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Scienza e tradizione: così la Svizzera tutela i suoi 700 formaggi

di TMNews martedì 22 ottobre 2024
3' di lettura

Lugano, 22 ott. (askanews) - Le oltre 700 varietà di formaggi prodotte in Svizzera sono un patrimonio di gusto riconosciuto in tutto il mondo e, per questo, un patrimonio economico da tutelare. Per tenere viva questa tradizione millenaria la Svizzera investe in innovazione, ricerca e formazione e al tempo stesso promuove il lavoro dei circa 650 caseifici, spesso a conduzione familiare, sparsi in tutta la Confederazione. Un modo per preservare la cultura e le specialità casearie che trovano il loro momento di esaltazione negli Swiss cheese awards, giunti quest'anno alla 13esima edizione.

"E' un momento culmine per i formaggi svizzeri perché tutti i casari che hanno con dedizione, cura e passione lavorato ogni giorno, sette giorni su sette, per produrre i loro formaggi, oggi trovano un momento di grande realizzazione - ha raccontato Giovanna Frova, amministratore delegato di Switzerland cheese marketing Italia - perché possono far assaggiare a una giuria internazionale i loro prodotti e alla fine vi saranno, tra mille formaggi assaggiati, circa 35 vincitori e tre campioni assoluti. È un evento biennale molto atteso e devo dire anche con una grande risonanza in tutto il mondo".

Nel Palacongressi di Lugano il mondo caseario svizzero si è riunito per raccontarsi, farsi assaggiare e consentire a una giuria di 37 membri di eleggere i tre migliori tra 32 categorie. A fregiarsi del titolo di "Swiss Champion" quest'anno sono stati Le Gruyère Aop del Caseificio Lanthen; Le Brigand du Jorat della Fromagerie de Saint-Cierges e il Vacherin Mont d'Or della Fromagerie André nel Canton de Vaud.

Tre campioni su oltre 1.100 formaggi candidati e proposti in abbinamenti insoliti, come quelli col caffè, o più tradizionali, come con i vini. Un momento di scoperta per questo comparto, alle prese con sfide contemporanee che parla a una platea internazionale. Delle 197 mila tonnellate di formaggio prodotte nel 2023, infatti, il 37% è finito sulle tavole estere. E nei primi otto mesi di quest'anno il trend è in crescita con un +7,3% sull'anno prima trainato dai mercati europei, con l'Italia sul podio dopo Germania e Francia: "L'Italia è un Paese molto importante, innanzitutto siamo anche molto vicini devo dire, ma siamo anche un paese di formaggi - ha spiegato Frova - È un Paese importante perché abbiamo uno dei prodotti principe, il re dei formaggi svizzeri, l'Emmentaler, che in Italia fa davvero da padrone. Basta pensare che oltre il 45% della produzione di Emmentaler arriva in Italia. In Italia ci sono circa 5.400 tonnellate di Emmentaler esportate, che è un numero veramente considerevole, oltre a tutta una serie di altri formaggi più delle specialità, come per esempio lo Sbrinz, le Gruyère, l'Appenzeller, il tete des Moine".

Dietro la produzione di questi formaggi la tradizione trova supporto nell'innovazione tecnologica e nella ricerca. Grazie infatti all'attività dell'istituto Agroscope, centro di competenza della Confederazione per la ricerca agronomica, i formaggi svizzeri vengono prodotti attraverso l'uso di colture di ceppi batterici isolati da siero e formaggi dal 1970. Colture, nel caso di alcune Dop obbligatorie da disciplinare, che l'istituto di ricerca distribuisce settimanalmente a 500 caseifici. Un modo per garantire la qualità del prodotto ma anche la sicurezza ed evitare le frodi:

"Grazie a questa ambivalenza, a questa tecnologia da una parte, a questa tradizione, e la tecnologia in questo caso è molto importante e fa da padrona - ha sottolineato - i formaggi svizzeri hanno dietro un mondo di qualità di garanzia. Si parlava addirittura di questi batteri, della possibilità di andare addirittura ad acquistare un prodotto in un supermercato, in una casa del formaggio e riuscire a trovare all'interno di questo prodotto il Dna sequenziato di quella cultura batterica e riuscire a capire se questo formaggio è un formaggio autentico o è un'imitazione".

