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Inchiesta Fanpage, flash mob del M5S contro Vincenzo De Luca

sabato 24 febbraio 2018
2' di lettura

Napoli (askanews) - Flash Mob a Napoli del Movimento 5 stelle per chiedere le dimissioni del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca dopo l'inchiesta giornalistica "Bloody Mooney" del sito web Fanpage su un presunto coinvolgimento del secondogenito del governatore, Roberto De Luca in un giro di tangenti per lo smaltimento illecito dei rifiuti; vicenda in seguito alla quale De Luca Jr ora è indagato per corruzione dalla Procura di Napoli e si è dimesso da assessore al Bilancio del Comune di Salerno. Nell'inchiesta di Fanpage era coinvolto l ex boss della Camorra Nunzio Perrella, usato come "infiltrato" per arrivare a svelare le presunte connivenze tra camorra e politica nel redditizio business dello smaltimento dei rifiuti in Campania. I militanti pentastellati agitavano i propri smartphone che rimandavano il video dell'inchiesta. In piazza c'era anche il presidente della commissione di vigilanza Rai, Roberto Fico. "Dopo l'emergenza dei rifiuti che abbiamo avuto in Campania - ha detto - il grande sistema mafioso che comprendeva imprenditori corrotti, politici locali e nazionali e camorristi, noi dobbiamo avere la massima attenzione e mi sembra che questa Regione e De Luca o ci siano dentro fino al collo o attenzione proprio non ne hanno". Il 18 febbraio 2018, a Salerno, durante un incontro pubblico del Pd per la candidatura del fratello Piero, Roberto De Luca si è dimesso da assessore comunale e un'altra giornalista di Fanpage è stata spintonata mentre provava a chiedergli una replica. Dal canto suo il governatore Vincenzo De Luca, di fronte ai cronisti che gli chiedevano di commentare la vicenda ha minimizzato, bollandola come un'"effervescenza". "Cari ragazzi, pensate alle giovani generazioni e agli asili nido - ha detto - e non vi preoccupate delle effervescenze". "Effervescenze" che, tuttavia, non convincono i magistrati. La Procura ha aperto un'inchiesta che, tra gli indagati, vede anche il direttore e il giornalista di Fanpage per istigazione alla corruzione.

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Dazi, Trump furioso per il termine "Taco": è solo negoziazione

Washington, 29 mag. (askanews) - Donald Trump si è irritato, rispondendo a una domanda su cosa pensasse del termine "Taco"(Trump Always Chickens Out, Trump si tira sempre indietro per paura) coniato da alcuni giornalisti per desrivere la sua strategia sui dazi e le oscillazioni dei mercati americani che ogni volta risalgono dopo i suoi dietrofront.

"Mi tiro indietro? Non l'ho mai sentito dire - ha dichiarato Trump - intende dire che ho ridotto i dazi alla Cina dal 145% che avevo stabilito a 100, e poi a un altro numero?".

"Ho imposto all'Unione Europea dei dazi del 50% e loro mi hanno chiamato dicendo: 'Per favore, incontriamoci subito'. Per favore, incontriamoci subito. E io ho detto: 'Ok, vi darò tempo fino...', e ho chiesto loro: 'Qual è la data?'. Perché non erano disposti a un incontro. E dopo aver fatto quello che ho fatto, hanno detto: 'Ci vediamo quando volete'. E la data finale è il 9 luglio. Questo lo chiama tirarsi indietro?" ha prosegito.

Poi alla giornalista che ha posto l'interrogativo, ha detto: "È una domanda sgradevole, si chiama negoziazione".

Intanto, un tribunale statunitense ha bloccato ieri i cosiddetti dazi "reciproci" imposti dall'inizio di aprile su tutti i prodotti che entrano negli Stati Uniti. Sebbene i tre giudici della Corte del Commercio Internazionale degli Stati Uniti (ITC) non abbiano contestato nella loro decisione il diritto degli Stati Uniti di aumentare i dazi doganali sulle importazioni, hanno stabilito che tali dazi rientrano nelle prerogative del Congresso e che Donald Trump ha quindi ecceduto i suoi poteri.

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Arriva il cartoon "Maracuda-Diventare grandi è una giungla"

Roma, 29 mag. (askanews) - Arriverà dal 5 giugno nelle sale il film d'animazione "Maracuda - Diventare grandi è una giungla", dopo la presentazione in anteprima sabato 31 maggio a Cartoons on the Bay, il festival (promosso da Rai e organizzato da Rai Com) dedicato al mondo dell'animazione televisiva, cinematografica e cross-mediale.

Il film, diretto dal regista e animatore russo, Viktor Glukhushin, di cui vediamo una clip in anteprima, sarà distribuito in esclusiva in Italia da Adler Entertainment.

Ambientato nel colorato mondo di una foresta incantata dell'età della pietra, dove le tribù di cacciatori-raccoglitori convivono con animali preistorici e uccelli magici extraterrestri, il film vede il protagonista Maracuda, goffo figlio del risoluto capo tribù, affrontare un'avventura che gli farà scoprire la sua vera forza interiore e l'importanza di credere in sé stesso.

Maracuda si avventura nella foresta per mettersi alla prova e incontra Tink, un magico uccello e insieme vivono incredibili avventure. Nel corso delle loro imprese, Tink trasforma involontariamente il padre di Maracuda in un bruco, spingendo il ragazzo a insegnargli come controllare i suoi poteri. Nel corso delle sfide, imparerà ad assumersi le proprie responsabilità, mentre il padre dovrà mostrare maggiore comprensione e compassione.

Il film vuole offrire una riflessione sul percorso da seguire per trovare il proprio posto nel mondo, scoprire i propri talenti e imparare ad accettarsi così come si è, costruendo la fiducia in sé stessi. Senza dimenticare di far luce sul ruolo fondamentale che un genitore ricopre nel processo di crescita di bambini e ragazzi che si affacciano alla scoperta del mondo.

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"Mentre il mio mandato previsto come funzionario speciale del governo volge al termine, vorrei ringraziare il presidente Donald Trump per avermi dato l'opportunità di tagliare le spese superflue", ha scritto l'imprenditore sul suo social network X.

Una decisione ufficializzata dopo alcune indiscrezioni; il capo di Tesla e SpaceX, che negli ultimi mesi era una presenza costante accanto a Trump, aveva poco prima espresso "delusione" per le iniziative più importanti dell'agenda del presidente, il progetto fiscale e la legge di bilancio che, secondo lui, avrebbe "compromesso" il suo lavoro di consulente per l'efficienza e aumentato il deficit del Paese.

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Samarcanda, 29 mag. (askanews) - La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata a Samarcanda dove ha incontrato il presidente della Repubblica dell'Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev.

Dopo l'accoglienza al centro congressi e gli onori militari, si è tenuto un colloquio tra i due, che sarà seguito dalla cerimonia per la firma degli accordi tra i due paesi e da una colazione di lavoro con Mirziyoyev.

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