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Nord Corea: Stati Uniti pagheranno per sanzioni e provocazioni

sabato 12 agosto 2017
1' di lettura

Pyongyang (askanews) - Sale la tensione, per ora solo verbale, tra Stati Uniti e Corea del Nord. Dopo che il presidente americano Donald Trump ha ribadito la minaccia di far piovere "fuoco e ira" sulla Corea del Nord, non è fatta attendere la replica del quotidiano ufficiale del Partito dei lavoratori coreani che ha promesso che Washington pagherà un prezzo molto caro per le sanzioni decise nel Consiglio di sicurezza Onu e le sue continue provocazioni militari. Nell'articolo viene anche precisato che gli Stati Uniti non devono pensare di essere al di fuori della gittata dei missili nordcoreani. Sul fronte diplomatico della crisi, la Casa bianca cerca una sponda a Pechino. Ho grande rispetto per Cina e Russia che hanno votato nuove sanzioni Onu contro la Corea del Nord ha detto Trump, parlando da Bedminster, New Jersey. Le sanzioni saranno efficaci - si stima che costeranno a Pyongyang un miliardo di dollari l'anno - ma la Cina può fare di più, ha aggiunto il presidente, ventilando la minaccia, in caso contrario, di ritorsioni commerciali. UPS 00.44. "Credo che la Cina possa fare molto di più e credo che la Cina farà molto di più" ha dichiarato Trump. "Vedete, noi abbiamo importanti relazioni commerciali con la Cina che ci costano centinaia di miliardi di dollari ogni anno. Loro sanno come la penso al riguardo. Non andremo avanti così ancora per molto. Ma se la Cina ci darà una mano, potrei assumere atteggiamenti diversi", ha concluso il presidente statunitense.

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Guggenheim Bilbao, nuove opere e nuovo display della collezione

Bilbao, 13 dic. (askanews) - Un diverso allestimento per mostrare al pubblico le nuove acquisizioni della collezione e dare nuova energia alle grandi sale del terzo piano. Il Museo Guggenheim di Bilbao presenta oggi esposte opere di Damien Hirst, Robert Ryman o Al Held, che dialogano con quelle, già note ai visitatori, di Rothko, Cy Twombly o Yves Klein. Il progetto di riallestimento è stato curato da Marta Blàvia. "Abbiamo avuto due intenzioni diverse - ha detto ad askanews -: la prima è di condividere con i nostri visitatori le nuove acquisizioni della collezione, che sono tante. E poi la seconda intenzione è stata di mostrare la diversità della nostra collezione. Noi abbiamo una collezione piccola, 169 opere, ma molto diverse tra di loro, che ci permettono di seguire un po' l'evoluzione della storia dell'arte, dalla metà del XX secolo fino a oggi".

In mostra, accanto ad alcune opere monumentali che si adattano alla perfezione alla dimensione del museo basco, anche due meravigliosi Lucio Fontana scuri, e poi l'ipnotico Led verticale di Jenny Holzer, nella stessa sala con Kiefer e Mona Hatoum. "Abbiamo articolato ogni galleria intorno a un tema - ha aggiunto Blàvia - tra gli altri lo spazio, la gestualità nella pittura, l'arte pop, l'idea di violenza e le sue tracce, per far vedere ai nostri visitatori tutte le opere che abbiamo, la molteplicità di discipline, di approcci, di desideri e di pensieri intorno all'arte come forma di riflessione intorno alla nostra realtà".

Alla fine però, l'emozione più forte e intensa continua a regalarla un'opera che da anni domina la galleria 304 del Guggenheim: il grande mare di alluminio di El Anatsui. Un capolavoro enorme e ipnotico che continua a scrutare dentro di noi, lasciandoci senza fiato. (Leonardo Merlini)

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Bari, 13 dic. (askanews) - Negli ultimi anni la chirurgia robotica ha conosciuto una crescita senza precedenti in Italia. Secondo i dati più recenti, infatti, nel solo 2024 sono stati eseguiti oltre 54.700 interventi robotici, con un aumento esponenziale rispetto al passato. L'ambito di maggiore utilizzo resta quello urologico, con circa 30mila procedure, ma numeri in forte crescita si registrano anche in chirurgia generale e ginecologia. Dalla sua prima introduzione in sala operatoria fino all'integrazione con le tecnologie digitali e l'intelligenza artificiale, la robotica ha segnato il passaggio decisivo verso una chirurgia sempre più mininvasiva, con benefici evidenti. Se ne è parlato a Bari, al Santa Maria Hospital, struttura di GVM Care & Research accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, durante il convegno "Dal sogno alla realtà: vent'anni di chirurgia robotica", dedicato in particolare all'esperienza dell'urologia robotica in Italia. Abbiamo parlato con il Prof. Giuseppe Speziale, Vicepresidente GVM Care & Research:

"Vent'anni fa abbiamo iniziato questo percorso di robotica, oggi siamo come Santa Maria Hospital di Bari con un centro all'avanguardia, non solo tecnologico ma anche sulla formazione per le persone. La robotica, come in generale tutta la tecnologia, non sostituisce ma implementa, aiuta il chirurgo a fare meglio, personalizzare le cure e renderle più precise. Oggi, per esempio in alcuni campi come nell'urologia, pensare una chirurgia senza il robot sarebbe assolutamente pazzesco, ma pensate che solo 20 anni fa i chirurghi hanno faticato a introdurre questa tecnica perché veniva considerata assolutamente inutile. Quindi non c'è la predisposizione naturale all'innovazione, ma bisogna introdurla anche con forza e determinazione".

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Pirelli HangarBicocca: nelle Navate un cinema per Nan Goldin

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