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L'Ue boccia la fusione Alstom-Siemens. Ira di Germania e Francia

sabato 9 febbraio 2019
2' di lettura

Roma, 6 feb. (askanews) - Bocciata la fusione tra due colossi dell'industria ferroviaria. La Commissione europea ha detto no alla proposta di acquisizione della società francese Alstom da parte della tedesca Siemens nell'ambito del regolamento Ue sulle concentrazioni. Una fusione, annunciata a fine 2017 e fortemente voluta da Parigi e Berlino che puntavano a creare un campione europeo delle ferrovie per far fronte, a detta loro, alla concorrenza cinese. La commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager: "L'impresa risultante dalla fusione sarebbe diventata il maggior operatore in Europa e avrebbe danneggiato la concorrenza sul mercato dei sistemi di segnalazione ferroviari. Per fare chiarezza, va bene essere grandi, non è questo il problema..". "Siemens e Alstom avrebbero potuto ottenere la nostra approvazione se avessero proposto rimedi adeguati per rispondere alle nostre preoccupazioni in termini di concorrenza. Tuttavia non hanno offerto rimedi chiari né sui sistemi di segnalazione delle linee principali, né sui treni ad altissima velocità". La bocciatura ha subito scatenato reazioni. Germania e Francia hanno annunciato l'intenzione di modificare le norme sulla concorrenza nell'Unione europea. Il ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire: "È un fallimento per l'Ue e per l'industria europea. Reagiremo di conseguenza in primo luogo proponendo con il nostro partner tedesco una modifica delle regole sulla concorrenza". "Davanti ai grandi big industriali che stanno emergendo in tutto il mondo e in tutti i campi, in particolare nel settore ferroviario dove c'è un nuovo concorrente cinese, leader mondiale, dobbiamo unire le forze europee". Affermazioni ingiustificate per l'Europa, secondo cui il divieto di fusione Alstom-Siemens non è un favore alla Cina e non c'è alcuna prospettiva di un ingresso cinese nel mercato europeo in un futuro prevedibile.

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Zelensky da Tirana: Putin ha "avuto paura" di venire in Turchia

Tirana, 16 mag. (askanews) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto un'azione "forte" dell'Occidente con Mosca, comprese nuove sanzioni, se i colloqui di pace a Istanbul non dovessero produrre una svolta.

Zelensky, parlando davanti ai leader europei riuniti al vertice di Tirana, ha dichiarato: "Avevamo la possibilità di fare passi importanti verso la fine di questa guerra se solo Putin non avesse avuto paura di venire in Turchia". "Ero pronto per un incontro diretto con Putin, sia ad Ankara che a Istanbul - ha aggiunto il presidente ucraino - e non solo per un incontro, ma per risolvere tutte le questioni a mio avviso importanti".

Zelensky ha poi aggiunto che se "dovesse emergere che la delegazione russa inviata per i colloqui è davvero solo di facciata e non può ottenere alcun risultato, il mondo deve reagire". "Se si scopre che la delegazione russa è davvero solo teatrale e non è in grado di produrre alcun risultato oggi... è necessaria una reazione forte, comprese le sanzioni contro il settore energetico e le banche russe", ha affermato.

TMNews

Il Papa: troppi squilibri nel mondo e condizioni indegne di lavoro

Città del Vaticano, 16 mag. (askanews) - "Nel cambiamento d'epoca che stiamo vivendo, la Santa Sede non può esimersi dal far sentire la propria voce dinanzi ai numerosi squilibri e alle ingiustizie che conducono, tra l'altro, a condizioni indegne di lavoro e a società sempre più frammentate e conflittuali". Lo ha sottolineato Papa Leone XIV incontrando in Vaticano in udienza i membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.

Secondo Papa Leone, che ha ricordato come la stessa scelta del suo nome è stata fatta "pensando anzitutto a Leone XIII, il Papa della prima grande enciclica sociale, la Rerum novarum", occorre , quindi, "adoperarsi per porre rimedio alle disparità globali, che vedono opulenza e indigenza tracciare solchi profondi tra continenti, paesi e anche all'interno di singole società".

