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A Palermo l'arte di Alba Gonzales, in scena i miti mediterranei

domenica 27 maggio 2018
2' di lettura

Palermo, (askanews) - Presentata a Villa Malfitano di Palermo la mostra "Alba Gonzales. Miti mediterranei", che dal 25 maggio arricchisce il parco della Fondazione Whitaker. L'esposizione è promossa e realizzata dalla Fondazione Cultura e Arte ed è organizzata da Civita Sicilia. La scultrice, romana di nascita, raduna in sé numerose origini: siciliane, greche, spagnole e francesi. Il suo cosmopolitismo mediterraneo diventa cifra distintiva del suo lavoro artistico. Come spiega lei stessa: "Che stiano in Sicilia è per me una delle cose più gradite, perché io adoro la Sicilia e anche le mie radici e origini sono qui. In un posto come questo, tra la natura, credo che trovino il loro ambiente più idoneo e ne sono veramente molto contenta ed emozionata". Il presidente onorario della Fondazione Cultura e Arte, Emmanuele Emanuele: "Anche Federico II disse il paradiso non mi interessa. Conosco la Sicilia, ho vissuto in Sicilia ed è già come se avessi vissuto in paradiso. Questa mostra è secondo il mio punto di vista, nata per essere qui. Perché le sculture di Alba Gonzales, la loro plasticità, la loro multiforme varietà di posizione e la loro spiritualità nonostante la materialità anche delle loro forme è esattamente nata per essere allocata in questo paradiso terrestre". Da Palermo, sua città natale, Emanuele ha voluto anche lanciare un appello affinché possa trovare nell'amministrazione comunale un interlocutore più attento e ricettivo. "Vorrei che le cose che sono riuscito a fare in altri mondi,io le potessi fare nella mia terra d'origine per pagare il doveroso prezzo a questa terra che mi ha dato i natali e mi ha consentito di essere quel che sono. E allora tutte le volte che io tento di fare qualcosa vorrei, visto che la mia è un attività gratuita, no profit, che parlo delle grandi tematiche del nostro tempo, ci fosse una immediata risposta da parte di chi è preposto a doverlo fare, senza tentennamenti, ritardi, dubbi che non hanno motivo d'esistere". La mostra è accompagnata da un catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale, che oltre alle immagini delle opere fotografate nel parco di Villa Malfitano Whitaker, conterrà i testi del Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Prof. Paolo Matthiae, Dante Maffia e Gabriele Simongini, un'intervista all'artista Tiziana D'Acchille, Direttrice dell'Accademia di Belle Arti di Roma, un'antologia critica e una nota biografica. L'esposizione è accompagnata da un video documentario realizzato da Raffaele Simongini.

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Fondazione Elpis presenta la sesta edizione di Una Boccata d'Arte

Milano, 20 mag. (askanews) - Fondazione Elpis presenta la sesta edizione di Una Boccata d'Arte, il progetto d'arte contemporanea ideato nel 2020 da Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis, diffuso lungo tutta la Penisola in 20 piccoli centri con meno di 5.000 abitanti e realizzato in collaborazione con Maurizio Rigillo di Galleria Continua e Threes.

Nel 2024, Una Boccata d'Arte ha raggiunto un importante traguardo: la realizzazione di 100 progetti complessivi, firmati da 100 artisti in 100 borghi italiani. La mostra "Dove non sono mai stato, la sono" fino al 6 luglio 2025 presso Fondazione Elpis a Milano racconta questa esperienza quinquennale attraverso un allestimento che restituisce l'importanza delle reti territoriali sviluppate nel corso di questi anni.

In occasione della conferenza stampa, la Presidente Marina Nissim ha illustrato ad Askanews il progetto: "Oggi siamo qui a presentare la sesta edizione di Una Boccata d'Arte, un progetto che nasce nel 2020. I giovani artisti vengono portati in 20 borghi ogni anno, un borgo per regione, e sono invitati a dialogare, a avere un momento di incontro e a lavorare all'interno del borgo. È un evento prettamente partecipativo, di condivisione, di scambio, di riflessione e di rigenerazione.

