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Wind Tre per lo sviluppo del 5G a L'Aquila

sabato 2 dicembre 2017
2' di lettura

Roma, (askanews) - Nuova tappa di Wind Tre nella sperimentazione della tecnologia 5G. Il gruppo, guidato da Jeffrey Hedberg, ha lanciato il suo progetto con Open Fiber a L'Aquila che, insieme a Prato, è una delle città in cui sarà avviata la sperimentazione pre-commerciale della nuova tecnologia. Wind Tre si è aggiudicata con Open Fiber, infatti, uno dei bandi del ministero dello Sviluppo economico per nuovi servizi innovativi che spazieranno dalla salute, alla mobilità, alla sicurezza, alla gestione delle emergenze. A spiegare il significato della sperimentazione è stato l'amministratore delegato di Wind Tre, Jeffrey Hedberg, nel corso della presentazione del progetto dove sono intervenuti anche l'ad e il presidente di Open Fiber, Tommaso Pompei e Franco Bassanini e il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli. Per Jeffrey Hedberg, Wind Tre, insieme ad Open Fiber, compie a L'Aquila un altro step fondamentale nel progetto per lo sviluppo del 5G e per la diffusione delle reti mobili di quinta generazione. Questo passo decisivo permetterà all'Italia, ha sottolineato, di valorizzare ulteriormente competenze, persone, partnership e innovazione nel suo percorso di Digital Transformation. Per il Ceo di Wind Tre, l 'innovazione rappresenta un grande fattore di crescita e di sviluppo per tutti, dal punto di vista tecnologico e, al tempo stesso, in termini di diffusione di skill digitali e imprenditoriali. Per questo motivo Hedberg ritiene necessario renderla accessibile e vicina ai cittadini perché possano diventare protagonisti e motori del cambiamento, insieme a imprese e istituzioni. A sottolineare il cambiamento segnato dal governo è stato anche il sottosegretario Giacomelli che ha parlato del Piano Banda ultralarga per la fibra in tutto il paese, per la prima volta un progetto nazionale che si integrerà con il 5G.

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Il Papa prende possesso della Basilica di San Paolo fuori le Mura

Roma, 20 mag. (askanews) - Papa Leone XIV ha preso ufficialmente possesso della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura a Roma, dove ha pregato sulla tomba di San Paolo. Domenica 25 maggio prenderà possesso delle altre due basiliche papali, San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore.

Il Papa è arrivato in auto al piazzale di San Paolo, dalla parte

della fiancata laterale, dove ha inizio il porticato esterno ed è stato subito salutato dal Padre Abate, Dom Donato Ogliari e dal cardinale Arciprete della Basilica, James Michael Harvey. Poi indossata la stola sopra la mozzetta e il rocchetto si è avviato il processione verso l'interno della Basilica. Alla processione hanno preso parte anche i monaci benedettini.

La basilica era gremita di fedeli e il pontefice li ha salutati, benedicendoli.

Arrivato all'altare della Confessione, Papa Prevost è, quindi, sceso nel luogo della sepoltura per venerare il sepolcro di San Paolo inginocchiandosi e restando qualche momento in preghiera prima di iniziare la celebrazione con il segno di croce e il saluto liturgico.

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Mattarella a Bruxelles: vita Italia sempre più intrecciata all'Ue

Bruxelles, 20 mag. (askanews) - "Voi siete uno spaccato dell'Italia qui a Bruxelles, dalla vostra presenza così diffusa e ampia emerge quanto sia ormai strettametne intrecciata, sotto ogni profilo, la vita del nostro Paese e l'Ue". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando a Bruxelles la delegazione italiana.

"Siete il punto di collegamento più importante, il vostro ruolo qui, sia come rappresentanti che come cittadini europei in questa capitale dell'Europa, è estremamente prezioso - ha proseguito il capo dello Stato - dimostra quanto sia crescente l'interlocuzione tra il nostro Paese e l'Ue, di conseguenza cresce anche l'impegno degli italiani qui in missione, in questa straordinaria avventura di integrazione che stiamo continuando a vivere di anno in anno".

"Svolgete con abnegazione, dedizione e impegno e anche con fatica il vostro lavoro ai tanti livelli diversi da quelli apicali a quelli di collaborazione, ma tutti preziosi in questo tessuto connettivo che lega l'Italia alla Ue. Grazie e auguri per il vostro lavoro", ha concluso Mattarella.

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Fondazione Elpis presenta la sesta edizione di Una Boccata d'Arte

Milano, 20 mag. (askanews) - Fondazione Elpis presenta la sesta edizione di Una Boccata d'Arte, il progetto d'arte contemporanea ideato nel 2020 da Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis, diffuso lungo tutta la Penisola in 20 piccoli centri con meno di 5.000 abitanti e realizzato in collaborazione con Maurizio Rigillo di Galleria Continua e Threes.

Nel 2024, Una Boccata d'Arte ha raggiunto un importante traguardo: la realizzazione di 100 progetti complessivi, firmati da 100 artisti in 100 borghi italiani. La mostra "Dove non sono mai stato, la sono" fino al 6 luglio 2025 presso Fondazione Elpis a Milano racconta questa esperienza quinquennale attraverso un allestimento che restituisce l'importanza delle reti territoriali sviluppate nel corso di questi anni.

