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Al Masaf museo dedicato a Nazareno Strampelli, l'uomo del grano

di TMNews lunedì 4 dicembre 2023
2' di lettura

Roma, 4 dic. (askanews) - Valorizzare figure del passato per guardare all'agricoltura di domani. In questo solco si inserisce il museo dedicato a Nazareno Strampelli, lo scienziato che nel '900 sviluppò varietà di frumento ad alto rendimento, resistenti alle malattie e adattate alle condizioni climatiche italiane, inaugurato al ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste. Il museo ospita 150 pannelli, 600 ampolle con i grani migliorati, diverse apparecchiature che rappresentano solo una piccola parte degli oggetti appartenuti allo scienziato. Il resto è attualmente custodito in un hangar dell'aeroporto di Rieti in attesa della ristrutturazione dell'Istituto Strampelli grazie al protocollo d'intesa sottoscritto a luglio da Masaf, Mic, Crea e Comune di Rieti.

"Rievocare la vita e l'opera di personalità come Strampelli, - dichiara il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano - che hanno dato un contributo fondamentale all'innovazione dell'agricoltura, alla cosiddetta 'rivoluzione verde' credo che sia fondamentale. Sempre di più noi ricorderemo anche gli scienziati, il loro lavoro, la loro dedizione, la loro opera".

Utilizzando metodi innovativi come l'incrocio selettivo e l'ibridazione, Strampelli contribuì in modo significativo allo sviluppo dell'agricoltura italiana nel XX secolo, aumentando la produzione di grano e altri cereali e migliorando la sicurezza alimentare.

"A parità di consumo del suolo - dichiara il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida - raddoppiò le produzioni di grano, non solo in Italia. Grazie ai suoi grani sono stati salvati milioni di vite sul pianeta e questo scienziato straordinario merita di essere ricordato dove i suoi studi furono caratterizzati da un centro di eccellenza, che è il comune di Rieti, ma anche qui al ministero che lo deve onorare con una presenza che possa essere visibile ai giovani e a coloro che avranno voglia di vedere come una persona, partendo da uno sgabello e una scrivania, riuscì a cambiare il destino dell'umanità in un settore di questa natura. Non parliamo di passato per vicende nostalgiche ma come base per ragionare e costruire il futuro essendo consapevoli oltre che orgogliosi di quanto l'Italia ha fatto e di quanto potrà fare descrivendo un modello di sicurezza alimentare che non prescinda dalla salute, dal benessere che può essere dato solo dal cibo realizzato con modalità che tengano presente il legame profondo che c'è tra uomo, lavoro e terra".

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Milano, 20 mag. (askanews) - Fondazione Elpis presenta la sesta edizione di Una Boccata d'Arte, il progetto d'arte contemporanea ideato nel 2020 da Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis, diffuso lungo tutta la Penisola in 20 piccoli centri con meno di 5.000 abitanti e realizzato in collaborazione con Maurizio Rigillo di Galleria Continua e Threes.

Nel 2024, Una Boccata d'Arte ha raggiunto un importante traguardo: la realizzazione di 100 progetti complessivi, firmati da 100 artisti in 100 borghi italiani. La mostra "Dove non sono mai stato, la sono" fino al 6 luglio 2025 presso Fondazione Elpis a Milano racconta questa esperienza quinquennale attraverso un allestimento che restituisce l'importanza delle reti territoriali sviluppate nel corso di questi anni.

In occasione della conferenza stampa, la Presidente Marina Nissim ha illustrato ad Askanews il progetto: "Oggi siamo qui a presentare la sesta edizione di Una Boccata d'Arte, un progetto che nasce nel 2020. I giovani artisti vengono portati in 20 borghi ogni anno, un borgo per regione, e sono invitati a dialogare, a avere un momento di incontro e a lavorare all'interno del borgo. È un evento prettamente partecipativo, di condivisione, di scambio, di riflessione e di rigenerazione.

In questo spazio, che è lo spazio a Milano di Fondazione Elpis, abbiamo oggi una mostra che vuole documentare i primi cinque anni di Una Boccata d'Arte. Abbiamo delle opere di alcuni artisti che hanno presentato il loro lavoro sul territorio e soprattutto la mostra vuol far capire la dimensione e l'importanza di questo progetto. In cinque anni, avendo già toccato cento borghi, siamo riusciti a lasciare 40 opere permanenti sul territorio e questo vuol dire che questo segnale, questa scintilla, questo progetto temporaneo in realtà ha lasciato una testimonianza permanente e questa è lamia più grande soddisfazione". Ad ogni edizione, Una Boccata d'Arte acquisisce sempre maggior consapevolezza rispetto alla necessita di dare vita a opere e progetti in cui le comunitàpossano riconoscersi: sono tanti gli artisti che hanno lavorato sulle memorie preesistenti o sulla definizione di nuove occasioni di aggregazione, in molti casi mettendo in campo le proprie identità culturali d'origine.

Dal 28 giugno al 28 settembre 2025 la sesta edizione coinvolge borghi, in un'espansione del progetto verso spazi in disuso, luoghi di aggregazione dimenticati o ai margini del tessuto urbano. L'edizione 2025 si compone di interventi dalla spiccata valenza partecipativa e ambientale, in alcuni casi con opere pensate per restare come segni permanenti nei territori. I progetti nascono da ricerche approfondite sul campo grazie alla mediazione dei curatori regionali.

Gli artisti, i borghi e i curatori della sesta edizione:

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Cannes, Jafar Panahi torna sul red carpet di un festival dopo anni

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A Panahi, detenuto in Iran fino a febbraio 2022 - dal 2009 è stato ripetutamente incarcerato per il suo cinema ritenuto sovversivo dal regime della Repubblica islamica - ha riavuto il permesso di uscire dal Paese ad aprile del 2023 e ora è volato al Festival con il cast del film girato sempre in clandestinità.

Il regista 64enne mancava da un festival da anni; sette anni fa sulla Croisette era stato presentato il suo "Tre volti", in sua assenza, così come a Venezia nel 2022 dove "Gli orsi non esistono" vinse il premio speciale della giuria che non potè ritirare. Per lungo tempo è stato privato del passaporto e della libertà di viaggiare ma ora finalmente può accompagnare i suoi film che sono sempre apprezzati e rappresentano una voce libera.

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