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Appello dei lavoratori di Magneti Marelli: non ci lasciate soli

di TMNews venerdì 29 settembre 2023
2' di lettura

Crevalcore (Bologna), 29 set. (askanews) - "Nessuno ci abbandoni, abbiamo bisogno di tutti. Chiediamo alla politica che ci dia una mano a trovare una soluzione". E' l'appello dei lavoratori della Magneti Marelli che hanno indetto uno sciopero dopo l'annuncio del Fondo americano KKR, proprietario dello storico marchio della Motor Valley, di chiudere lo stabilimento di Crevalcore, nel bolognese. Fallito anche l'ultimo tentativo fatto dalla Regione Emilia-Romagna che ha trattato, insieme ai sindacati, con l'azienda che ha deciso di trasferire la produzione di pezzi di motori per auto benzina e diesel nella sede di Bari.

Salvatore Parlato, operatore territoriale Fim Cisl: "E' un fatto grave. Anche ieri in Regione si sono dimostrati così freddi verso le persone, senza pensarci un attimo di ritirare la procedura di chiusura. Noi resteremo qui a lottare per il nostro posto di lavoro, per la nostra dignità. Come loro non hanno fatto un passo indietro, non lo faremo neanche noi".

L'azienda si giustifica elencando perdite di 6 milioni di euro per l'aumento dei costi dell'energia e sostenendo che le attività legate a quel tipo di motori hanno portato a un utilizzo del 45% della capacità produttiva. Un calo costante che arriverebbe al 20% entro il 2027.

Grazia Vitiello, delegata Fim Cisl, che lavora alla Marelli da 18 anni con il marito. Come loro altre 20 coppie rischiano a fine anno di non avere più entrate:

"Ci aspettiamo che il governo stia dalla nostra parte perché le istituzioni qua ce l'hanno dimostrato ampiamente, perché sarebbe un danno per tutto il territorio non solo per la nostra azienda e non vogliamo essere i primi di una lunga seria che in nome di una transizione perdono il posto di lavoro".

La segretaria Elly Schlein, ha assicurato il proprio sostegno e quello di tutti i parlamentari del Partito democratico. E incontrando i lavorato davanti ai cancelli ha avvertito il governo che sta discutendo della vendita della rete Netco della Tim un'infrastruttura strategica sulle telecomunicazioni al gruppo Kkr, proprietario della Magneti Marelli.

"Al governo chiediamo, di fronte a questo nodo politico, se ha un canale aperto con KKR per discutere di eventuali vendite di un settore strategico come le telecomunicazioni, attenzione, chieda, alzi la voce e non pieghi la testa rispetto a quello che si sta facendo qua" dove la proprietà dell'azienda "non ha neanche comunicato e informato in modo chiaro alle rappresentanze sindacali di progetti che evidentemente erano già in campo. E questo è un altro atteggiamento non accettabile".

Nelle prossime ore è atteso anche il leader di Azione Carlo Calenda che ha attaccato Landini e puntato il dito contro la Cgil. Un "ospite non gradito" ha detto il segretario dalla Fiom di Bologna, Simone Selmi: "Calenda essendo parlamentare è uno dei responsabili di questa situazione, che scarichi la palla sulle organizzazioni sindacali credo che sia abbastanza inopportuno ed è per questo che pensiamo che qui non sia benvenuto".

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Prove colloqui Russia-Ucraina, si auspica faccia a faccia Trump-Putin

Roma, 15 mag. (askanews) - Un faccia a faccia tra il presidente americano Donald Trump e il leader del Cremlino Vladimir Putin sarebbe ritenuto "essenziale" per sbloccare lo stallo diplomatico andato in scena in questi giorni, con la giornata odierna tesa a riavviare i contatti diretti tra Ucraina e Russia in Turchia. Affermazione dello stesso Trump, ribadita dal segretario di Stato Usa Marco Rubio.

Zelensky ha messo in dubbio la serietà delle intenzioni di Mosca, definendo "finto" il livello della delegazione russa. Ha poi annunciato l'invio di una delegazione guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov che ha il mandato di discutere una tregua:

"La delegazione è stata inviata. È pronta. La delegazione turca è pronta. Anche quella è stata inviata. La delegazione americana è in parte presente, in parte verrà. L'incontro potrebbe essere stasera (giovedì, ndr), potrebbe essere domani. Abbiamo fatto tutto da parte nostra. Tutti aspettano la dimostrazione da parte russa".

La delegazione russa è invece guidata da Vladimir Medinsky, consigliere del presidente Vladimir Putin e già capo negoziatore nel 2022. Con lui, il vice ministro degli Esteri Mikhail Galuzin, il capo della Direzione principale dello Stato maggiore russo Igor Kostyukov e il vice ministro della Difesa Alexander Fomin.

Nel pomeriggio, Medinsky ha dichiarato: "Consideriamo questi negoziati come una continuazione del Processo di Pace di Istanbul, che è stato purtroppo interrotto dalla parte ucraina tre anni fa - ha sostenuto - La nostra delegazione ufficiale è stata approvata con decreto presidenziale e possiede tutte le competenze e l'autorità necessarie per condurre i negoziati".

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A Firenze gli Stati Generali della Pelletteria Italiana

Firenze, 15 mag. (askanews) - Dopo la cosiddetta "spending revenge" del periodo successivo al covid, la pelletteria italiana nel 2024 ha fatto registrare un calo di fatturato di 1,2 miliardi, per una perdita dell'8,9% e una flessione della produzione industriale pari al 23%. Di fronte a questi numeri così negativi acquista ancora più importanza il ruolo storicamente svolto dagli Stati Generali della Pelletteria, organizzato da Assopellettieri in Palazzo Vecchio a Firenze.

