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Al Memoriale della Shoah il censimento degli ebrei milanesi

di TMNews venerdì 18 novembre 2022
2' di lettura

Milano, 17 nov. (askanews) - Il primo atto ufficiale di discriminazione nei confronti dei cittadini ebrei residenti a Milano sotto il fascismo fu il censimento degli ebrei, disposto dal regime, per avere una reale consistenza numerica della lor presenza in Italia. Iniziò il 22 agosto del 1938 e fu gestito dalla Direzione generale della Demografia e razza (Demorazza) che la richiese a ogni singolo comune.

Alcuni anni fa, in un sotterraneo dell Anagrafe del Comune di Milano, sono stati ritrovati e riportati alla luce e alla memoria i fascicoli del censimento degli ebrei milanesi - il cosiddetto Fondo Israelita. Un estratto di queste carte dal valore inestimabile è visibile e visitabile fino al prossimo 17 dicembre al Memoriale della Shoah di Milano, il binario 21 sotterraneo da dove gli ebrei milanesi partirono per i campi di sterminio.

La senatrice a vita, Liliana Segre: "Nella mostra di questi preziosi documenti ritrovo scritto l'elenco dei miei familiari e mi ricordo quel tempo, quando eravamo in villeggiatura nell'estate del 1938, e sentivo che questi adorati, mio padre e i miei nonni, che finirono tutti e tre per la colpa di essere nati gasati e bruciati ad Auscwitz - che erano preoccupati di un mondo che stava cambiando e di cui era difficile parlare davanti a una bambina di otto anni".

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: "Qual è la lezione che io personalmente imparo da quello che vediamo oggi? La democrazia è un bene fragile che va sempre difeso. E' sempre necessario ricordare quel che è stato e è sempre necessario porre attenzione al momento".

Secondo Sala, il memoriale della Shoah di Milano è ancora poco conosciuto e il Comune si adoprerà per segnalarlo in modo più efficace: "La senatrice Segre mi ha chiesto di occuparmi di due cose nell'immediato: capire se ci può essere a gennaio una segnalazione del Memoriale su uno dei tram che gira per la nostra città, magari l'1, per farlo conoscere. La seconda cosa è se con Grandi stazioni si può trovare una segnalazione analoga che indichi quel patrimonio di conoscenza che c'è qua. Diciamo che da lì parto, poi vedremo cosa fare, è abbastanza evidente che il memoriale è ancora poco conosciuto dai milanesi" ha concluso il primo cittadino.

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