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Dall'ecologia alla produzione industriale, il dilemma apparente

giovedì 13 luglio 2017
1' di lettura

Milano (askanews) - Se nel pensiero contemporaneo all'uomo non è più dato il dominio assoluto sulla natura lo si deve al concetto di ecologia, che si è affermato a partire dal 1945. Ma al centro della contemporaneità c'è anche il mito del nuovo, dell'innovazione continua, che porta verso un consumo irreversibile dell'ambiente. È il dilemma del quale ha parlato lo scrittore Marco Belpoliti, insieme al giornalista Stefano Salis, in un dibattito promosso da Rimadesio, un marchio dell'arredamento che ha fatto della sostenibilità una delle componenti del proprio Dna, insieme a architettura, tecnologia e stile. "La produzione - ha detto Belpoliti ad askanews - appartiene sicuramente alle istanze profonde degli esseri umani. Dalla selce fino al Lem e alle navi spaziali c'è una continuità come Kubrick ha fatto vedere molto bene in '2001 odissea nello spazio'. L'uomo non si può fermare, però c'è una responsabilità che è individuale, collettiva e sociale, di comportamenti che sono adeguati rispetto al risparmio dell'energia, alla non dissipazione, al non inquinare il mondo, al conservarlo usando la tecnologia stessa per fare tutto questo". E' la strada che cerca di percorrere la stessa Rimadesio, come evidenzia Fabrizio Gregori, contract manager dell'azienda brianzola. "La tecnolgia attuale ci constente di arrivare ai nostri obiettivi. Mi viene l'esempio delle vernici ad acqua per il vetro che abbiamo sviluppato negli ultimi sette-otto anni, primi in Europa. E' il pensiero che costa". Un impegno che si declina anche in investimenti nel fotovoltaico, in mobilità sostenibile e confezioni al 99% riciclabili.

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Milano, 6 giu. (askanews) - In anteprima il video "Vivo la notte", il nuovo inedito di Valerio Scanu con William Buca, Brigida Carbone e Elio Depasquale che ha curato anche la produzione artistica, disponibile in digitale (NatyLoveYou/ADA Music Italy).

"Vivo la notte" si propone come apripista di un nuovo modo di concepire la canzone dance. Musica accattivante, testo profondo, cassa in quattro ed immagini kerouachiane. La canzone descrive una situazione in cui il protagonista, dopo la fine burrascosa di una storia importante, si trova a vivere in modo intenso la notte e tutto ciò che ne deriva.

"L'idea per il video - dice Marco Giacomozzi che ha curato la regia - era quella di creare situazioni dinamiche in cui la parte cantata fosse elemento centrale, uscendo dagli standard dei videoclip attuali. Ci sono infatti numerose inquadrature del cantato, anche durante le parti in cui sono presenti i ballerini, per rendere l'esperienza visiva coinvolgente e ritmata. Girato interamente all'Eur, ambientazione che offre un contrasto straordinario tra il bianco dei marmi e il disegno delle luci che avevamo immaginato, per un gioco di colori che esalta ulteriormente l'estetica del video, creando un'atmosfera unica e suggestiva."

"Le scene girate all'interno della macchina si sono rivelate le più divertenti da realizzare. Nonostante gli spazi ristretti - racconta Valerio Scanu - ci siamo divertiti a trovare soluzioni creative per catturare al meglio ogni momento, rendendo queste riprese un elemento distintivo del video. Il grande affiatamento tra tutti i partecipanti ha reso l'esperienza ancora più memorabile.

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"A volte i ricordi fanno male" è l'incipit che apre la canzone e introduce il viaggio emotivo al cuore del brano: affrontare il peso di un passato che continua a condizionare il presente. Alcune storie non si possono cambiare, ma proprio per questo è necessario liberarsene. Ed è qui, nel presente, che nasce il bisogno di purificazione. Nella canzone, questo bisogno prende forma nel simbolo del fuoco, chiamato a bruciare ricordi e sensazioni per trasformarli in cenere, in qualcosa da cui ripartire.

Tra luci scintillanti, ombre lunghe e fiamme alte che avvolgono tutto, prende vita una danza liberatoria dal sapore ancestrale. Una visione fuori dal tempo che consuma il dolore e lascia spazio a una consapevolezza nuova: "Anche se non ho mai avuto risposte da te, anche se non ho mai avuto niente da te." La forza di un addio che spinge a fare tabula rasa e salpare per lidi più sereni.

I Nessuno Escluso sono Massimo Morelli (chitarra e voce principale), Raffaele Polito (basso e seconda voce) e Marco Miai (batteria). La band inizia a prendere forma nel settembre 2022, quando Marco si unisce al duo acustico composto da Massimo e Maurizio Spina. L'arrivo della batteria imprime una svolta decisiva al sound del gruppo, che si allontana progressivamente dalle influenze folk per abbracciare un rock più incisivo e dinamico.

Nel 2023, con l'ingresso di Raffaele al basso, la formazione trova finalmente la propria identità, dando vita al progetto definitivo: un power-trio atipico che sceglie l'introspezione e l'urgenza espressiva come cifra stilistica.

Nel marzo 2024 inizia la collaborazione con l'etichetta Sorry Mom!, che accompagna l'uscita dei primi tre singoli: "Liberazione 64", "Catene" e "Incontro di boxe". Il 2025 si apre con "Niente da te", nuovo tassello di un percorso che porterà alla pubblicazione del primo EP ufficiale della band.

I Nessuno Escluso propongono un rock essenziale ma incisivo, lontano da virtuosismi fini a sé stessi, e sorretto da testi introspettivi, dolci e amari insieme. Le loro canzoni parlano di emozioni, conflitti interiori e bellezza fragile, raccontando l'essere vivi qui e ora. Perché, in fondo, la loro musica è prima di tutto un atto di verità.

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