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Luca Ward, l'autobiografia con vita e riscatto di un Gladiatore

di TMNews lunedì 29 marzo 2021
2' di lettura

Roma, 30 mar. (askanews) - Ha dato la voce a Russell Crowe nel "Gladiatore", a Samuel L. Jackson in "Pulp Fiction", a Pierce Brosnan in "James Bond", e anche a Hugh Grant nel Diario di "Bridget Jones". Luca Ward, il più celebre doppiatore italiano, attore di successo in teatro e tv, ha deciso a 60 anni di scrivere la sua autobiografia. Nel libro "Il talento di essere nessuno" racconta l'infanzia difficile, il suo amore per il mare, l'ambiente artistico ma anche l'indigenza in cui è cresciuto, la passione e l'ostinazione nel lavoro, i suoi due grandi amori, la famiglia, la malattia di sua figlia.

"Oggi mancano punti di riferimento e magari un padre, un uomo, che ha percorso una certa parte della sua vita, anche fra mille difficoltà, potrebbe essere d'aiuto, di spunto per qualcuno. Infatti il libro io lo dedico fra l'altro a tutti quelli che credono di non farcela. Non è così".

Ward ha ottenuto grande successo come attore in tv con "Cento vetrine" e "Elisa di Rivombrosa" e in teatro con musical come "My fair lady", "Mamma mia!" o "The Full Monthy". Anche i suoi genitori erano attori, ma dopo la morte prematura del padre Luca ha fatto mille mestieri.

"La sensazione che avevo io da bambino era che il mestiere dei miei genitori non l'avessero proprio azzeccato. Cioè troppo complesso, troppo difficile, troppo in balia delle correnti.

Recitava in cinque lingue mio padre, quindi non era proprio uno non preparato, cantava, ballava, recitava, era molto bravo. Sì c'è stato anche questo: la voglia di rivalsa e di riscattare mio padre".

La svolta della sua carriera è avvenuta sicuramente con il "Il Gladiatore".

"Arrivato al Gladiatore io avevo 40 anni, era il Duemila. Avevo doppiato l'indoppiabile, era arrivato ovunque, mi mancavano le donne...! Con Il Gladiatore ho avuto la cosa più bella: l'affetto e il consenso del pubblico. Il pubblico con quel film si è chiesto, per una delle prima volte: noi vediamo Russel Crowe lì sullo schermo, ma chi è questo che parla? Quindi con il Gladiatore sono ritornato a fare la televisione, e a fare anche un po' di cinema".

Grazie al duro lavoro e agli insegnamenti dei grandi maestri del doppiaggio, di cui parla nel libro, Luca è diventato il numero 1 dei doppiatori. E del suo mestiere parla sempre con grande entusiasmo.

"Tu quando doppi sei a un master, devi capire come l'ha fatta quella battuta per rifarla bene, no? Devi studiare, studi in continuazione. Devi avere proprio i requisiti, infatti nel nostro mondo, nel mondo del doppiaggio, non c'è il compromesso. Il doppiatore è veramente una scommessa, è una sfida gigantesca".

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Zelensky: pronti a qualsiasi negoziato per porre fine alla guerra

Kiev, 14 mag. (askanews) - Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l'Ucraina è pronta a "qualsiasi formato" di negoziati per porre fine alla guerra con la Russia, in vista dei colloqui a Istanbul del 15 maggio, ma ha affermato che le sue prossime mosse dipenderanno da chi rappresenterà la Russia all'incontro.

"L'Ucraina è pronta a qualsiasi forma di negoziato e non abbiamo paura degli incontri. Domani, in Turchia", ha detto Zelensky durante il suo discorso quotidiano. "Sto aspettando di vedere chi arriverà dalla Russia, poi deciderò quali passi l'Ucraina dovrà compiere", ha aggiunto. Il Cremlino non ha ancora annunciato la propria delegazione per i colloqui.

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Nato, Cavo Dragone: l'Alleanza sta diventando sempre più forte

Bruxelles, 14 mag. (askanews) - "L'Alleanza è forte e sta diventando sempre più forte" e la minaccia scaturita dalla guerra in Ucraina "ci ha reso ancora più uniti, se ne avessimo avuto bisogno". Così l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, rispondendo a una domanda di askanews.

