C'è tutto il corollario della sinistra massimalista e anti-Occidente nella manifestazione della Cgil in piazza San Giovanni a Roma. Un altro "sabato italiano" che tanto piace a Maurizio Landini, segretario del sindacato rosso che da mesi ormai ha indetto una guerra senza esclusione di colpi contro il governo di Giorgia Meloni.
Una guerra che passa non tanto dalle battaglie (legittime, anche laddove ideologiche o strumentali) per i lavoratori, quanto dallo sbandieramento di vessilli politici. Ultimo esempio, il più clamoroso, lo sciopero generale di settembre "per la Global Sumud Flotilla", tema quanto mai lontano dalle esigenze pratiche degli iscritti ai sindacati.
La strategia della "piazza eterna" che ormai contraddistingue da mesi la Cgil ha segnato un'altra tappa ieri nella Capitale, con tanto di annuncio di possibile sciopero generale contro la legge di bilancio che ancora non c'è. Una triste usanza delle sigle più dure del sindacalismo italiano. Intanto però in corteo il vero volto dei protestanti si mostrava in tutta la sua sconcertante e preoccupante visceralità. Accanto alla classica Bandiera rossa cantata dalle migliaia di persone che hanno sfilato a Roma, ecco anche il coro gridato a tutta gola "Fuori l'Italia dalla Nato".
Così, mentre la manifestazione era stata ribattezzata "Democrazia al lavoro", a sinistra si torna ai più biechi ritornelli anti-Usa e finto-pacifisti, temi che avranno messo in imbarazzo anche i principali sostenitori politici di Landini e del suo popolo, dal Pd al Movimento 5 Stelle. Forse non è un caso che annusata l'aria e temendo una malaparata, né Elly Schlein né Giuseppe Conte abbiano partecipato al comizio di Landini, lasciato solo con i rappresentanti di Alleanza Verdi e Sinistra (e con Sigfrido Ranucci in collegamento) a urlare contro l'esecutivo, il centrodestra e il riarmo europeo. Si consolerà, il buon Maurizio, celebrando la saldatura ormai totale con i pro-Pal, forza aggressiva fino alla violenza (e gli scontri di Roma e di Torino di ieri con la polizia lo dimostrano ancora una volta) che da un lato rappresenta la spina dorsale di una opposizione allo sbando, dall'altra ne è sempre più la spina del fianco.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
