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Trapani: porto all'estero il lusso accessibile della nostra pizza

sabato 30 giugno 2018
3' di lettura

Milano, (askanews) - Il lusso è sempre stato la cifra distintiva del suo curriculum, prima con Bulgari e poi con Lvmh. Ora Francesco Trapani, azionista, tra le altre cose, anche di Tiffany, ha deciso di puntare su un altro tipo di lusso, più accessibile, quello del cibo made in Italy di qualità. Lo ha fatto scommettendo prima sulla pizza di Briscola, e quasi un anno dopo su una start up, Geloso, che fa gelato su stecco. In occasione dell'inaugurazione di una delle nuove pizzerie Briscola, quella in via Marconi, a pochi passi dal Duomo a Milano, ci ha raccontato i progetti per questi ultimi investimenti. "Abbiamo messo questa pizza in un concetto che secondo noi è un concetto interessante, quello di lusso accessibile: si mangia la pizza in un posto disegnato da un grande architetto ma il conto poi è molto contenuto. Quindi c'è questo gioco del lusso accessibile in Italia e all'estero". Trapani nel luglio del 2017 ha rilevato attraverso Argenta il 53% di Foodation, la holding che controlla alcune catene come Briscola-Pizza Society e Polpa Burger trattoria, per poi acquisire a giugno di quest'anno il 51% di Geloso. L'investimento sulla pizza napoletana, premiata nel 2015 come la migliore d'Italia, punta a farne un marchio iconico non solo in Italia ma anche all'estero. "Vogliamo completare Milano con un'altra apertura in Porta Nuova, poi ce ne sarà un altro all'inizio dell'anno prossimo e poi guardiamo a Londra e qualche altra città europea - ha spiegato Trapani - Una volta che saremo bene impiantati in due grandi città come Milano e Londra guarderemo il resto del mondo, questo è un mercato enorme e globale, si tratterà di fissare sulla base dei numeri le giuste priorità geografiche" A darci qualche dettaglio in più sulla espansione all'estero è proprio uno dei fondatori di Foodation, Riccardo Cortese "Stiamo sondando molte realtà - ha raccontato - siamo molto attenti ad analizzare le città principali, perchè il nostro obiettivo è arrivare in una città e aprire diversi punti vendita. Londra è la nostra prima tappa ma stiamo osservando altre realtà con attenzione come Parigi e anche oltre il territorio europeo". Le nuove aperture milanesi in Porta Nuova e in Duomo, firmate dall'architetto Fabio Novembre, rappresentano per Briscola anche il passaggio da format fast casual a casual dining restaurant, dove protagonista resta la pizza di qualità, quella che ha conquistato il palato e il portafoglio di Trapani. "Se guardiamo ala pizza ci sono grandi catene come Pizza Hut e Pizza Express che però fanno una pizza differente, noi facciamo la vera pizza italiana, quella napoletana e vogliamo fare di Briscola una catena. Questo vuol dire non soltanto qualità del prodotto e del servizio ma anche una organizzazione che consenta all'azienda di diventare una vera azienda". L'Italia, in effetti, non ha al suo attivo brand internazionali per i suoi prodotti iconici, lasciando spesso agli stranieri il compito di far diventare grandi le nostre piccole realtà. Trapani, che per ora si concentra su pizza e gelati, intende rompere questo schema e non esclude in un futuro, ancora lontano, la quotazione in Borsa: "Certamente le ambizioni sono molto grandi - ammette Trapani - il mercato è grande e frammentato per cui c'è spazio per operazioni di questo genere. Quindi se i numeri ce lo consentiranno continueremo in maniera aggressiva lo sviluppo e un giorno forse ci potrebbe anche essere la borsa ma insomma chissà fra quanti anni".

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Nel 2024, Una Boccata d'Arte ha raggiunto un importante traguardo: la realizzazione di 100 progetti complessivi, firmati da 100 artisti in 100 borghi italiani. La mostra "Dove non sono mai stato, la sono" fino al 6 luglio 2025 presso Fondazione Elpis a Milano racconta questa esperienza quinquennale attraverso un allestimento che restituisce l'importanza delle reti territoriali sviluppate nel corso di questi anni.

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Dal 28 giugno al 28 settembre 2025 la sesta edizione coinvolge borghi, in un'espansione del progetto verso spazi in disuso, luoghi di aggregazione dimenticati o ai margini del tessuto urbano. L'edizione 2025 si compone di interventi dalla spiccata valenza partecipativa e ambientale, in alcuni casi con opere pensate per restare come segni permanenti nei territori. I progetti nascono da ricerche approfondite sul campo grazie alla mediazione dei curatori regionali.

Gli artisti, i borghi e i curatori della sesta edizione:

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Il regista 64enne mancava da un festival da anni; sette anni fa sulla Croisette era stato presentato il suo "Tre volti", in sua assenza, così come a Venezia nel 2022 dove "Gli orsi non esistono" vinse il premio speciale della giuria che non potè ritirare. Per lungo tempo è stato privato del passaporto e della libertà di viaggiare ma ora finalmente può accompagnare i suoi film che sono sempre apprezzati e rappresentano una voce libera.

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