"La risposta alla minaccia è stata unica. Non c'è stata alcuna differenza nel modo in cui (ciascuno) ha reagito all'aggressione della Russia all'Ucraina. E probabilmente questo è stato un fattore collante, per ottenere la coesione a questo livello, che è davvero ottima", ha spiegato Cavo Dragone. "E la coesione è il fulcro centrale dell'Alleanza. Quindi, intendo dire, le 32 nazioni si sono mosse davvero, davvero in perfetta sintonia. E penso che in futuro, perché non dobbiamo abbassare la guardia, anche se, grazie a Dio, un giorno ci sarà la pace in quella parte del mondo, non dovremo abbassare la nostra attenzione perché, ci sarà molto altro da fare. E la nostra responsabilità non è solo per oggi, ma per domani, per le generazioni future. Quindi dobbiamo essere in forma, pronti, e stiamo lavorando per mantenerci a quel livello, il che significa continuare a lavorare per il futuro".

"Ma vi dico una cosa, la maturità e la volontà dell'Alleanza sono davvero forti. E penso che in qualche modo la guerra in Ucraina ci abbia aiutato a raggiungere tutto questo", ha aggiunto.

Servizio di Cristina Giuliano

Montaggio askanews

Immagini Nato

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24esima Triennale, in mostra anche Paradossi e opportunità di Milano

Milano, 14 mag. (askanews) - Nello spazio di Cuore in Triennale la mostra Milano. Paradossi e opportunità. A partire dall'analisi dei dati urbani condotta dal SI Lab dell'Universita Bocconi, sono stati individuati sei grandi paradossi che oggi segnano Milano. A ciascuno di essi è stato associato un artista selezionato in collaborazione con Black History Months Milano, al quale è stato chiesto di proporne un'interpretazione personale attraverso una propria opera: Leyla Degan, Theophilus Imani, De lio Jasse, Muna Mussie, Jim C. Nedd, Justin Randolph Thompson.

Con la curatela di Damiano Gulli e Jermay Michael Gabriel, direttore di Black History Months Milano e la collaborazione scientifica di Alessandra Casarico, Felix Eychmu ller e Chiara Serra di SI Lab Bocconi, il progetto si configura come un grande archivio vivente e relazionale pensato per stimolare una riflessione sul futuro di Milano e sulla necessità di innovarla in modo inclusivo, responsabile e coraggioso. A raccontare il progetto ad askanews la coordinatrice Seble Woldeghiorghis.

L'ha raccontata ad Askanews la coordinatrice del progetto Seble Woldeghiorghis: "L'attenzione su Milano nasce dall'esigenza di avere un'esposizione che ha uno sguardo internazionale, ma che non si dimentica della città in cui siamo. Abbiamo provato a guardare Milano attraverso il prezioso aiuto della ricerca del SI Lab della Bocconi: queste energie e direzioni opposte che poi si traducono in destini differenti per i cittadini che la abitano. L'abbiamo chiamata Paradossi e opportunità perché questi paradossi incidono su una parte sempre più ampia di popolazione, ma l'opportunità sta nel guardarli, nel riconoscere che ci sono per provare a immaginare politiche differenti che facciano un po' tornare Milano la città delle opportunità per tutti, non solo per una piccola parte. Credo che il cambiamento sia possibile soprattutto se noi innanzitutto lavoriamo con la cooperazione tra i vari saperi della città. Noi qui abbiamo messo insieme Università Bocconi, artistiche comunità della città. Se si lavora insieme, si può fare. Io credo che uno dei paradossi racconti molto bene l'energia di Milano, quello sulla Partecipazione. Se da un lato abbiamo un calo alla partecipazione alle elezioni politiche e al voto, Milano è in realtà una città delle associazioni, del Terzo Settore: tanta volontà di partecipare. Se lavoriamo insieme e partiamo dal presupposto che si può cambiare, forse riusciamo a far tornare Milano grande città delle opportunità per tutti".

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Cannes, Tom Cruise accende il red carpet con "Mission: Impossible 8"

Cannes, 14 mag. (askanews) - Era uno dei red carpet più attesi del 78esimo Festival di Cannes e in molti, forse, sono rimasti un po' delusi, perché si aspettavano colpi di scena: Tom Cruise è arrivato sul tappeto rosso con occhiali da sole per "Mission: Impossible - The Final Reckoning", l'ottavo capitolo della saga diretto da Christopher McQuarrie.

Il cast del film, presentato Fuori concorso a Cannes, è stato accompagnato sulla scalinata da musicisti che suonavano le celebri musiche del franchise.

Nessun incontro per la stampa, con tanto di polemiche, ma Cruise, 62 anni, ha partecipato a sorpresa a una masterclass di McQuarrie dove non ha detto se intende continuare a fare film nei panni dell'agente Ethan Hunt, lasciando il dubbio, oltre ad aver parlato delle acrobazie e delle scene spericolate che porta avanti in questo ruolo da anni.

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