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Occhiali "spaziali" per le riparazioni a distanza

sabato 17 marzo 2018
2' di lettura

Milano (askanews) - Occhiali "spaziali" e realtà aumentata al servizio dell'efficienza e dell'assistenza digitale per effettuare riparazioni "a distanza". L'idea di Ennova, startup nata nell'incubatore I3P del Politecnico di Torino con l'obiettivo di sviluppare nuovi modelli di relazione tra clienti e aziende, prevede l'utilizzo di smart glasses per mettere in comunicazione live con la propria centrale operativa, tecnici e operatori chiamati a intervenire su eventuali problemi, ad esempio un quadro elettrico danneggiato o una colonnina multimediale fuori uso. Gli strumenti scelti sono gli smart glasses messi a punto da HeadApp, startup torinese specializzata nell'implementazione di dispositivi indossabili a Realtà aumentata, che vanta tra i fondatori l'astronauta Maurizio Cheli che li ha testati anche in volo. Scopo: migliorare l'interazione e la comunicazione di dati in tempo reale a distanza per migliorare l'efficiacia dell'intervento. Il founder di HeadApp, Paolo Pari e Stefano Russo, tecnico di Ennova. "La piattaforma - ha spiegato - è un'applicazione web che non richiede un'infrastruttura installata nel sistema diretto dell'utente e che può essere accessibile da qulasiasi punto e ha come tecnologia abilitante lo smart glasses che viene indossato dal tecnico sul campo che si riconosce attraverso un badge e può iniziare una sessione di collaborazione in cui il collega da remoto è in grado di supportarlo e dargli quelle istruzioni che consentono di risolvere i problemi un po' più complessi che in quel momento si trova a risolvere". "Quest'apparato si accende - ha aggiunto Russo - il tecnico lo indossa, dalla telecamera laterale invia le immagini alla regia che praticamente vede la stessa cosa che vede il tecnico on site". Gli specialisti nella Control room visualizzano, quindi, il campo di azione del tecnico e comunicano con lui attraverso lo streaming audio-video direttamente sugli Smart Glasses. In questo modo, il manutentore viene supportato da remoto e guidato, se necessario, passo dopo passo, senza la necessità di inviare un esperto in loco.

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Berlino, nel mercatino di Natale il robot umanoide serve popcorn

Berlino, 20 dic. (askanews) - In un mercatino di Natale di Berlino, una piccola folla curiosa si accalca davanti a uno stand: l'attrazione è un robot umanoide di Tesla, che serve popcorn. Ribattezzato "Optimus", dovrebbe essere commercializzato entro un anno e costare circa 20.000 euro.

Saluta, riempie i sacchetti con i popcorn caldi aiutandosi con una paletta e li porge ai clienti. E non si indispettisce davanti a foto e selfie. Qualcuno lamenta i "movimenti ancora un po' robotici", e la "mancanza di calore umano", per altri clienti, soprattutto i più giovani, "è divertente e può migliorare".

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Porte della Speranza, da San Vittore un progetto tra arte e carcere

Milano, 20 dic. (askanews) - Un dialogo tra arte, comunità carcerarie e società civile che prende la forma, simbolica ed evocativa del concetto di porta. Davanti alla Casa Circondariale di San Vittore a Milano è stata inaugurata la prima "Porta della Speranza", progettata dall'architetto Michele De Lucchi. "Un simbolo alle occasioni che si aprono a tutte le meditazioni e ragionamenti che fai dentro di te - ha spiegato raccontando il senso dell'opera - che ti portano sempre ad aprire una porta, un pensiero, e a metterti davanti una soglia, che se vuoi puoi superare, puoi oltrepassare e se non vuoi rimani chiuso. Oggi è proprio il tempo di aprire le porte e di passargli attraverso, perché siamo in un'epoca nella quale tutto sta cambiando e abbiamo bisogno di sperimentare tante cose nuove. Anche proprio il rapporto con il bene, il male, le colpe, l'accusare, il sentirsi accusati".

"Porte della Speranza" è un progetto promosso dalla Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis del Dicastero per la Cultura e l'Educazione della Santa Sede in collaborazione con il DAP Dipartimento Amministrazione Penitenziaria e realizzata dal Comitato Giubileo Cultura Educazione con Rampello & Partners, che lo ha curato. "Creare oggi e dirigere dei monumenti alla speranza, delle porte della speranza - ha aggiunto Davide Rampello - è un segno fondamentale. La speranza è la possibilità dell'uomo di immaginare la vita e abbiamo scelto non solo artisti, ma abbiamo scelto per questo straordinario progetto uomini, artisti, scienziati, uomini di teatro, in modo tale da avere una interpretazione corale di questo fondamentale sentimento".

La porta lignea di De Lucchi non distingue un dentro e un fuori: è un'architettura senza muro, un invito a considerare la trasformazione come un cammino condiviso e non come un gesto isolato. E si inserisce nella visione della Santa Sede verso il luogo carcerario. "Lo spirito dell'anno giubilare - ha concluso il cardinale José Tolentino de Mendonca, prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione della Santa Sede - è affermare la speranza, una speranza che deve arrivare a tutti e anche a tutti i contesti, nessuno è escluso da questo messaggio di speranza. Certamente è una realtà molto complessa quella dei carceri, ma è una realtà che, illuminata dalla speranza, diventa un una porta aperta in tante vite".

Dopo San Vittore, Porte della Speranza proseguirà coinvolgendo numerosi autori, chiamati a dialogare con altrettanti istituti penitenziari.

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Fa discutere il ticket di due euro per Fontana di Trevi: "Eccessivo"

Roma, 20 dic. (askanews) - Fa subito discutere la novità che riguarderà Roma nel prossimo anno. Il sindaco Roberto Gualtieri ha ufficializzato quello che si vociferava da giorni: dal primo febbraio 2026 si pagheranno due euro per vedere da vicino la Fontana di Trevi, una delle bellezze più affollate e fotografate dai turisti in visita nella Capitale.

Non solo; la novità riguarda l'accesso ai musei civici e ai monumenti di competenza di Roma Capitale che sarà gratis per tutti i residenti della Città Metropolitana mentre pagheranno un ingresso turisti e non residenti alla Fontana di Trevi e ad altri 5 siti e musei finora gratuiti. Ma la Fontana è quella che fa più discutere: si pagherà l'accesso all'invaso, regolamentando l'afflusso turistico così come durante i recenti lavori di manutenzione. Una novità che non piace a tutti.

"Non dovrebbe essere così, i turisti che vengono da fuori già spendono, già lasciano qualcosa al Comune di Roma, non lo trovo giusto, mi sembra un eccesso". "Da un lato potrebbe essere giusto perché c'è bisogno di pagare la pulizia della fontana, ci sono delle spese, dall'altro penso che la cultura debba essere accessibile a tutti". "Sono a favore - dice invece una turista spagnola - non penso che sia una cattiva idea perché capisco che con questi soldi potranno mantenere la città, che è piena di turisti, e credo che la questione del super-turismo sia molto importante".

Fontana di Trevi registra una media di 30.000 accessi al giorno, con punte di 70.000, per un totale di oltre 9 milioni di visitatori l'anno.

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