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Traffico attorno a Modena per il grande concerto di Vasco

sabato 1 luglio 2017
1' di lettura

Modena (askanews) - Mancano poche ore al Vasco day e Modena è presa d'assalto dai fan che in massa hanno risposto all'invito del rocker di Zocca. La situazione della viabilità è ancora tranquilla, aumentano gli arrivi ai parcheggi che sono quasi pieni. Le forze dell'ordine presidiano strade e le vie di accesso al Modena Park con controlli serrati. Più intensi anche i flussi pedonali dalla stazione ferroviaria su via Monte Kosica dove la protezione civile ha aumentato i volontari che danno assistenza e indicazioni. Dal metà pomeriggio dovrebbe arrivare il grosso dei fan. Sono attesi oltre 220mila spettatori paganti.

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Tra loro molti cittadini della Polonia; l'operazione, coordinata dall'ambasciata polacca, ha lo scopo di evacuare diverse centinaia di persone che saliranno su autobus diretti nel Sinai, in Egitto, prima di proseguire il viaggio verso Varsavia.

Sirene d'allarme hanno risuonato nelle ultime ore a Tel Aviv e in altre città di Israele per allertare la popolazione di imminenti attacchi da parte dell'Iran.

TMNews

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Il numero 2 della polizia keniota, che sarebbe coinvolto nella morte dell'insegnante, ha annunciato lunedì 16 giugno che si sarebbe "dimesso" dal suo incarico, mentre iniziano le indagini sul caso, che ha suscitato indignazione e proteste in tutto il Paese.

Albert Ojwang, insegnante e blogger trentunenne, è morto all'inizio di giugno dopo essere stato arrestato per aver pubblicato sui social media accuse di corruzione contro il vice ispettore generale della polizia Eliud Kipkoech Lagat.

La morte dell'insegnante-blogger avviene un anno dopo l'inizio della sanguinosa repressione del movimento di protesta, avvenuta tra giugno e luglio 2024, durante la quale - secondo quanto denunciano le ong - le forze di sicurezza sono accusate di aver ucciso almeno 60 persone.

La polizia ha inizialmente affermato che l'insegnante si sarebbe suicidato sbattendo la testa contro le pareti della cella.

TMNews

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Israele-Iran, la Ue: "Lavorare con la diplomazia per de-escalation"

Bruxelles, 17 giu. (askanews) - Lavorare con la diplomazia per la de-escalation del conflitto Israele-Iran, e per garantire che l'Iran torni al rispetto degli impegni internazionali e non sviluppi l'arma nucleare; organizzare in modo coordinato l'evacuazione dei cittadini Ue che vogliono lasciare le zone interessate dal conflitto; operare per proteggere la stabilità dei mercati energetici; non lasciar passare in secondo piano l'attenzione per la situazione a Gaza e l'urgenza di arrivare a un cessate il fuoco con la piena ripresa degli aiuti umanitari, né la guerra in Ucraina. Sono, in sintesi, i temi di cui hanno parlato in videoconferenza i ministri degli Esteri dell'Ue, secondo quanto ha riferito a Bruxelles l'Alta Rappresentante per la Politica estera comune dell'Unione, Kaja Kallas.

"Siamo tutti concordi sull'urgente necessità di una de-escalation" ha detto, e sul fatto che "l'Iran non può possedere una bomba nucleare e che la diplomazia è la soluzione per impedirlo".

C'è accordo, ha riferito ancora, sul fatto che "la soluzione diplomatica sia il modo migliore per affrontare il programma nucleare iraniano a lungo termine. E l'Europa è pronta a fare la sua parte".

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