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Enrico Mentana, che siluro contro Schlein: "Da cosa si giudica Atreju"

lunedì 15 dicembre 2025
2' di lettura

Su Atreju è calato il sipario ieri, domenica 14 dicembre. A chiudere i lavori, l'infuocato intervento conclusivo di Giorgia Meloni. Il premier ha menato fendenti contro le opposizioni. Parole che hanno colpito nel segno, con levate di scudi a sinistra e di Repubblica. Insomma, la leader di Fratelli d'Italia, a casa sua, alla kermesse dei suo partito, ha saputo dove andare a parare.

Ovviamente non c'è stato il confronto con Elly Schlein, la segretaria dem che ha risposto all'invito pretendendo un confronto diretto con Meloni, la quale ha rilanciato estendendo il dibattito anche a Giuseppe Conte, dato che ad oggi non è chiaro chi sia il leader della coalizione di centrosinistra. Morale della favola? Elly ha disertato Atreju, rimediando una figuraccia.

Chi invece era persente, tra i molti, era Enrico Mentana, il direttore del TgLa7, che a margine dei lavori ad Atreju è stato chiamato a commentare proprio l'assenza della Schlein. "Non è obbligatorio venire. Chi ha voluto venire ha voluto venire - ha premesso Mitraglietta -. Elly Schlein ha detto che sarebbe venuta solo se si confrontava con Giorgia Meloni, Meloni ha risposto che voleva anche Conte perché non sa chi fosse il leader dell'opposizione. Conte ha detto che ci stava. Schlein ha ritenuto questa risposta di Meloni non giusta e non è venuta. Ma non cambia nulla. Non è da questo che si giudica la forza o la debolezza di questa rassegna", conclude Mentana. Parole paludate. Parole pesanti: non si giudica dalla presenza o dall'assenza di Elly la forza di Atrjue. Il messaggio è arrivato, forte e chiaro.

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"Faccetta nera" scatena la polemica. A Campobasso, la canzone simbolo del regime fascista, è stata diffusa durante le attività della pista di pattinaggio allestita davanti al Municipio. Un episodio avvenuto nel pomeriggio di domenica 14 dicembre, in un momento di grande affluenza di pubblico, e che ha suscitato non poca indignazione. Il circolo cittadino di Sinistra Italiana, Matteo Fallica, ha denunciato l'accaduto parlando di "grave apologia di fascismo" e respingendo ogni tentativo di minimizzare l'episodio come folklore o semplice intrattenimento.

Per SI, la diffusione di un brano legato al regime in uno spazio pubblico e istituzionale rappresenta "un fatto inaccettabile", che impone una riflessione sulla tutela dei valori democratici e antifascisti. D'altro canto il Comune - guidato da un'amministrazione di centrosinistra - si è giustificato spiegando che l'accaduto sarebbe stato causato dalla riproduzione automatica di una playlist da YouTube composta da brani italiani di vario genere. "Ci scusiamo per quanto accaduto - fanno sapere dal Comune - la canzone è partita automaticamente all'interno di una playlist e, vista la presenza di molta gente, lo staff non si è accorto del contenuto del brano. Ci scusiamo ancora per quanto accaduto". 

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