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Ema, il direttore dell'agenzia Guido Rasi: è finita l'incertezza

sabato 25 novembre 2017
1' di lettura

Londra, (askanews) - L'agenzia europea del Farmaco lascia Londra per Amsterdam, e non per Milano. Prima conferenza stampa per Guido Rasi, direttore esecutivo dell'Agenzia, all'indomani dell'attribuzione della nuova sede. Una decisione giunta per sorteggio dopo uno scrutinio che all'inizio aveva visto Milano in vantaggio. Una perdita per l'Italia di cui Rasi ovviamente non si lamenta: al di sopra del campanilismo, l'essenziale per il direttore è il futuro dell'agenzia finalmente uscita dall'incertezza causata dalla Brexit: "La decisione è la benvenuta. Nell'ultimo anno e mezzo abbiamo vissuto nell'incertezza" ha detto. "La nuova ospite, Amsterdam, risponde a molti dei nostri requisiti". Amsterdam, ha detto Rasi, offre ottimi collegamenti per i trentamila esperti che ogni anno viaggiano verso l'agenzia, ma anche alberghi, alloggi e infrastrutture. Essenziale è che nella transizione non si perda nemmeno un giorno perché l'agenzia del farmaco autorizza e gestisce tutti i medicinali in circolazione in Europa. L'agenzia comincerà a lavorare ad Amsterdam il 30 marzo 2019, il giorno dopo la data prevista per l'uscita di Londra dall'Ue. Sedici mesi per organizzare un trasloco che dovrebbe costare circa 400 milioni di euro. Non solo, Rasi valuta che almeno duecento membri del personale non si sposteranno ad Amsterdam; bisognerà sostituirli. Infine, una secca considerazione sulla Brexit in sé: "Cerchiamo di essere sicuri di non perdere molto nella transizione. Quello che perde Londra, la Gran Bretagna, a parte la vita felice che abbiamo avuto qui, sono loro a doverlo valutare. Immagino che lo abbiamo valutato prima di far scattare l'articolo 50."

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Non solo; la novità riguarda l'accesso ai musei civici e ai monumenti di competenza di Roma Capitale che sarà gratis per tutti i residenti della Città Metropolitana mentre pagheranno un ingresso turisti e non residenti alla Fontana di Trevi e ad altri 5 siti e musei finora gratuiti. Ma la Fontana è quella che fa più discutere: si pagherà l'accesso all'invaso, regolamentando l'afflusso turistico così come durante i recenti lavori di manutenzione. Una novità che non piace a tutti.

"Non dovrebbe essere così, i turisti che vengono da fuori già spendono, già lasciano qualcosa al Comune di Roma, non lo trovo giusto, mi sembra un eccesso". "Da un lato potrebbe essere giusto perché c'è bisogno di pagare la pulizia della fontana, ci sono delle spese, dall'altro penso che la cultura debba essere accessibile a tutti". "Sono a favore - dice invece una turista spagnola - non penso che sia una cattiva idea perché capisco che con questi soldi potranno mantenere la città, che è piena di turisti, e credo che la questione del super-turismo sia molto importante".

Fontana di Trevi registra una media di 30.000 accessi al giorno, con punte di 70.000, per un totale di oltre 9 milioni di visitatori l'anno.

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