In occasione della conferenza stampa, la Presidente Marina Nissim ha illustrato ad Askanews il progetto: "Oggi siamo qui a presentare la sesta edizione di Una Boccata d'Arte, un progetto che nasce nel 2020. I giovani artisti vengono portati in 20 borghi ogni anno, un borgo per regione, e sono invitati a dialogare, a avere un momento di incontro e a lavorare all'interno del borgo. È un evento prettamente partecipativo, di condivisione, di scambio, di riflessione e di rigenerazione.

In questo spazio, che è lo spazio a Milano di Fondazione Elpis, abbiamo oggi una mostra che vuole documentare i primi cinque anni di Una Boccata d'Arte. Abbiamo delle opere di alcuni artisti che hanno presentato il loro lavoro sul territorio e soprattutto la mostra vuol far capire la dimensione e l'importanza di questo progetto. In cinque anni, avendo già toccato cento borghi, siamo riusciti a lasciare 40 opere permanenti sul territorio e questo vuol dire che questo segnale, questa scintilla, questo progetto temporaneo in realtà ha lasciato una testimonianza permanente e questa è lamia più grande soddisfazione". Ad ogni edizione, Una Boccata d'Arte acquisisce sempre maggior consapevolezza rispetto alla necessita di dare vita a opere e progetti in cui le comunitàpossano riconoscersi: sono tanti gli artisti che hanno lavorato sulle memorie preesistenti o sulla definizione di nuove occasioni di aggregazione, in molti casi mettendo in campo le proprie identità culturali d'origine.

Dal 28 giugno al 28 settembre 2025 la sesta edizione coinvolge borghi, in un'espansione del progetto verso spazi in disuso, luoghi di aggregazione dimenticati o ai margini del tessuto urbano. L'edizione 2025 si compone di interventi dalla spiccata valenza partecipativa e ambientale, in alcuni casi con opere pensate per restare come segni permanenti nei territori. I progetti nascono da ricerche approfondite sul campo grazie alla mediazione dei curatori regionali.

Gli artisti, i borghi e i curatori della sesta edizione:

Hetty Laycock a Ollomont (AO) in Valle d'Aosta, a cura Elena Graglia;

Bibi Manavi a Borgolavezzaro (NO) in Piemonte, a cura di Veronica Botta;

Jim C. Nedd a Framura (SP) in Liguria, a cura di Mireille Filippini per Threes;

Aiko Shimotsuma a Brunate (CO) in Lombardia, a cura di Edoardo De Cobelli;

Stefano Caimi a Luserna (TN) in Trentino-Alto Adige, a cura di Valerio Panella;

Giacomo Gerboni a Tarzo (TV) in Veneto, a cura di Giovanni Giacomo Paolin e Sara Maggioni;

Babau a Cormons (GO) in Friuli Venezia Giulia, a cura di Marta Oliva;

Vica Pacheco a Bagnara di Romagna (RA) in Emilia-Romagna, a cura di Sofia Baldi Pighi per Threes;

Stella Rochetich a Pratovecchio Stia (AR) in Toscana, a cura di Gabriele Tosi;

Qeu Meparishvili a Citerna (PG) in Umbria, a cura di Giovanni Rendina;

Giuseppe Abate a Altidona (FM) nelle Marche, a cura di Matilde Galletti;

Gabriele Ermini a Oriolo Romano (VT) in Lazio, a cura di Irene Angenica;

Adele Dipasquale a Roccacaramanico, fraz. di Sant'Eufemia a Maiella (PE) in Abruzzo, a cura di Andrea Croce; Roberto Casti a Macchiagodena (IS) in Molise, a cura di Alessia Delli Rocioli;

Tild Greene a Lustra (SA) in Campania, a cura di Giulia Pollicita;

Aymen Mbarki a Sammichele di Bari (BA) in Puglia, a cura di VOGA Art Project; Vaste Programme a Miglionico (MT) in Basilicata, a cura di Roberta Mansueto; Anna Ill a Simeri Crichi (CZ) in Calabria, a cura di Ehab Halabi Abo Kher;

Nicola Martini a Custonaci (TP) in Sicilia, a cura di Giulia Monroy;

Sara Persico a Burcei (SU) in Sardegna, a cura di Anna Pirisi per Threes.

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Cannes, Jafar Panahi torna sul red carpet di un festival dopo anni

Cannes, 20 mag. (askanews) - Il regista iraniano dissidente Jafar Panahi ha sfilato sul red carpet di Cannes dove è tornato dopo anni per presentare il nuovo film "A simple accident", in Concorso.

A Panahi, detenuto in Iran fino a febbraio 2022 - dal 2009 è stato ripetutamente incarcerato per il suo cinema ritenuto sovversivo dal regime della Repubblica islamica - ha riavuto il permesso di uscire dal Paese ad aprile del 2023 e ora è volato al Festival con il cast del film girato sempre in clandestinità.

Il regista 64enne mancava da un festival da anni; sette anni fa sulla Croisette era stato presentato il suo "Tre volti", in sua assenza, così come a Venezia nel 2022 dove "Gli orsi non esistono" vinse il premio speciale della giuria che non potè ritirare. Per lungo tempo è stato privato del passaporto e della libertà di viaggiare ma ora finalmente può accompagnare i suoi film che sono sempre apprezzati e rappresentano una voce libera.

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