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Innovazione: una Borsa per far incontrare ricercatori e aziende

sabato 24 marzo 2018
2' di lettura

Venezia (askanews) - Fare incontrare i protagonisti della ricerca, i dottori ricercatori, e le imprese impegnate sul fronte dell'innovazione per favorire la competitività delle aziende italiane attraverso l'inserimento di figure altamente specializzate. E' l'obiettivo de "La Borsa della Ricerca forDoc" ", il primo evento nazionale di recruiting per dottori di ricerca, in programma a Verona l'1 e 2 ottobre 2018. "I dottori di ricerca sono una risorsa per le imprese interessate a fare innovazione - spiega Tommaso Aiello, presidente Fondazione Emblema e organizzatore dell'iniziativa - Troppo spesso queste competenze sono presenti in tante aree del paese e quindi abbiamo deciso di creare la 'Borsa della ricerca forDoc' che sarà il primo evento a livello nazionale dedicato al recruiting di dottori e dottorandi di ricerca". In vista dell'appuntamento di ottobre, la "Borsa della Ricerca forDoc" ha organizzato una serie di incontri in diverse regioni italiane con l'obiettivo di sensibilizzare al massimo istituzioni, imprese del territorio e Università sulla necessità di agevolare l'accesso delle aziende alle risorse fornite dalla ricerca. Il primo appuntamento si è svolto a Venezia, occasione anche del lancio stesso dell'iniziativa. "Ci si lamenta sempre che le nostre imprese non siano in grado di 'fare' ricerca - afferma Elena Donazzan, assessore all'istruzione, formazione e lavoro della Regione Veneto - ma fare ricerca non è il compito principale dell'impresa. E' l'Università che ha il compito principale di fare ricerca. Quello che vogliamo fare è mettere insieme questi due mondi, università e impresa. Non è un dialogo impossibile, anzi è una realizzazione. Chi fa bene ricerca può applicarla all'impresa e l'impresa deve sapere che, anche se piccola, trova nelle università un interlocutore valido". Il modello proposto dalla Borsa rientra a pieno titolo nella terza missione degli atenei. Oltre alla didattica e della ricerca le Università infatti con brevetti e spin off contribuiscono concretamente e direttamente anche allo sviluppo del territorio. "Stiamo parlando dei dottori di ricerca - sottolinea Mario Pezzotti, Pro Rettore dell'Università di Verona - I dottori di ricerca sono il più alto livello di formazione che le Università possono dare. Attraverso il titolo dottori di ricerca si può accedere alla ricerca, ovvero alla carriera accademica, o si accede ad alti livelli di professionalità. E' importante che questo rapporto tra alti livelli di professionalità e mondo del lavoro sia il più ravvicinato possibile perché le aziende dovranno accedere alle competenze di cui hanno bisogno e di cui con difficoltà riescono a formare al loro interno e possono invece prelevare dall'università. Quindi le università si devono mettere in gioco, i dottori di ricerca si devono mettere in gioco e devono comunque intercettare la possibilità e le opportunità di lavoro". L'obiettivo operativo della Borsa della Ricerca forDoc è di ospitare all'appuntamento veronese 70 aziende, e 300 dottori da 20 atenei, per realizzare almeno 800 colloqui "one to one".

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"Non dovrebbe essere così, i turisti che vengono da fuori già spendono, già lasciano qualcosa al Comune di Roma, non lo trovo giusto, mi sembra un eccesso". "Da un lato potrebbe essere giusto perché c'è bisogno di pagare la pulizia della fontana, ci sono delle spese, dall'altro penso che la cultura debba essere accessibile a tutti". "Sono a favore - dice invece una turista spagnola - non penso che sia una cattiva idea perché capisco che con questi soldi potranno mantenere la città, che è piena di turisti, e credo che la questione del super-turismo sia molto importante".

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