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Plastica, clima, mari: un anno di battaglie di Greenpeace

lunedì 30 dicembre 2019
2' di lettura

Roma, 30 dic. (askanews) - La fine del 2019 è tempo di bilanci anche per Greenpeace, che ricorda tutte le azioni messe in atto quest'anno per difendere l'ambiente e le sue battaglie più importanti come quella nella lotta ai cambiamenti climatici, l'uso della plastica e gli allevamenti intensivi. L'anno è iniziato con la partecipazione al Carnevale di Viareggio, dove volontari hanno sfilato davanti a un carro con una gigantesca balena morente di oltre 20 metri sommersa dalla plastica monouso; una condanna al crescente utilizzo di plastica usa e getta, che negli anni è arrivato a rappresentare il 40% della produzione globale di plastica. Dalla plastica al clima e al suo impatto sulle acque. E' stata installata la prima stazione pilota nel mare dell Isola d'Elba per misurare le variazioni delle temperature lungo la colonna d acqua e studiare l'influenza dei cambiamenti climatici. Tra le altre proteste, gli attivisti sono entrati in azione di fronte al Ministero delle Politiche Agricole, con un gigantesco maiale che emetteva fumo dal naso per simboleggiare il contributo degli allevamenti intensivi alla formazione di gas serra e che rilasciava un getto di acqua scura a simboleggiare i liquami, che inquinano suolo, acqua e aria. Ci sono state poi le iniziative internazionali per salvare gli oceani con l'attore Javièr Bardem e quelle per proteggere le foreste e i popoli che in esse vivono. A giugno, inoltre, Greenpeace è entrata in azione con i gommoni davanti alla piattaforma di estrazione Prezioso, nello Stretto di Sicilia, ricordando al governo italiano che non sta facendo abbastanza per affrontare l'emergenza climatica. "Il 2020 sarà un anno cruciale per il clima e il Pianeta - ricorda Greenpeace - continueremo a combattere le nostre battaglie con ancora maggiore determinazione".

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Diversamente la vede Theo, altro aspirante. "Mi motiva ancora di più sapere di avere persone da aiutare. Ci sono persone che hanno bisogno di noi. Non mi dispiacerebbe andare in guerra in questo momento e aiutare il mio Paese", aggiunge.

Mentre Gauthier, ammette che era da tempo che ci pensava: "Volevo fare il servizio militare da un po'. Ma prima non esisteva, e non esisteva da parecchio tempo. Alcuni amici me ne hanno parlato, hanno detto che era tornato. Ho pensato che sarebbe stato interessante venire e saperne di più. Mi piacerebbe farlo anch'io una volta finiti gli studi".

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