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Con Wekiwi l'energia viaggia su web e social ed è low cost

sabato 17 giugno 2017
3' di lettura

Roma, (askanews) - Attiva nel mercato della fornitura di energia e gas da poco più di un anno, Wekiwi ha sviluppato un'offerta innovativa digital, basata sui social e nemica di ogni forma di pressione sul potenziale cliente, che sta dando buoni frutti come spiega ad askanews Massimo Bello, fondatore e amministratore delegato della startup del gruppo Tremagi. "Wekiwi, nata nell'aprile 2016, ha sviluppato un'offerta low cost, innovativa e digitale. Un po' come con le compagnie aeree low cost, il cliente risparmia se fa alcune cose: se non chiama il call center ma utilizza gli strumenti web; se sceglie una carica che corrisponde ai suoi consumi mensili; se riceve fatture in formato elettronico e con addebito automatico. Quindi il cliente per risparmiare deve fare alcune cose". Positivo il bilancio del primo anno di Wekiwi: "Il mercato è molto competitivo. Finora abbiamo circa 5.000 clienti che hanno scelto la proposta digital di Wekiwi. Ed è un risultato molto buono senza avere reti commerciali di tipo tradizionale o attività di call center e telemarketing. Abbiamo anche fatto accordi con aziende importanti come Grom, Panino Giusto, AllegroItalia, Pasta Reggia, tutte interessate all'energia da fonti rinnovabili". Una scelta, quella "green", al momento ancora poco diffusa tra i clienti residenziali di Wekiwi - circa il 20% sceglie questa formula - mentre, aggiunge Massimo Bello, "più del 50% delle aziende sono interessate all'energia verde che evidentemente viene utilizzata anche per le loro esigenze di comunicazione". La scelta di non utilizzare il telemarketing è un tratto distintivo di wekiwi. Dopo un anno siete ancora convinti di questa scelta? "La questione del telemarketing e dei call center - sottolinea l'ad di Wekiwi - sta diventando di attualità, con indagini fatte dall'Antitrust, dall'autorità di settore per verificare la bontà delle attività di telemarketing. Noi - ribadisce - la nostra scelta l'abbiamo fatta da subito di non voler fare attività aggressiva e disturbare il cliente quando è a casa. Questo significa anche - aggiunge - che la nostra acquisizione dei clienti è un po' più lenta di quella di grandi gruppi energetici che utilizzano il telemarketing. Però notiamo che i clienti che lasciano Wekiwi sono molto pochi, quindi sono soddisfatti di quello che hanno scelto. E se qualcosa non è chiaro nella nostra offerta, possono sempre contattarci. Questo mi sembra un modo un po' più sano di gestire il primo contatto con i clienti quando si sottoscrive il contratto". Di recente l'ad di Wekiwi è stato eletto presidente di AIGET, Associazione italiana dei grossisti di energia e trader, audita alla Camera nell'ambito dell'esame del ddl concorrenza che interviene nel settore dell'energia. "Aiget - spiega Bello - è un'associazione che rappresenta i fornitori di energia elettrica e gas nuovi entranti sul mercato, che sono piccoli, medi ma anche grandi operatori. La nostra finalità è la promozione della concorrenza e la pluralità dei fornitori. A nostro avviso più fornitori rappresentano una tutela per il consumatore. Se si guarda la bolletta, negli ultimi anni tutte le voci sono aumentate tranne quella dell'energia dove c'è una pluralità di offerta che tiene sotto controllo i prezzi. Il ddl concorrenza - osserva il fondatore di Wekiwi - per noi va bene, deve essere approvato così com'è perché definisce una data certa in cui dovrebbe terminare la tariffa regolata per i clienti domestici. Quando c'è una data certa, noi italiani ci mettiamo in moto per far sì che tutti gli aspetti di contorno siano sistemati. Se parliamo del 2019 c'è tutto il tempo per fare ciò che serve".

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Milano, 23 dic. (askanews) - Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha reso pubblici altri 30mila documenti relativi al caso di Jeffrey Epstein, il miliardario pedofilo morto in carcere, i cui rapporti col presidente Trump, oltre che con personalità e vip in ogni settore - dal cinema alla musica - sta mettendo sotto pressione la Casa Bianca, accusata dai democratici di non rilasciare tutta la documentazione relativa alla vicenda per proteggere il presidente.

Una delle novità emerse è che Trump sarebbe stato almeno 8 volte sul jet privato di Epstein, fra il 1993 e il 1996, "molte più volte di quanto precedentemente riportato (o di quanto fossimo a conoscenza)", si legge nella mail di un vice procuratore degli Stati Uniti, il cui nome è stato appositamente omesso nei fascicoli.

