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Saviano: "Vi spiego perché Meloni mi ha portato in tribunale"

di TMNews martedì 15 novembre 2022
3' di lettura

Roma, 15 nov. (askanews) - "Quello che ha portato il presidente del consiglio Giorgia Meloni a chiamarmi in giudizio provo ad accennarlo. Mi trovavo in uno studio televisivo, quando ho visto la scena di una donna, Haijay, appena salvata dai volontari della nave Ong Open Arms: era stata raccolta da un natante che stava affondando mentre era da giorni alla deriva. Haijay urlava una sola frase, ossessivamente: I've lost my baby. I've lost my baby. Ho perso il mio bambino": lo ha detto Roberto Saviano, nel processo in cui è imputato per aver diffamato la leader di Fratelli d'Italia e presidente del consiglio, Giorgia Meloni, per averla definita "bastarda" durante una puntata del programma televisivo "Piazzapulita" nel dicembre 2020. La dichiarazione è stata letta dall'autore di 'Gomorra' fuori dal tribunale di Roma, davanti a fotografi e telecamere.

"Non esistono giubbetti di salvataggio per i neonati. Gli operatori si tufferanno subito in mare, il bambino verrà ritrovato. Ma con i polmoni pieni d'acqua. Morto annegato. Dinanzi a questa scena, l'unica possibile salvezza dalla disumanizzazione mi è parsa essere elencare tutte le menzogne della propaganda che era stata fatta, e continua a essere imbastita, su e contro queste persone disperate, usando termini come 'pacchia' e 'crociere', insultando, additando, ridicolizzando chi intraprende questi viaggi della speranza e chi si preoccupa di soccorrerli in mare", ha aggiunto.

"Cinque anni fa, in una manifestazione di piazza contro lo Ius Soli, ritenendo questo uno strumento di sostituzione etnica, Giorgia Meloni si mostrò con accanto un canotto e un manifesto con su scritto: 'Cittadinanza omaggio, biglietto di sola andata, per informazioni chiedere agli scafisti. Un canotto e un biglietto. La cittadinanza come omaggio. Inaccettabile farsa politica sul dolore di migliaia di persone, questa ignobile e menzognera propaganda elettorale dinanzi ai morti, alla disperazione di chi fugge dall'inferno coltivando una speranza destinata ad annegare con lui. Non è giusto. Io non posso accettarlo.

"Dinanzi ai morti, agli annegamenti, all'indifferenza, alla speculazione, soltanto poco più del 10 per cento dei migranti vengono salvati dalle Ong e tanto basta per aver generato un odio smisurato verso di loro e verso i naufraghi stessi. Dinanzi a quella madre che ha perso il bambino, io non potevo stare zitto. Non potevo accettarlo. E sento di aver speso parole perfino troppo prudenti, di aver gridato indignazione perfino con parsimonia, ha detto ancora Saviano.

"Una verità è che soltanto qualche giorno fa due bambini sono morti, bruciati vivi, su un barchino la verità è che provano in tutti i modi a fermare le Ong, che hanno subito 20 inchieste in 5 anni, come nessuna azienda italiana, neanche quelle denunciate dal giornalismo come vicine alle organizzazioni criminali. Nessuna fabbrica dove ci sono stati morti sul lavoro ha avuto così tante indagini. Eppure, nonostante queste 20 inchieste, nessuna fra le tesi degli accusatori è mai stata validata, mentre sono aumentate le bugie su chi soccorre in mare. Scene come quelle costruite da Meloni, con il canotto e gli slogan politici, o invocate da Meloni, che propone di affondare le navi delle Ong trattandole come galeoni pirata in mare, avvenivano mentre in mare si moriva. Si moriva. Con gli occhi sgranati e i polmoni pieni d'acqua. Si moriva in mare mentre le Ong, lo ricordo, agiscono sempre su autorizzazione della Guardia costiera italiana, quando i salvataggi avvenivano in mare europeo. Dinnanzi a tutto questo non c'è la volontà di ragionare con franchezza sulla gestione dell'accoglienza".

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