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Coronavirus, Luca Zaia sulla caserma di Treviso: "Quei 300 immigrati da lì non escono"

"Capolavori" del governo. Si parla del coronavirus, del maxi-focolaio in Veneto all'interno della Caserma Serena di Treviso: 133 nuovi positivi. Un caso che scatena Luca Zaia, il governatore del Veneto, che nel corso della consueta conferenza stampa quotidiana passa all'attacco: "Non siamo virologi, siamo venuti dalla campagna. Cerchiamo di essere pratici: test e isolamenti. Stiamo ragionando per capire se abbiamo potestà politica per fare qualcosa di più a Treviso - premette -. Oggettivamente il piano sanitario noi lo abbiamo applicato. Per me la caserma resta zona rossa, da un punto di vista sanitario. Voglio ricordare che tutti gli ospiti che stanno in quella caserma devono sottostare alla legge: il positivo ha il penale se esce dalla quarantena; il negativo che rappresenta contatto stretto deve stare in quarantena. Punto. Quindi, da quella caserma nessuno deve uscire, a meno che non dichiarino di fare la quarantena da altre parti. Quella caserma va gestita in modo severo". Zaia, poi sottolinea: "Abbiamo avuto 5 milioni di veneti che si sono chiusi in casa per tre mesi, non capisco che problema ci sia a chiedere a 300 immigrati di fare la quarantena. Andremo a testarli ogni sette giorni, per vedere l'evoluzione: è anche una buona opportunità di studio epidemiologico. Ma la comunità deve essere tranquilla, da lì non si esce", ha concluso.

Video; Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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