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Al via Amiata Piano Festival 2024

di TMNews lunedì 1 luglio 2024
2' di lettura

Poggi del Sasso, 1 lug. (askanews) - Grande ed eclettica apertura sabato 29 e domenica 30 giugno per il primo week end Baccus di Amiata Piano Festival, con un prezioso sestetto cameristico d'occasione, guidato dai fondatori Maurizio Baglini e Silvia Chiesa, su musiche rare del Novecento per pianoforte, archi e percussioni. Abbiamo parlato con Maurizio Baglini, direttore artistico:

"È un'edizione che deve fare da preludio ala ventesima, stiamo scaldando il cuore nei confronti di quello che è stato lo sviluppo di un territorio. Direi che è nato prima il festival e poi tutto questo sviluppo. Tutto il restauro di quello che è stato il ripristino degli agriturismi e dell'integrazione tra il fattore autoctono e il fatto che potesse venire un pubblico internazionale è nato ed è stato sviluppato grazie alla fondazione Bertarelli, è una storia fra Claudio Tipa, Maria Tipa, Maria Elis Bertarelli e il sottoscritto che da musicista aveva il sogno di portare la musica in un luogo così remoto".

È inoltre intervenuta Silvia Chiesa, artista residente: "È un programma molto interessante, si inizierà con una formazione classica con violino e pianoforte e poi violoncello-pianoforte, con brani di Strauss e Respighi. Poi una seconda parte che comprende questa trascrizione di Derevianco della sinfonia n 15 di ostakòvi , un pezzo immenso con una coloristica incredibile perché siamo in presenza di violino, violoncello e pianoforte. Si aggiungono tre percussionisti con tredici strumenti a percussione, quindi sentirete tantissime timbriche che devono riprodurre o riproporre il contenuto di tutti gli strumenti della sinfonia. Grande impegno per tutti e grande attenzione alla dinamica, al colore ed ai timbri degli strumenti".

La grande musica torna dunque ad animare le notti campestri delle pendici amiatine per un turismo culturale sempre più consapevole e di qualità.

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Calenda a manifestazione Gaza: "Schlein voleva sintesi, M5s e Avs no"

Milano, 6 giu. (askanews) - Quella di Milano è "una manifestazione che non è fatta contro un popolo, ma per far dialogare. E che cerca di tenere lontano tutte le intolleranze e gli estremismi. Gli estremismi di chi pensa che si possa fare una grande Palestina dalla Giordania al mare, cacciando in mare gli israeliani. Gli estremismi di chi pensa che si possa raggiungere qualcosa, bombardando Gaza e bloccando gli aiuti umanitari. Gli estremismi di chi ritiene che ci sia una giustificazione di ciò che fa Hamas, nemico dell'Italia e dell'Occidente". Lo ha detto Carlo Calenda, leader di Azione, arrivando al Teatro Parenti a Milano.

Alla domanda se non fosse possibile una sintesi con la piattaforma della manifestazione a Roma sabato 7 giugno, il leader di Azione risponde: "Tutto era possibile, certo. E la prima cosa che abbiamo proposta è una cosa molto semplice. Cioè dire che quella manifestazione in quella piazza non era aperta a chi chiedeva la distruzione dello Stato di Israele, a chi urla dalla Giordania al mare e a chi compie atti contro i cittadini israeliani, in quanto cittadini israeliani. Perché una cosa è avercela con il governo Netanyahu, e io ce l'ho molto con Netanyahu, e un'altra cosa è avercela con un popolo. La Schlein lo avrebbe fatto, ma M5S e Avs vogliono avere tutta per loro questa discussione e lo trovo un po' avvilente".

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A Roma riapre la nuova Piazza Augusto Imperatore, cornice del Mausoleo

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