CATEGORIE

Venezuela, Maduro trema: "Gli Usa vogliono inventare una nuova guerra"

domenica 26 ottobre 2025
1' di lettura

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha accusato gli Stati Uniti di “fabbricare una nuova guerra”, dopo la decisione di Washington di inviare nel Mar dei Caraibi la portaerei USS Gerald R. Ford, la più grande del mondo, capace di trasportare fino a 90 aerei da combattimento. La mossa segna un significativo aumento della presenza militare statunitense nella regione. Il Pentagono ha spiegato che il dispiegamento rientra nelle operazioni contro il narcotraffico e le organizzazioni criminali transnazionali, già oggetto di dieci raid aerei condotti nelle ultime settimane. Maduro, in un discorso trasmesso dai media statali come riportato dalla Bbc, ha accusato Washington di voler “creare una guerra eterna”, aggiungendo che “gli Stati Uniti avevano promesso di non coinvolgersi più in conflitti, e ora ne stanno inventando uno nuovo”. Le tensioni si inseriscono in un contesto di forte contrapposizione politica: gli Stati Uniti non riconoscono Maduro come legittimo presidente del Venezuela, dopo le elezioni del 2024, considerate né libere né eque. Secondo i conteggi dell’opposizione, il candidato anti-Maduro avrebbe vinto con largo margine. Il presidente Usa, Donald Trump, ha più volte accusato Maduro di guidare un cartello della droga, accusa sempre respinta da Caracas, e non ha escluso “azioni di terra” in Venezuela, affermando che “il mare è già sotto controllo”. L’invio della portaerei ha alimentato i timori che Washington stia valutando un intervento militare diretto per rovesciare il leader socialista al potere dal 2013.

tag

Ti potrebbero interessare

Tiziana Pini, da Baudo a Verdone prima di "sparire"

Valletta a Sanremo con Pippo Baudo, al cinema con Carlo Verdone nel cult In viaggio con papà: sarà Tiziana Pini la prossima protagonista di "Soggetti smarriti". Appuntamento con l'intervista di Alessandro Dell'Orto su Libero di domenica 21 dicembre. 

Trump, feroce vendetta: blitz in Siria, come ha massacrato l'Isis

Venerdì l'amministrazione Trump ha lanciato attacchi militari in Siria per "eliminare" i combattenti e i siti di armi dello Stato Islamico, in rappresaglia per un'imboscata in cui sono morti due soldati statunitensi e un interprete civile americano quasi una settimana fa. L'operazione è stata ribattezzata "Occhio di falco".

Un funzionario statunitense lo ha descritto come un attacco "su larga scala" che ha colpito 70 obiettivi in ​​aree della Siria centrale dotate di infrastrutture e armi dell'Isis. Un altro funzionario statunitense, che ha parlato a condizione di anonimato per discutere di operazioni delicate, ha affermato che sono previsti ulteriori attacchi. "Questo non è l'inizio di una guerra, è una dichiarazione di vendetta. Gli Stati Uniti d'America, sotto la guida del presidente Trump, non esiteranno mai e non cederanno mai nel difendere il nostro popolo", ha dichiarato il Segretario alla Difesa Pete Hegseth sui social media. Il Comando Centrale degli Stati Uniti, che sovrintende alla regione, ha dichiarato in un post sui social media che jet, elicotteri e artiglieria americani hanno impiegato più di 100 munizioni di precisione su obiettivi siriani.

Il presidente Trump ha promesso "ritorsioni molto gravi" dopo la sparatoria nel deserto sirian. Le vittime facevano parte di centinaia di soldati statunitensi schierati nella Siria orientale come parte di una coalizione che combatte il gruppo terroristico. Durante un discorso tenuto venerdì sera nella Carolina del Nord, il presidente ha definito l'operazione un "attacco massiccio" che ha eliminato "i criminali dell'Isis in Siria che stavano cercando di riorganizzarsi".
 

Trump annuncia l'attacco alla Siria dal comizio

Venerdì l'amministrazione Trump ha lanciato attacchi militari in Siria per "eliminare" i combattenti e i siti di armi dello Stato Islamico, in rappresaglia per un'imboscata in cui sono morti due soldati statunitensi e un interprete civile americano quasi una settimana fa. Il presidente Donald Trump ha promesso "ritorsioni molto gravi" dopo la sparatoria nel deserto siriano, di cui ha attribuito la responsabilità all'Isis. Le vittime facevano parte di centinaia di soldati statunitensi schierati nella Siria orientale come parte di una coalizione che combatte il gruppo terroristico. Durante un discorso tenuto venerdì sera nella Carolina del Nord, il presidente ha definito l'operazione un "attacco massiccio" che ha eliminato "i criminali dell'Isis in Siria che stavano cercando di riorganizzarsi".
 

Napoli, maxi sequestro di fuochi d'artificio illegali

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, nell’ambito dell’intensificazione delle attività di contrasto del fenomeno della fabbricazione e della vendita di fuochi d’artificio illegali e pericolosi, hanno sequestrato oltre 300mila artifici pirotecnici, per un peso complessivo di 2 tonnellate e mezzo, e denunciato 7 responsabili, a vario titolo, per ricettazione, fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodenti, omessa denuncia di materie esplodenti e inosservanza delle norme in materia di pubblica sicurezza, di cui due sono stati tratti in arresto in flagranza di reato. Gli interventi sono stati eseguiti dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria Napoli, Gruppo Pronto Impiego Napoli, Gruppo Frattamaggiore, Gruppo Nola, Compagnia di Casalnuovo di Napoli e Compagnia di Ottaviano e hanno riguardato rispettivamente le zone di Casoria, Ercolano, Nola, Acerra, San Giuseppe Vesuviano e Napoli.