In questo spazio, che è lo spazio a Milano di Fondazione Elpis, abbiamo oggi una mostra che vuole documentare i primi cinque anni di Una Boccata d'Arte. Abbiamo delle opere di alcuni artisti che hanno presentato il loro lavoro sul territorio e soprattutto la mostra vuol far capire la dimensione e l'importanza di questo progetto. In cinque anni, avendo già toccato cento borghi, siamo riusciti a lasciare 40 opere permanenti sul territorio e questo vuol dire che questo segnale, questa scintilla, questo progetto temporaneo in realtà ha lasciato una testimonianza permanente e questa è lamia più grande soddisfazione". Ad ogni edizione, Una Boccata d'Arte acquisisce sempre maggior consapevolezza rispetto alla necessita di dare vita a opere e progetti in cui le comunitàpossano riconoscersi: sono tanti gli artisti che hanno lavorato sulle memorie preesistenti o sulla definizione di nuove occasioni di aggregazione, in molti casi mettendo in campo le proprie identità culturali d'origine.

Dal 28 giugno al 28 settembre 2025 la sesta edizione coinvolge borghi, in un'espansione del progetto verso spazi in disuso, luoghi di aggregazione dimenticati o ai margini del tessuto urbano. L'edizione 2025 si compone di interventi dalla spiccata valenza partecipativa e ambientale, in alcuni casi con opere pensate per restare come segni permanenti nei territori. I progetti nascono da ricerche approfondite sul campo grazie alla mediazione dei curatori regionali.

Gli artisti, i borghi e i curatori della sesta edizione:

Hetty Laycock a Ollomont (AO) in Valle d'Aosta, a cura Elena Graglia;

Bibi Manavi a Borgolavezzaro (NO) in Piemonte, a cura di Veronica Botta;

Jim C. Nedd a Framura (SP) in Liguria, a cura di Mireille Filippini per Threes;

Aiko Shimotsuma a Brunate (CO) in Lombardia, a cura di Edoardo De Cobelli;

Stefano Caimi a Luserna (TN) in Trentino-Alto Adige, a cura di Valerio Panella;

Giacomo Gerboni a Tarzo (TV) in Veneto, a cura di Giovanni Giacomo Paolin e Sara Maggioni;

Babau a Cormons (GO) in Friuli Venezia Giulia, a cura di Marta Oliva;

Vica Pacheco a Bagnara di Romagna (RA) in Emilia-Romagna, a cura di Sofia Baldi Pighi per Threes;

Stella Rochetich a Pratovecchio Stia (AR) in Toscana, a cura di Gabriele Tosi;

Qeu Meparishvili a Citerna (PG) in Umbria, a cura di Giovanni Rendina;

Giuseppe Abate a Altidona (FM) nelle Marche, a cura di Matilde Galletti;

Gabriele Ermini a Oriolo Romano (VT) in Lazio, a cura di Irene Angenica;

Adele Dipasquale a Roccacaramanico, fraz. di Sant'Eufemia a Maiella (PE) in Abruzzo, a cura di Andrea Croce; Roberto Casti a Macchiagodena (IS) in Molise, a cura di Alessia Delli Rocioli;

Tild Greene a Lustra (SA) in Campania, a cura di Giulia Pollicita;

Aymen Mbarki a Sammichele di Bari (BA) in Puglia, a cura di VOGA Art Project; Vaste Programme a Miglionico (MT) in Basilicata, a cura di Roberta Mansueto; Anna Ill a Simeri Crichi (CZ) in Calabria, a cura di Ehab Halabi Abo Kher;

Nicola Martini a Custonaci (TP) in Sicilia, a cura di Giulia Monroy;

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Cannes, 20 mag. (askanews) - Il regista iraniano dissidente Jafar Panahi ha sfilato sul red carpet di Cannes dove è tornato dopo anni per presentare il nuovo film "A simple accident", in Concorso.

A Panahi, detenuto in Iran fino a febbraio 2022 - dal 2009 è stato ripetutamente incarcerato per il suo cinema ritenuto sovversivo dal regime della Repubblica islamica - ha riavuto il permesso di uscire dal Paese ad aprile del 2023 e ora è volato al Festival con il cast del film girato sempre in clandestinità.

Il regista 64enne mancava da un festival da anni; sette anni fa sulla Croisette era stato presentato il suo "Tre volti", in sua assenza, così come a Venezia nel 2022 dove "Gli orsi non esistono" vinse il premio speciale della giuria che non potè ritirare. Per lungo tempo è stato privato del passaporto e della libertà di viaggiare ma ora finalmente può accompagnare i suoi film che sono sempre apprezzati e rappresentano una voce libera.

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Gaza, Starmer: aiuti autorizzati da Israele assolutamente inadeguati

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Dura la risposta di Israele: "Il mandato britannico è terminato esattamente 77 anni fa. Le pressioni esterne non faranno deviare Israele dal suo cammino nella lotta per la sua esistenza e la propria sicurezza contro i nemici che cercano di distruggerlo", ha ribattuto il ministero degli Esteri dello Stato ebraico.

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