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Irene Grandi e "Quel raggio nella notte": l'amore ci salverà

di TMNews martedì 27 ottobre 2020
2' di lettura

Roma, 28 ott. (askanews) - Rockettara, ma anche cantautrice raffinata, alla continua ricerca di qualcosa di grande, nella musica, come nella vita. Irene Grandi si racconta in occasione dell'uscita di "Quel raggio nella notte", un inedito e un nuovo videoclip, estratti da "Grandissimo" (2019, Cose Da Grandi/Artisti First), la raccolta per i 25 anni di carriera dell'artista toscana, che a Sanremo 2019 si è fatta notare con il brano scritto per lei da Vasco Rossi "Finalmente io".

"'Noi vogliamo solo noi, tutto il resto non ci occorre'. Quanti bisogni pensiamo siano fondamentali nella nostra vita, lo abbiamo imparato anche in questo periodo del lockdown a capire che non erano così fondamentali", ha raccontato in un'intervista esclusiva con askanews.

Questa volta il brano glielo ha scritto Mario Amato e ha il sapore di uno dei classici di Irene Grandi, dove il colore blues della sua voce si esprime al meglio:

"Mi piace proprio la sua melodia, un po' blues, un po' malinconica e le sue parole che suonano così bene e arrivano dritte al nostro cuore", confida. "Parla di un amore che va al di là forse dell'amore romantico, un amore proprio per l'universo", aggiunge.

Contemporaneamente è uscito anche il videoclip ideato insieme all'artista toscano Lorenzo Andreaggi, con cui Irene ha recentemente duettato in "Cosa sognano gli angeli" in omaggio allo chansonnier fiorentino Narciso Parigi. Il video di "Quel raggio nella notte" è stato girato tra le colline senesi, dove sorge l'opera in pietra "Le Site Transitoire" ("Il sito transitorio", dell'artista francese Jean-Paul Philippe), che nel video si trasforma in un misterioso portale di energia:

"Lui subito si è immaginato questo particolare scenario di un mondo desolato, di un mondo alla fine del mondo, come se fosse un mondo distrutto e insieme abbiamo pensato all'idea di questi due giovani che attraverso la forza dell'amore riescono invece a cambiare paradigma quasi e passare da un mondo materiale distrutto, di sofferenze, al mondo dell'amore, quell'amore anche alto, universale, quell'amore spirituale, che ci salverà tutti".

È un periodo difficile per gli artisti, ma Irene Grandi trova nella sua arte la forza per non mollare mai:

"Abbiamo sofferto e stiamo soffrendo ancora, credo che un po' l'unico modo per superare questo momento sia continuare a creare, continuare a progettare e pensare che l'artista ha questo compito di dare messaggi, incoraggiare le persone, incoraggiare la solidarietà tra le persone".

"Mi auguro davvero di cuore che nel 2021 si possa ricominciare a suonare, ad andare in giro, a incontrarsi, a vedere cose belle, mostre, eventi, danza, tutto quello che l'arte può offrire per risollevarci da un periodo così difficile. Un bacio a tutti, grazie".

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Un discorso molto sentito peraltro, che ha descritto la grande differenza che può fare un contingente italiano all'estero, grazie non solo alla professionalità, ma anche all'umanità e alla capacità di comunicare degli italiani. Di farsi partecipi.

Il tutto mentre il mondo sta cambiando sempre più velocemente, le sfide si moltiplicano. Ieri ancora una volta i rapporti dell'intelligence statunitense hanno avvertito che il presidente russo Vladimir Putin intende conquistare tutta l'Ucraina e rivendicare parti dell'Europa che appartenevano all'ex impero sovietico. "Noi non siamo pronti ad affrontare la follia di nessuno e quindi non saremmo pronti se quello che dice l'intelligence americana si verificasse perché non siamo pronti ad avere una guerra in casa, non lo siamo per mentalità, non lo siamo perché abbiamo disinvestito in difesa negli ultimi 40 anni, non lo siamo per mille motivi, quindi non lo siamo" ha detto Crosetto, rispondendo in conferenza stampa a Novo Selo in Bulgaria, a una domanda di askanews sulle recenti indiscrezioni trapelate dalla Intelligence Usa.

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Di fronte a un futuro nel quale sempre più c'è la Nato ma l'Europa dovrà iniziare a difendersi da sola. Giunto il momento, come per quei figli che prima o poi devono lasciare il nido.

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Servizio di Cristina Giuliano

Montaggio di Gualtiero Benatelli

Immagini askanews

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