"Abbiamo le guerre tra Russia e Ucraina e in Medio Oriente, a cui ora si sono aggiunte le tensioni tra India e Pakistan. Abbiamo -afferma Claudia Sequi presidente di Assopellettieri- una serie di difficoltà legate all'aumento dei costi delle materie prime, dei tassi di interesse, dell'energia, tutta una situazione macroeconomica che ha picchiato duro sul nostro settore. Quello che possiamo fare noi come associazione, è di fare un momento di riflessione, di fermarsi, fare una fotografia di quella che è la situazione, fare un percorso di riflessione, di confronto, per creare una sorta di vademecum che serva alle istituzioni, alle aziende, ai lavoratori".

Nel corso della mattinata è intervenuto in un videomessaggio il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che ha sottolineato il lavoro del Governo, incentrato sul Ddl Pmi: "Come MIMIT -ha detto Urso- abbiamo definito misure per circa 250 milioni di euro dedicati proprio alle micro, piccole e medie imprese del settore moda: di questi, in particolare, 100 milioni sono dedicati ai mini-contratti di sviluppo che agevolano l'aggregazione tra PMI. Sappiamo quanto la dimensione aziendale sia importante per rispondere in modo più efficace alle sfide del mercato globale, aumentando la capacità di investimento, innovazione e proiezione internazionale. Un altro importante fronte su cui il MIMIT è impegnato è la valorizzazione di professionalità specializzate, sempre più difficili da reperire".

Da parte di Assopellettieri arriva non soltanto una fotografia del settore, ma tutta una serie di preziose raccomandazioni "in modo -precisa Sequi- che la filiera sia resistente, che sia competitiva, che sia sana, che cresca e che quindi questa sostenibilità economica sia la leva per affrontare quelle sfide enormi su cui dobbiamo lavorare, che sono la legalità, la formazione, perché dobbiamo attrarre e formare nuovi talenti, dobbiamo integrare le nuove tecnologie al nostro saper fare artigianale, dobbiamo fare formazione, sono molte le sfide che noi abbiamo. Dobbiamo aiutare le nostre aziende ad internazionalizzarsi. Quello che vogliamo fare è una riflessione tutti insieme dando anche delle indicazioni, dei suggerimenti, e questo è il nostro contributo perché la politica industriale si fa tutti insieme. Si fa con associazioni di categoria, col Governo e ovviamente ogni parte deve dare il suo contributo".

L'Italia resta comunque il punto di riferimento globale nella pelletteria di alta qualità con 4500 imprese attive pari al 30% del totale europeo.

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Presidenziali Polonia, "voto decisivo contro deriva populista in Ue"

Roma, 16 mag. (askanews) - La Polonia va alle urne per eleggere il prossimo presidente con il primo turno domenica 18 maggio, un voto cruciale per il governo riformista e pro-europeo guidato da Donald Tusk e per la traiettoria che il Paese sceglierà nei prossimi anni. "Sono elezioni fondamentali, non solo per la democrazia in Polonia, ma anche per cercare di fermare la tendenza antidemocratica e populista che sta dilagando in Europa", afferma ad Afp la politologa Materska-Sosnowska.

Il governo Tusk, insediatosi nel 2023, ha promesso di smantellare le riforme giudiziarie introdotte dal precedente esecutivo nazionalista del partito Diritto e Giustizia (PiS), accusate di minare lo stato di diritto. Tuttavia, molte delle iniziative legislative sono state ostacolate dal presidente uscente Andrzej Duda, alleato del PiS, che detiene il potere di veto.

I principali candidati sono Rafal Trzaskowski, di Piattaforma Civica (PO), sindaco di Varsavia favorito nei sondaggi, 53 anni, già sconfitto di misura da Duda nel 2020; Karol Nawrocki - sostenuto dal PiS - storico conservatore di 42 anni e presidente dell'Istituto della Memoria Nazionale, dato secondo nei sondaggi, e Slawomir Mentzen di estrema destra, imprenditore, 38 anni, contrario a una maggiore responsabilità della Polonia nella guerra in Ucraina. "La vittoria di Karol Nawrocki significa in realtà il ritorno dei populisti con rinnovata forza entro due anni al massimo", spiega l'esperta, riferendosi alle prossime elezioni parlamentari.

Un eventuale ballottaggio si terrà il primo giugno. "Al secondo turno, credo che avremo Rafal Trzaskowski, della Coalizione Civica, e Karol Nawrocki, sostenuto da Diritto e Giustizia", conclude.

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Giustizia, Nordio: auspicio è inserimento figura avvocato nella Carta

Roma, 15 mag. (askanews) - "L'auspicio è che la figura dell'avvocato venga inserita nella Costituzione". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a margine del convegno 'Legittimo impedimento, un diritto per l'avvocatura, organizzato dal Consiglio nazionale forense, a Montecitorio.

"C'è il rammarico che di non esserci riusciti nel disegno di legge costituzionale per la separazione delle carriere che è in discussione al Senato. L'obiettivo è che una volta approvata questa riforma costituzionale si possa passare a un inserimento della figura dell'avvocato nella Carta anche con una convergenza politica più ampia", ha aggiunto il guardasigilli. "Penso che non ci dovrebbero essere difficoltà a raggiungere la maggioranza qualificata, visto che si tratta di una scelta non soltanto razionale, ma anche giuridicamente necessitata", ha sottolineato.

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