Roma, 13 apr. (askanews) - "Accessibilità e mobilità: due parole chiave per l'inserimento lavorativo". Questo il titolo del convegno organizzato a Roma dal Cnr per focalizzare l'attenzione sulle problematiche che derivano dai processi di inserimento al lavoro delle persone con disabilità sia sul fronte della mobilità - dove l'obiettivo è garantire spostamenti in sicurezza e in autonomia nel percorso casa-lavoro - che su quello dell'accessibilità, con il superamento delle barriere non solo architettoniche. Argomenti trattati anche nel numero di aprile dell'Almanacco della Scienza del Cnr dedicato all'inclusione e pubblicato in concomitanza con il convegno.
A spiegare l'obiettivo dell'evento Gianluca Sotis, Responsabile Unità Prevenzione e Protezione del Cnr. "Il convegno ha due scopi fondamentali. Il primo è di sensibilizzare, porre l'attenzione sulle questioni dell'inserimento delle persone con diverse abilità all'interno dei luoghi di lavoro, in particolare nel nostro ente, il Consiglio nazionale delle ricerche, che come ente di ricerca lavora sulle disabilità per quanto riguarda gli aspetti sperimentali nelle nuove frontiere ma, nello stesso tempo, si deve porre il problema di facilitare l'inserimento al proprio interno delle persone che possono avere difficoltà e problemi. Il secondo scopo - prosegue Sotis - è quello di alimentare la strutturazione di una rete di rapporti: con le associazioni, che sono degli stakeholder fondamentali per affrontare queste situazioni, e allo stesso tempo con gli altri enti pubblici, in particolare gli enti pubblici di ricerca per uno scambio di informazioni, per fare conoscenza delle esperienze fatte dagli altri, dei vantaggi, dei limiti, delle buone prassi in modo da affrontare queste tematiche insieme magari anche sviluppando delle iniziative congiunte. Cosa che vorremmo fare anche con i soggetti del territorio a partire dagli enti locali per i problemi, ad esempio, della mobilità".
Di informazione accessibile ha parlato Maria Chiara Andriello Responsabile accessibilità della Rai che come servizio pubblico radiotelevisivo ha prestato negli anni sempre maggiore attenzione a questo tema.
"La Rai fa prodotti di comunicazione e la comunicazione per poter arrivare a tutti deve essere tradotta in modalità che possano essere percepite anche dalle persone con disabilità sensoriali, quindi accessibilità per la Rai significa permettere anche alle persone sorde e cieche, in prima battuta, di poter vedere e ascoltare ciò che altrimenti non potrebbero né vedere né sentire. E questo si fa attraverso la sottotitolazione e la traduzione in LIS per le persone sorde e le audiodescrizioni per le persone cieche. Partendo dal riferimento a un'utenza ristretta, che è quella dei disabili sensoriali, - spiega Maria Chiara Andriello - ci si è resi conto che rendere fruibile un prodotto attraverso le varie modalità è di utilità collettiva. Perché permette a ognuno di noi di poter fruire in qualsiasi momento di immagini o di audio che in alcuni momenti sarebbe impossibile percepire. Si può fare anche un passo ulteriore rispetto a questo. Anche se in un momento specifico noi riusciamo a vedere e sentire, con il fatto che ci siano delle possibilità comunicative ulteriori - vedo l'immagine ma sento anche l'audiodescrizione, ascolto il parlato ma leggo anche il sottotitolo - la comunicazione mi arriva in forma amplificata, quindi posso beneficiarne in una modalità veramente ampliata".