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Maria Pia de Vito fa cantare Chico Buarque in napoletano

sabato 6 maggio 2017
2' di lettura

Roma, (askanews) - Alcuni pezzi dei grandi maestri brasiliani diventano canzoni napoletane: è il nuovo e intenso lavoro di Maria Pia De Vito, a cui la cantante e compositrice napoletana ha dato non a caso il nome di "Core/Coraçao" (Jando Music/Via Veneto Jazz), nei negozi e digital store dal 5 maggio. "E' stato un lavoro del cuore, durato 6 anni, ci sono stati sei anni di rapporto epistolare con Chico Buarque e con questi altri autori per verificare le traduzioni ed è un lavoro che mi riempie di emozione ed è il lavoro con più canzoni che io abbia mai inciso e l'intento è proprio quello di arrivare al cuore", ha raccontato. Tutto è cominciato dopo l'incontro con il compositore e chitarrista brasiliano Guinga ed il successivo incontro poetico con Chico Buarque, ospite del disco in due brani "Todo sentimento" e "O Meu Guri", quest'ultimo, un duetto in napoletano: "Lui parla perfettamente italiano, ha vissuto in Italia a due riprese - ha rivelato - A un certo momento gli ho chiesto 'posso continuare' e lui 'come no, voglio imparare anche io un po' di napulitana'". "Io poi l'ho invitato a cantare nel disco e nel frattempo gli ho sottoposto la traduzione di questo brano che si chiama 'o meo guri' che in napoletano è diventato 'o piccirillo'", ha aggiunto. "Tradotto in napoletano come una mamma dei vicoli dei quartieri spagnoli o di Scampia , una mamma di una situazione difficile. Quando ha letto la traduzione ha detto 'che bello, me lo vedo correre nei vicoli questo ragazzino, devo cantare una strofa in napoletano'. Colpo al cuore, in studio abbiamo realizzato lui che canta 'o piccirillo' con me". Nel disco altri due capolavori di Chico Buarque: "Todo sentimento, unico brano in portoghese del disco - ha precisato, concludendo - Questo Partido Alto, che ha veramente una sillabazione, qui si vede il genio di Chico... L'ho tradotto in napoletano con 'dice che, dice ca, Dio ce penzarà".

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Non solo; la novità riguarda l'accesso ai musei civici e ai monumenti di competenza di Roma Capitale che sarà gratis per tutti i residenti della Città Metropolitana mentre pagheranno un ingresso turisti e non residenti alla Fontana di Trevi e ad altri 5 siti e musei finora gratuiti. Ma la Fontana è quella che fa più discutere: si pagherà l'accesso all'invaso, regolamentando l'afflusso turistico così come durante i recenti lavori di manutenzione. Una novità che non piace a tutti.

"Non dovrebbe essere così, i turisti che vengono da fuori già spendono, già lasciano qualcosa al Comune di Roma, non lo trovo giusto, mi sembra un eccesso". "Da un lato potrebbe essere giusto perché c'è bisogno di pagare la pulizia della fontana, ci sono delle spese, dall'altro penso che la cultura debba essere accessibile a tutti". "Sono a favore - dice invece una turista spagnola - non penso che sia una cattiva idea perché capisco che con questi soldi potranno mantenere la città, che è piena di turisti, e credo che la questione del super-turismo sia molto importante".

Fontana di Trevi registra una media di 30.000 accessi al giorno, con punte di 70.000, per un totale di oltre 9 milioni di visitatori l'anno.

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