CATEGORIE

Cannabis, 50mila pazienti con ricetta ma è far west normativo

di TMNews mercoledì 16 febbraio 2022
2' di lettura

Roma, 16 feb. (askanews) - In Italia sono almeno 50mila i pazienti che affrontano quotidianamente difficoltà legate all'approvvigionamento della cannabis terapeutica per il trattamento del dolore cronico. Ad oggi in Italia risultano presenti solo sei distributori e una sessantina di farmacie che mettono a disposizione la cannabis terapeutica.

Da un recente sondaggio effettuato dal Comitato Pazienti Cannabis Medica ben l'87,5% dei pazienti ha dichiarato di aver avuto difficoltà a reperire la cannabis medica prescritta.

Marco Bertolotto - Direttore Centro terapia del dolore ASL 2 Liguria e Direttore Clinico di Clinn Health & Innovation (centro specializzato per le cure a basi di cannabis medica): "Noi oggi stiamo utilizzando la cannabis in modo galenico. Posso dire che siamo un attimo prima dei pionieri, siamo molto indietro rispetto alla medicina occidentale. Il salto vero lo faremo quando passeremo dalla forma artigianale di estratti fatti in farmacia, a estratti fatti a livello industriale e farmaceutico".

Ma è far west normativo per l'approvigionamento nel mercato della cannabis terapeutica. Si tratta, nella maggior parte dei casi. Eppure i prodotti esistono: recentemente il Ministero della Salute e l'Aifa hanno autorizzato un'azienda farmaceutica pugliese, all'importazione, ripartizione e confezionamento del

principio attivo stupefacente denominato 'Estratto di cannabis 15% Thc'. Ma un giungla normativa prevedere che dopo l'autorizzazione di Aifa e ministero ci debba essere anche quella di ogni singola regione.

"Il prodotto andrà a costare un decimo di quello che costerà oggi. Sarà standardizzato, costerà meno e sarà autorizzato e pagato dal sistema sanitario nazionale e non avremo più questo scandalo che i pazienti che si curano con la cannabis devono pagare mentre per altri farmaci interviene il sistema sanitario nazionale" conclude Bertolotto.

tag

Ti potrebbero interessare

Da Porta Metronia a Colosseo, inaugurate stazioni-museo della Linea C

Roma, 16 dic. (askanews) - Una finestrella chiamata "Oculus" che mostra un'angolazione tutta nuova e inaspettata del Colosseo: si trova nella nuova stazione della Metro C Colosseo-Fori Imperiali, inaugurata oggi assieme alla fermata Porta Metronia con il "primo" viaggio della nuova tratta di 4 chilometri compiuto dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il collega alla Cultura Alessandro Giuli e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Le nuove "archeostazioni" sono state realizzate dal consorzio Metro C guidato da Webuild insieme a Vianini Lavori nell'ambito dei lavori commissionati da Roma Metropolitane per conto di Roma Capitale. Con l'apertura di queste due stazioni e 3 nuovi km di linea, il progetto ridisegna la mobilità urbana tra centro e periferia, grazie anche all'interscambio con la Linea B già esistente.

Porta Metronia, a una profondità di 30 metri, si articola su cinque livelli interrati e dal 2026 aprirà al suo interno un museo con una caserma romana emersa dagli scavi nella primavera del 2016. Simona Morretta, Soprintendenza Speciale di Roma e direttrice degli scavi:

"Ci sarà un'inaugurazione futura del Museo Porta Metronia, che accoglie la caserma che abbiamo trovato, delocalizzato e rimontato, sarà probabilmente a pagamento".

La Metro Colosseo-Fori Imperiali si sviluppa su quattro livelli interrati, con una larghezza fino ai 50 metri e una profondità fino a 32 metri: all'interno un progetto museale curato e finanziato invece dal Parco archeologico del Colosseo con la partecipazione dell'Università La Sapienza Università di Roma. Marco Cervone, Construction Manager Opere Civili Metro C:

"Ci troviamo davanti a una domus romana, sono alcune stanze di una domus romana che riguardano una sauna, al centro c'è il braciere e le sedute. Quando abbiamo realizzato il pozzo che ha consentito il collegamento tra la linea C e la linea B è stata trovata questa domus. La parte che hanno voluto riposizionare è questa sauna", ha concluso.

Ad accogliere i Ministri erano presenti Pietro Salini, Amministratore Delegato Webuild, Vincenzo Onorato, Amministratore Delegato Vianini Lavori. Presenti anche, tra l'altro, il Commissario Straordinario per l'opera Maria Lucia Conti, l'Assessore alla Mobilità Eugenio Patanè e il Capo Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale avocante, Alfonsina Russo.

TMNews

Sheinbaum replica a Trump su fentanyl come arma di distruzione di massa

Milano, 16 dic. (askanews) - La presidente messicana Claudia Sheinbaum ritiene che sia necessario affrontare le cause profonde dell'uso del fentanyl, anziché classificare l'oppioide come "arma di distruzione di massa", come ha fatto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

TMNews

Cisgiordania, le ruspe israeliane demoliscono abitazioni palestinesi

Milano, 16 dic. (askanews) - Alcuni palestinesi trasportano i loro averi mentre evacuano la loro casa nel villaggio di Qalandia, nella Cisgiordania occupata a nord-ovest di Gerusalemme, prima che le autorità israeliane la demoliscano. "Abbiamo lavorato duramente, solo che un bulldozer è arrivato e ha distrutto tutto ciò che avevamo costruito negli ultimi 50 anni", ha raccontato sconsolato Samer Abdel-Halim, che ha perso la sua casa.

TMNews

Auto, Ue non vieterà la vendita di veicoli a combustione dopo il 2035

Milano, 16 dic. (askanews) - L'Unione Europea alla fine non vieterà la vendita di nuove auto con motore a combustione dopo il 2035, una misura ambientale che imponeva a tutte le case automobilistiche il passaggio all'elettrico entro quella data e che aveva scatenato polemiche fra i costruttori e la contrarietà di alcuni Stati membri, fra cui Italia e Germania.

Una decisione presa anche alla luce della crisi che sta attraversando il settore in Europa: l'obiettivo di zero emissioni nette, che era stato fissato per il 2035, ora diventa di "riduzione del 90%" di queste emissioni, prendendo a riferimento i livelli del 2021.

Dopo il 2035 i costruttori quindi potranno continuare a vendere una quota seppur limitata (circa il 30-35% delle auto, secondo calcoli preliminari) di auto nuove dotate di motori termici o ibridi, rispettando una serie di condizioni, in particolare quella di compensare le emissioni di CO2.

Per il commissario europeo all'Industria Stephane Séjourné, si tratta di un approccio pragmatico che non tradisce gli obiettivi: "L'obiettivo rimane lo stesso, le flessibilità sono in realtà flessibilità pragmatiche alla luce dell'adesione dei consumatori e della difficoltà dei costruttori di proporre sul mercato veicoli 100% elettrici entro il 2035. La Commissione europea ha scelto un approccio che è al tempo stesso pragmatico ma che mantiene i suoi obiettivi e le sue ambizioni climatiche".

TMNews