TMNews

Merz: incontro a Istanbul "piccolo ma primo segnale positivo"

Tirana, 16 mag. (askanews) - Il cancelliere tedesco Friedrich Merz definisce i colloqui diretti tra Russia e Ucraina in Turchia un segnale positivo "molto limitato" nel conflitto. "I nostri sforzi hanno prodotto un successo diplomatico molto, molto limitato", ha dichiarato Merz a un incontro di leader europei a Tirana.

"E i nostri sforzi hanno prodotto un successo diplomatico molto, molto limitato. Il fatto che si incontrino oggi, per la prima volta in tre anni e mezzo, è un piccolo ma primo segnale positivo. Dobbiamo impegnarci di più in questo senso, negli sforzi diplomatici, ma dobbiamo essere molto chiari anche sul nostro sostegno militare a questo Paese. Non ci devono essere dubbi sulla nostra volontà di continuare a fornire il nostro sostegno".

TMNews

Agromonte: le conserve di pomodoro made in Sicilia puntano sull'estero

Milano, 16 mag. (askanews) - L'ambizione di portare all'estero la tradizione artigianale delle conserve di pomodoro siciliane senza rinunciare alla propria identità di azienda familiare. Agromonte, azienda ragusana che ha fatto della trasformazione del pomodoro, a filiera corta, il cuore della propria attività, festeggia i primi 25 anni guardando a innovazione di prodotto e crescita sui mercati internazionali senza dimenticare le proprie radici. Ne abbiamo parlato in occasione della partecipazione a TuttoFood con Marco Arestia, rappresentante della seconda generazione della famiglia che oggi guida l'azienda

"Agromonte nasce da un'idea di mio padre appunto di 25 anni fa, un'idea un po' ambiziosa perché ovviamente allora non esisteva nulla di già consolidato - ha spiegato Marco Arestia, direttore di stabilimento di Agromonte - è stata un'idea che viene dall'amore per questa materia prima importante che è il pomodoro ciliegino. Poi negli anni c'è stato mio fratello che pensato bene di fare questa salsa nella bottiglietta della birra che poi ci ha dato questo segno distintivo e ci ha fatto crescere e raggiungere ormai mercati di tutto il mondo".

Oggi Agromonte ha tagliato il traguardo dei 30 milioni di fatturato, di cui un 80% nella gdo e il restante 20 nel fuori casa, affermandosi come leader in Italia nel segmento delle salse pronte di ciliegino. Ma dietro questi traguardi oltre alla famiglia Arestia, che è l'anima dell'azienda, c'è una filiera del pomodoro che nel tempo è diventata sempre più integrata: "Dopo 25 anni siamo cresciuti in maniera esponenziale però siamo rimasti sempre quelli che eravamo prima dal punto di vista del prodotto, un prodotto che produciamo ancora in maniera artigianale - ha proseguito

Marco Arestia - L'unica cosa importante che è cambiata in questi anni è che ormai produciamo il 100% della materia prima che utilizziamo per fare i nostri prodotti".

Negli anni la trasformazione del pomodoro si è allargata ad altre cultivar affiancando al ciliegino anche piccadilly e datterini, tutti coltivati nei terreni di proprietà, che ora puntano a conquistare anche i mercati esteri:

"Agromonte oggi in Italia vinto il premio come azienda più performante nel mondo dei rossi - ha affermato - Vogliamo che questo accada anche all'estero quindi stiamo puntando tanto sul mercato estero, lo facciamo già però ovviamente sappiamo che le potenzialità di crescita sono infinite e quindi è questo quello a cui stiamo puntando, perché la distribuzione in Italia ormai è andata quasi a saturarsi e dobbiamo andare a cercare mercati nuovi che apprezzano il nostro prodotto".

Per affrontare queste ambiziose sfide, Agromonte ha ampliato la propria capacità produttiva costruendo un nuovo stabilimento che consentirà processi produttivi sempre più efficienti. "Questo venticinquesimo anno coincide anche con una data importante che è quella della realizzazione delle nuove strutture: abbiamo 15.000 metri di nuovi capannoni, nuovi macchinari per aumentare questa nostra produzione - ha concluso

Marco Arestia - dall'altro lato abbiamo anche accresciuto i terreni, acquistandone di nuovi per produrre la materia prima".

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