebbe prosciolta dal reato di truffa semplice per difetto di querela. "non ci sono i truffati", sintetizzano i suoi legali.
Sorrisi d'ordinanza, (finta) euforia, fotografi e telecamere. E tutt'intorno, i romani camminano, guardano e se ne vanno, incuranti. Non ha avuto molta fortuna l'ultima sceneggiata del Partito democratico porta la firma di Virginia Libero, segretaria dei Giovani dem che sembra fatta con lo stampino sul modello di Elly Schlein, la "capa".
La scenetta è stata allestita in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati. Un classico flashmob, come tanto piace alle opposizioni che sperano nell'effetto minima spesa massima resa. Non è stato questo il caso, però: i Giovani Democratici hanno messo davanti all'obelisco un piccolo albero di Natale addobbato con le consuete palle, sopra le quali hanno scritto le promesse del governo di Giorgia Meloni, dall'aumento delle pensioni ai centri in Albania. Il sapido gioco di parole e l'allusione alle "palle del governo" completano il quadretto, per la verità piuttosto sconsolante.
"Come Giovani Democratici abbiamo deciso di allestire un vero e proprio albero di Natale con tante palle quante sono le bugie che questo governo ci ha raccontato anche solo durante questo anno. Abbiamo appena visto una legge di bilancio, cambiata all'ultimo minuto, che non dà nessuna risposta alle esigenze reali degli italiani. Il carrello della spesa costa sempre di più, le bollette sono le più care d'Europa e gli stipendi continuano a diminuire. Con l'azione di oggi abbiamo voluto dimostrare al governo che i Giovani Democratici non accettano le loro bugie. Siamo e resteremo in prima linea per smascherare tutte le bugie di questo Governo e pretenderemo che venga detta la verità ai cittadini", ha spiegato la Libero ai cronisti. Tutt'intorno, la vita nella Capitale fluiva normalmente senza che nessuno si curasse della sua iniziativa.
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Un 19enne ecuadoriano è stato arrestato dai carabinieri di Milano con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di due minorenni. I presunti episodi risalgono al 12 agosto 2025 a Bussero e al 10 settembre dello stesso anno a Milano. I militari del Nucleo operativo Milano Porta Monforte hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, emessa dal gip su richiesta della Procura di Milano. Secondo gli investigatori, l’arrestato avrebbe adottato un modus operandi simile in entrambi i casi, individuando le giovani di 15 e 16 anni nelle stazioni della metropolitana linea verde di Gorgonzola e Crescenzago, pedinandole fino alle loro abitazioni per poi assalirle all’ingresso di casa. Durante le violenze, il giovane era a bordo di un monopattino elettrico con dettagli arancioni e indossava un cappellino da baseball verde. Questi oggetti, insieme ad alcuni indumenti utilizzati durante gli episodi, sono stati ritrovati nel corso delle perquisizioni, contribuendo all’identificazione dell’indagato, che li avrebbe anche utilizzati per recarsi al lavoro.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato accolto dal presidente polacco Karol Nawrocki davanti al palazzo presidenziale di Varsavia. Durante il loro primo incontro, i due leader discuteranno temi legati alla sicurezza, all’economia e ai negoziati di pace in Ucraina. Nel corso della giornata, Zelensky incontrerà anche altri esponenti della politica polacca, tra cui il primo ministro Donald Tusk. La visita arriva dopo che i leader dell’Unione europea hanno deciso di concedere all’Ucraina un prestito senza interessi, destinato a sostenere le esigenze militari ed economiche del Paese nei prossimi due anni.