La nuova pubblicazione è stata accompagnata anche da una precisazione del Dipartimento di Giustizia secondo cui "alcuni di questi documenti contengono affermazioni false e sensazionalistiche contro il Presidente Trump, presentate all'Fbi poco prima delle elezioni del 2020", come si legge in una dichiarazione ufficiale su X, e sono stati pubblicati per "trasparenza" nei confronti delle vittime.

La precedente tornata di foto del caso Epstein ha creato grande clamore: negli scatti in compagnia del miliardario o sulla sua isola privata, Little St. James Island, una carrellata di vip e politici fra cui Bill Clinton, Woody Allen, Bill Gates, oltre allo stesso Trump.

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Il corso prende il via nella primavera 2026, le ammissioni sono aperte fino al 31 gennaio 2026.

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Milano, 23 dic. (askanews) - AIAV, associazione che riunisce il maggior numero di agenzie di viaggio in Italia, pari a oltre 2.500, ha espresso soddisfazione per il procedimento di sanzione deciso dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato nei confronti di Ryanair, per abuso di posizione dominante del vettore e condotte lesive della concorrenza nei confronti delle agenzie di viaggio italiane. Alla compagnia aerea è stata comminata una sanzione di oltre 255 milioni di euro al termine di un procedimento aperto proprio su segnalazione di AIAV nel settembre 2023.

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Novo Selo (Bulgaria), 23 dic. (askanews) - Il calore delle truppe entusiaste per il suo arrivo e l'orgoglio di essere italiani, non soltanto nel suo discorso ma anche nella stretta di mano a ogni singolo militare. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, ieri in Libano, domani a Sarajevo, è venuto anche in Bulgaria, a Novo Selo a portare gli auguri di Natale alle donne e agli uomini che passeranno queste festività lontano da casa, facendo il proprio dovere.

Un discorso molto sentito peraltro, che ha descritto la grande differenza che può fare un contingente italiano all'estero, grazie non solo alla professionalità, ma anche all'umanità e alla capacità di comunicare degli italiani. Di farsi partecipi.

Il tutto mentre il mondo sta cambiando sempre più velocemente, le sfide si moltiplicano. Ieri ancora una volta i rapporti dell'intelligence statunitense hanno avvertito che il presidente russo Vladimir Putin intende conquistare tutta l'Ucraina e rivendicare parti dell'Europa che appartenevano all'ex impero sovietico. "Noi non siamo pronti ad affrontare la follia di nessuno e quindi non saremmo pronti se quello che dice l'intelligence americana si verificasse perché non siamo pronti ad avere una guerra in casa, non lo siamo per mentalità, non lo siamo perché abbiamo disinvestito in difesa negli ultimi 40 anni, non lo siamo per mille motivi, quindi non lo siamo" ha detto Crosetto, rispondendo in conferenza stampa a Novo Selo in Bulgaria, a una domanda di askanews sulle recenti indiscrezioni trapelate dalla Intelligence Usa.

Poi in merito alla "Strategia dell'istrice" spesso citata dal ministro, Crosetto ha aggiunto: "C'è un animale piccolo che fa paura a quelli grandi, perché chiunque si avvicina si fa male, allora un paese piccolo come il nostro deve adottare una strategia e l'Europa da questo punto di vista, essendo impreparata, può adottare solo quella strategia, cioè quella di far paura perché se qualcuno prova a toccarla si fa male. È la stessa cosa, è la stessa strategia che ha usato Israele e per cui è sopravvissuto in questi anni ed è quella cui dovremmo abituarci. Dissuadere chiunque voglia in qualche modo farci male perché se ci tocca si fa male lui per prima", ha aggiunto il ministro.

Di fronte a un futuro nel quale sempre più c'è la Nato ma l'Europa dovrà iniziare a difendersi da sola. Giunto il momento, come per quei figli che prima o poi devono lasciare il nido.

"Purtroppo viviamo in un mondo in cui le minacce non si sostituiscono, si sovrappongono, per cui l'abbiamo visto, quello che vediamo in Ucraina: è una guerra tradizionale fatta addirittura in trincee, sembra quella della prima guerra mondiale. Poi l'abbiamo vista in Israele: una guerra combattuta con satelliti che intercettano missili che vanno sempre più veloci e a questo si aggiunge la guerra ibrida. Ma non ce n'è una che sostituisce un'altra, è una somma di attacchi che alcuni attori, alcuni paesi utilizzano, quella ibrida è quella che non si vede e che si può combattere tutti i giorni senza scatenare una reazione da parte degli altri. Sono le centinaia di attacchi hacker, migliaia; a oggi sono 1800 che abbiamo subito in Italia, alcuni molto gravi".

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Servizio di Cristina Giuliano

Montaggio di Gualtiero Benatelli

Immagini askanews

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