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Caparezza: con "Prisoner 709" stavolta guardo dentro me stesso

sabato 16 settembre 2017
2' di lettura

Milano (askanews) - Un disco molto diverso dai precedenti perché rivolto all'interno e non più all'esterno come un percorso di auto analisi: "Prisoner 709" è il nuovo album di Caparezza, che da "prigioniero", come dice il titolo, esplora una serie di contrasti, ragione e religione, servire o comandare, perdono o punizione sono alcuni, uno per ciascuno dei 16 brani. L'album è nato dopo l'acutizzarsi di un problema all'udito, un acufene che lo accompagna da anni. Per incontrare i giornalisti il cantante ha scelto una ex fabbrica di Milano e si è seduto in mezzo a loro in cerchio, come in una sorta di terapia di gruppo. "Prigioniero di me stesso, sono il mio stesso carceriere, questo non fa di me un bipolare ovviamente. Io penso che un po' tutti lo siano, in un modo o nell'altro, i problemi che ti capitano nella vita ti portano a farti domande su cosa sarebbe successo se avessi fatto un'altra cosa, ci sono momenti di insoddisfazione lavorativi o sentimentali: tutto ti porta a dubitare anche di te stesso e quel dubbio l'ho cristallizzato in questo album. Questo non fa di me una persona depressa ma inquieta che è quello che sono sempre stato ma stavolta concentrato su di me e non sulla critica sociale". Il titolo prende spunto dall'esperimento della prigione ideato da uno psicologo di Stanford: un gruppo di studenti doveva recitare il ruolo di guardie e prigionieri, ma anziché due settimane durò sei giorni perché nessuno riusciva più a sganciarsi dal ruolo assegnato. Il disco è un percorso circolare, inizia e finisce con una canzone con lo stesso titolo: "Prosopagnosia" è un deficit che impedisce il riconoscimento dei volti altrui, in questo caso è l'artista che non riesce più a riconoscere se stesso. "La prima canzone e l'ultima sono la stessa ma la prima è inquieta, dolorosa, un pezzo che non avevo mai fatto con questo sentimento, l'ultima è l'accettazione di questo momento di difficoltà e quindi felice. Si passa da Prosopagnosia a Prosopagno sia". L'album è ricco di riferimenti e citazioni che lo rendono "non semplice", ma Caparezza non teme di creare una barriera tra sè e il pubblico. "Io non ho questa paura e non ho paura di essere simpatico o antipatico, sono così e non posso farci nulla".

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Bruxelles, 20 mag. (askanews) - "Voi siete uno spaccato dell'Italia qui a Bruxelles, dalla vostra presenza così diffusa e ampia emerge quanto sia ormai strettametne intrecciata, sotto ogni profilo, la vita del nostro Paese e l'Ue". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando a Bruxelles la delegazione italiana.

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Fondazione Elpis presenta la sesta edizione di Una Boccata d'Arte

Milano, 20 mag. (askanews) - Fondazione Elpis presenta la sesta edizione di Una Boccata d'Arte, il progetto d'arte contemporanea ideato nel 2020 da Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis, diffuso lungo tutta la Penisola in 20 piccoli centri con meno di 5.000 abitanti e realizzato in collaborazione con Maurizio Rigillo di Galleria Continua e Threes.

Nel 2024, Una Boccata d'Arte ha raggiunto un importante traguardo: la realizzazione di 100 progetti complessivi, firmati da 100 artisti in 100 borghi italiani. La mostra "Dove non sono mai stato, la sono" fino al 6 luglio 2025 presso Fondazione Elpis a Milano racconta questa esperienza quinquennale attraverso un allestimento che restituisce l'importanza delle reti territoriali sviluppate nel corso di questi anni.

In occasione della conferenza stampa, la Presidente Marina Nissim ha illustrato ad Askanews il progetto: "Oggi siamo qui a presentare la sesta edizione di Una Boccata d'Arte, un progetto che nasce nel 2020. I giovani artisti vengono portati in 20 borghi ogni anno, un borgo per regione, e sono invitati a dialogare, a avere un momento di incontro e a lavorare all'interno del borgo. È un evento prettamente partecipativo, di condivisione, di scambio, di riflessione e di rigenerazione.

In questo spazio, che è lo spazio a Milano di Fondazione Elpis, abbiamo oggi una mostra che vuole documentare i primi cinque anni di Una Boccata d'Arte. Abbiamo delle opere di alcuni artisti che hanno presentato il loro lavoro sul territorio e soprattutto la mostra vuol far capire la dimensione e l'importanza di questo progetto. In cinque anni, avendo già toccato cento borghi, siamo riusciti a lasciare 40 opere permanenti sul territorio e questo vuol dire che questo segnale, questa scintilla, questo progetto temporaneo in realtà ha lasciato una testimonianza permanente e questa è lamia più grande soddisfazione". Ad ogni edizione, Una Boccata d'Arte acquisisce sempre maggior consapevolezza rispetto alla necessita di dare vita a opere e progetti in cui le comunitàpossano riconoscersi: sono tanti gli artisti che hanno lavorato sulle memorie preesistenti o sulla definizione di nuove occasioni di aggregazione, in molti casi mettendo in campo le proprie identità culturali d'origine.

Dal 28 giugno al 28 settembre 2025 la sesta edizione coinvolge borghi, in un'espansione del progetto verso spazi in disuso, luoghi di aggregazione dimenticati o ai margini del tessuto urbano. L'edizione 2025 si compone di interventi dalla spiccata valenza partecipativa e ambientale, in alcuni casi con opere pensate per restare come segni permanenti nei territori. I progetti nascono da ricerche approfondite sul campo grazie alla mediazione dei curatori regionali.

Gli artisti, i borghi e i curatori della sesta edizione:

Hetty Laycock a Ollomont (AO) in Valle d'Aosta, a cura Elena Graglia;

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Stefano Caimi a Luserna (TN) in Trentino-Alto Adige, a cura di Valerio Panella;

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Cannes, 20 mag. (askanews) - Il regista iraniano dissidente Jafar Panahi ha sfilato sul red carpet di Cannes dove è tornato dopo anni per presentare il nuovo film "A simple accident", in Concorso.

A Panahi, detenuto in Iran fino a febbraio 2022 - dal 2009 è stato ripetutamente incarcerato per il suo cinema ritenuto sovversivo dal regime della Repubblica islamica - ha riavuto il permesso di uscire dal Paese ad aprile del 2023 e ora è volato al Festival con il cast del film girato sempre in clandestinità.

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