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Se gli oggetti parlano: il largo consumo alla sfida di IoT e Rfid

di TMNews mercoledì 10 novembre 2021
3' di lettura

Milano, 15 nov. (askanews) - Internet of thing ed RFId sono sinonimo di efficienza per le aziende. Nel primo caso parliamo di una rete di oggetti capaci di comunicare tra loro. Nel secondo di una tecnologia che abilita in modo determinante l'Internet degli oggetti, proprio perchè in grado di rendere questi oggetti intelligenti. Delle sfide e prospettive legate a queste tecnologie si è parlato in occasione dell evento "Quando gli oggetti parlano. Le opportunità IoT e RFID" organizzato da GS1 Italy, con l RFID Lab dell Università di Parma, in cui sono state illustrate le case history di Decathlon Francia, Bonterre e GS1 Japan.

Antonio Rizzi, full professor, industrial logistics & supply chain management Università di Parma: "Nel 2020 sono 20 miliardi gli oggetti che grazie alla tecnologia Rfid sono connessi all'Internet degli oggetti e quindi sono in grado di comunicare con il mondo esterno in maniera automatica, di identificarsi, dire chi sono, di collegarsi al loro gemello digitale e trasferire a tutti gli stakeholder informazioni a valore aggiunto; tutto arrivando anche fino al consumatore finale.

In Italia la crescita dell'IoT quest anno tornerà a doppia cifra, dopo la battuta d arresto imposta dalla pandemia, con agricoltura, fabbrica e logistica smart sul podio dei settori più dinamici. Ed è proprio in questi ultimi due ambiti che l'RFId, tecnologia per l'identificazione automatica attraverso tag in radiofrequenza, sta tornando a imporsi. Non solo come leva per agire sui costi e sulle vendite di ogni singola azienda ma come opportunità per l intera filiera del largo consumo. "La maggior parte del valore è in realtà è nascosta, non così visibile immediatamente e dove sta? sta nel fatto di abilitare nuovi modelli collaborativi in cui i diversi attori di filiera gestiscono il processo di supply chain in maniera integrata e quindi, grazie alla visibilità che l RFID genera, non c'è bisogno di duplicare processi non c'è bisogno di duplicare scorte a tutto vantaggio di un costo complessivo".

Precondizione per sviluppare modelli collaborativi lungo tutta la filiera è l'adozione di un linguaggio univoco. L'Epc, il codice elettronico di prodotto, è lo standard GS1 che attraverso un data carrier quale è il tag in radiofrequenza consente all oggetto di prendere vita, attribuendogli un identificativo riconoscibile globalmente.

Linda Vezzani, GS1 visibility and RFID standards specialist, GS1 Italy: "L'Rfid è un mezzo e come tale trasferisce qualcosa. Ciò che è importante capire è che cosa viene trasferito e come questa informazione viene codificata. Possiamo avere un codice proprietario quindi un codice che viene definito da chi nomina l'oggetto che poi però deve tradurlo a tutti i suoi partner di filiera oppure si può scegliere un linguaggio internazionale, che quindi garantisce a tutti gli interlocutori di parlare la stessa lingua".

L'Epc per i tag RFID è quel linguaggio internazionale che grazie a un numero seriale consente identificare non solo la referenza ma ogni singolo prodotto: "Se noi siamo in grado di definire univocamente l'identità di un singolo pezzo siamo in grado di sapere in ogni momento della sua vita utile, del suo ciclo di vita, ma anche in realtà dopo quindi tutta la fase di eventuale smaltimento, tutte le informazioni che afferiscono appunto a questo specifico pezzo".

Nel largo consumo la tecnologia RFID sta disegnando uno scenario nuovo che abilita un diverso modo di fare retail, ad esempio con i cosiddetti frictionless store, negozi dove il processo di acquisto è fluido, o un innovativo modello di ecommerce: "Probabilmente i nostri figli i nostri nipoti avranno a casa un apparecchiatura RFID che sapranno esattamente cosa c'è nei nostri scaffali sapranno esattamente che cosa stiamo consumando e i giganti dell'ecommerce ci riaprovviggeranno il prodotto che ci serve nelle quantità che ci serve esattamente quando ci serve senza bisogno che noi facciamo assolutamente niente".

L'evento rientra nel piano di rilancio del tema Rfid di GS1 Italy che prevede come prossimo step un sondaggio tra le imprese per testare il livello di conoscenza e diffusione o eventuale adozione in futuro della tecnologia dei tag in radiofrequenza.

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