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Don Luigi Sturzo, la politica come santità

sabato 16 dicembre 2017
2' di lettura

Roma, (askanews) - La politica come santità: è il senso della vita di don Luigi Sturzo, fondatore nel 1919 del Partito popolare, poi esule antifascista in America poi dal 1952 senatore a vita, di cui è in corso il processo di beatificazione: nei giorni scorsi si è conclusa l'istruttoria diocesana, durata 22 anni, e ora è in corso la fase finale in Vaticano. La vicenda di don Sturzo è riassunta nel libro "Don Luigi Sturzo, Maestro di verità e di libertà" dell'economista Giovanni Palladino, figlio dell'esecutore testamentario di Sturzo e segretario generale del movimento sturziano "Servire l'Italia": "Dopo la morte di Sturzo, nel 1959 - afferma Palladino - mio padre cercò di far vivere le idee sturziane nella politica e nella società italiane, ma ha trovato un vento contrario. Un suo sogno era quello di far aprire il processo di betificazione. Lui non c'è riuscito e ha passato a me il testimone. Lui è morto nel 1994 e il processo si è aperto nel 1995: questo libro racconta l'iter del processo, che ripercorre la storia di Sturzo che è stato esiliato due volte: una volta dal fascismo e la seconda volta dalla Democrazia cristiana. "Ricordo che quando Sturzo fu nominato senatore a vita non si iscrisse al gruppo Dc, ma al gruppo Misto perchè voleva restare indipendente e libero di criticare le politiche e gli errori della Dc. Secondo lui non si doveva realizzare uno Stato imprenditore, ma puntare su un'economia libera come in Germania con Adenauer, perchè altrimenti l'Italia sarebbe caduta in un pantano statalista che avrebbe fatto il male del Paese. Purtroppo, la Dc cadde in questa trappola. Oggi la Chiesa, con il via all'ultima fase del processo di beatificazione dimostra che Sturzo non era solo un santo sacerdote, ma aveva anche le idee giuste per l'Italia che lui diceva derivavano dal Vangelo e dalla Rerum Novarum", l'enciclica sociale di Leone XIII che avviò la Dottrina sociale della Chiesa. "Sturzo voleva uno Stato arbitro che doveva controllare e stimolare l'attività degli imprenditori per creare un'economia aperta. Sappiamo che senza le esportazioni saremmo un Paese perduto, ma potremmo fare molto di più, se avessimo una burocrazia più snella e amichevole. La prima riforma dovrebbe essere la sburocratizzazione e dare più libertà agli imprenditori". Per la beatificazione è necessario anche un miracolo: "Il miracolo di don Sturzo è in corso di valutazione: riguarda un giornalista di Caltagirone, la città di Sturzo, caduto da molti metri che si è rotto tutto e prima di perdere conoscenza si è rivolto a don Sturzo. In ospedale i medici gli hanno prospettato tre o quattro operazioni, ma lui ha rifiutato dicendo che ci avrebbe pensato don Sturzo. In effetti, dopo un anno è uscito dall'ospedale è si è rimesso in sesto senza ricorrere ai chirurghi".

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