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Triennale Milano, la pittura italiana contemporanea in 120 esempi

di TMNews martedì 24 ottobre 2023
2' di lettura

Milano, 24 ott. (askanews) - Centoventi artisti, nati tra il 1960 e il 2000, che continuano a usare il medium della pittura, e che rinnovano una storia artistica che spesso è stata data per finita, e che invece continua a crescere, continua a trovare nuove strade e nuovi spunti. Questo prova a raccontare la mostra organizzata da Triennale Milano e affidata a Damiano Gullì, curatore per l'arte contemporanea e il public program dell'istituzione, che per ogni artista ha scelto una sola opera "esemplare".

"Pittura italiana oggi - ha detto ad askanews - nasce da un percorso di ricerche, di studio visit, di incontri umani e professionali e da questi incontri emerge effettivamente come questo grande dibattito sulla vitalità o meno della pittura sia in realtà qualcosa che può anche semplicemente lasciare il passo o una constatazione: La pittura è. La pittura è un linguaggio che ci accompagna da millenni, gli artisti qui esposti documentano una consapevolezza di guardare a questo portato storico, ma hanno anche la capacità di guardare al passato ma proiettandosi verso il futuro".

La mostra è vasta, illuminata in modo molto interessante, e offre una prospettiva sui diversi modi di fare pittura oggi in Italia, con molte citazioni, ma anche la sensazione evidente che siano tante le lezioni storiche che sono state recepite e poi rielaborate, a volte con il gusto della citazione a volte semplicemente come acquisizione più profonda. E anche i temi sono molteplici come gli artisti.

"Tante tematiche che parlano fondamentalmente di noi, parlano delle nostre paure, delle nostre fragilità - ha aggiunto il curatore - parlano del corpo, parlano, nel caso dell'astrazione, di materia, segno, durata, tempo, stratificazioni, sedimentazioni. Ma parlano anche di come le categorie vengano felicemente e gioiosamente scardinate".

Ci sono, ovviamente, diversi nomi noti e importanti, ma a essere più evidente, anche nella tipologia dell'allestimento della mostra, curato dallo Studio Italo Rota, è la volontà di offrire un ritratto collettivo, in cui tutti sono presenti e nessuno domina. Da qui anche una lieve sensazione di dispersione o sovraffollamento che però si ricompone nel percorso attraverso la mostra, pensata anche per dialogare con lo spazio e la storia della Triennale.

"Si vede - ha concluso Damiano Gullì - come la pittura, riprendendo e ricollegandosi proprio una storia di Triennale, si faccia anche spazio, architettura, qualcosa da attraversare e da vivere".

"Pittura italiana oggi" resta aperta al pubblico a Milano fino all'11 febbraio 2024.

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Nel 2024, Una Boccata d'Arte ha raggiunto un importante traguardo: la realizzazione di 100 progetti complessivi, firmati da 100 artisti in 100 borghi italiani. La mostra "Dove non sono mai stato, la sono" fino al 6 luglio 2025 presso Fondazione Elpis a Milano racconta questa esperienza quinquennale attraverso un allestimento che restituisce l'importanza delle reti territoriali sviluppate nel corso di questi anni.

In occasione della conferenza stampa, la Presidente Marina Nissim ha illustrato ad Askanews il progetto: "Oggi siamo qui a presentare la sesta edizione di Una Boccata d'Arte, un progetto che nasce nel 2020. I giovani artisti vengono portati in 20 borghi ogni anno, un borgo per regione, e sono invitati a dialogare, a avere un momento di incontro e a lavorare all'interno del borgo. È un evento prettamente partecipativo, di condivisione, di scambio, di riflessione e di rigenerazione.

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