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Milano, un convegno per Fellini aspettando la grande mostra

sabato 25 gennaio 2020
2' di lettura

Milano, 21 gen. (askanews) - Il 20 gennaio 2020 Federico Fellini avrebbe compiuto 100 anni. Nella giornata di celebrazioni per uno dei grandissimi del Novecento culturale italiano si è tenuto a Milano il convegno internazionale "Ricordiamo Federico Fellini", in attesa che a Palazzo Reale si inauguri, a settembre, una grande mostra dedicata al mondo del regista. "Abbiamo voluto fare intervenire delle figure, tutte amiche o conoscenti di Fellini, gente che ha lavorato con lui, oltre ovviamente alla nipote Francesca - ha spiegato ad askanews Alessandro Nicosia, coordinatore delle iniziative del Comitato eredi e amici di Federico Fellini - perché con le loro voci e le loro testimonianze possiamo avere una lettura più vera. Ci sono state molte iniziative su tutto il territorio, legate soprattutto al giorno del compleanno, talvolta autocelebrative. Questa è una testimonianza vera, così come lo saranno il tour internazionale e la mostra a Milano". Tra gli ospiti del convegno milanese l'assessore alla Cultura meneghino Filippo Del Corno, il critico Maurizio Porro, il disegnatore Milo Manara e soprattutto Vincenzo Mollica, storico cronista del cinema italiano e amico di Fellini. "Lui era oltre - ha ricordato - era qualsiasi altra cosa. Dicevi: Fellini è un regista, va bene, lascia perdere e mettilo da parte. Fellini era uno scrittore, lascia perdere e mettilo da parte. Fellini era un pittore: lascia perdere e mettilo da parte... Perché lui è entrato in una dimensione che è stata unica". Una dimensione che ha assunto nel convengo una trama orale intensa, oltre che una forte tonalità di vicinanza e ricordo umano, che probabilmente, entrambe, sarebbero piaciute a Federico Fellini.

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"Molte persone sono molto preoccupate per quanto riguarda il Sudafrica, ed è proprio questo lo scopo dell'incontro e vedremo come andrà a finire. Ma abbiamo molte persone che si sentono perseguitate e vengono negli Stati Uniti e le facciamo entrare se riteniamo che ci sia una persecuzione o un genocidio in corso", ha detto Trump -"in genere sono contadini bianchi e stanno fuggendo dal Sudafrica, ed è una cosa molto triste da vedere".

Ramaphosa ha respinto, con toni molto pacati ma fermi, tutte le accuse, ammettendo soltanto l'esistenza di partiti minoritari che chiedono l'espropriazione di terre ai bianchi e un problema di violenze compiute da gang di delinquenti comuni.

"Questa non è la politica del governo. In Sudafrica abbiamo una democrazia multipartitica che permette a tutte le persone di esprimersi e in molti casi, o in alcuni casi, queste politiche non vanno d'accordo con la politica del governo", ha spiegato, "La politica del nostro governo è completamente, completamente contraria a ciò che lui ha detto, anche in parlamento. Si tratta di un piccolo partito di minoranza a cui la nostra Costituzione consente di esistere".

"Ma gli permettete di prendere loro la terra", ha insistito Trump, a più riprese "No. Nessuno può prendere la terra", ha ribadito il presidente sudafricano, interrotto ancora diverse volte da Trump.

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Genova, Bonelli: sinistra divisa? Un leader al giorno è strategia

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"Pensino - ha aggiunto Bonelli - al disastro dentro al centrodestra, ai litigi tra la Lega e Fratelli d'Italia. Pensino a quello, che oltre ai loro litigi hanno lasciato in un abbandono drammatico questa città. Ci sono quartieri periferici in questa città che sono stati totalmente abbandonati, promesse mancate, ma promesse mancate che sono un tradimento".

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Il blitz è avvenuto dopo che Israele, sotto la pressione internazionale per la situazione umanitaria drammatica a Gaza, ha dato il via libera, come confermato dall'Onu, all'ingresso nella Striscia di 100 camion di aiuti.

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