Simbolo, unico nel suo genere, del patrimonio batteriologico svizzero, le colture batteriche sono determinanti per la creazione dell'aroma complesso del formaggio ma una stessa coltura in due caseifici diversi porta a risultati diversi. Reazioni microscopiche all'origine di una varietà potenzialmente infinita di sapori.

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Execus, la MarTech italiana racconta le sfide future

Milano, 16 mag. (askanews) - Execus S.p.A., società capofila dell'omonimo Gruppo attivo nel digital marketing, Ad-tech e social selling, annuncia l'ingresso di un nuovo amministratore delegato, Giorgio Spina, al fianco di Andrea stecconi (CEO) e Gianni Adamoli nuovo Presidente del CDA.

Abbiamo intervistato Giorgio Spina, CEO di Execus:

"Execus nasce con l'obiettivo di intercettare e anticipare i cambiamenti di mercato, trasformando ogni nuova esigenza in un'opportunità di business per i nostri clienti. La nostra forza risiede nella capacità di crescere lungo due direttrici complementari. Da un lato, sviluppiamo la crescita organica attraverso una rete estesa di consulenti specializzati, che ci consente di mantenere un contatto diretto e continuo con PMI e grandi aziende, comprendendone in profondità le esigenze e proponendo soluzioni su misura. Dall'altro lato, come società quotata, possiamo perseguire una strategia di crescita inorganica, acquisendo e integrando realtà innovative, spesso dotate di tecnologie proprietarie altamente avanzate ma con difficoltà a raggiungere pienamente il mercato. La nostra piattaforma agisce come acceleratore di crescita: aiutiamo queste aziende a svilupparsi più rapidamente, favorendo la valorizzazione e la diffusione delle loro soluzioni tecnologiche, con l'ambizione di costruire insieme una crescita esponenziale condivisa."

Tra le principali sfide, il ruolo crescente dell'intelligenza artificiale, già integrata nei servizi offerti da Execus. Su questo è intervenuto anche il Andrea Stecconi, CEO del Gruppo:

"Execus si posiziona come uno dei principali attori del settore MarTech grazie alla capacità di offrire soluzioni concrete e ad alto valore aggiunto per il marketing digitale, soprattutto nel mondo delle PMI. Siamo pionieri anche nel campo della sostenibilità digitale: con Green Web Meter, la nostra piattaforma proprietaria, siamo riusciti a innovare il mercato, offrendo un servizio unico che non solo migliora le prestazioni tecniche dei siti web - in termini di velocità, efficienza e user experience - ma anche il loro impatto ambientale. Green Web Meter utilizza un algoritmo validato dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) che consente di misurare e ridurre le emissioni di CO legate al traffico web, rendendo il digitale più sostenibile.

Parallelamente, abbiamo sviluppato altre soluzioni che sfruttano a pieno l'intelligenza artificiale per fare delle survey automatizzate (NPS, CSI, ecc.) raccogliendo feedback personalizzati, in tempo reale, dai propri clienti. In questo modo, aiutiamo le PMI e le grandi aziende non solo a digitalizzarsi, ma anche a farlo in modo competitivo, rafforzando il loro posizionamento nel mercato globale."

Innovazione, nuove tecnologie, alta professionalità. Execus S.p.A. ribadisce il suo impegno al fianco dell'imprenditoria italiana.

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Meloni: assenti a riunione a 4 su Ucraina? Perché non inviamo truppe

Tirana, 16 mag. (askanews) - "Rispetto a questo dibattito sulla mancata presenza italiana nelle riunioni tra Gran Bretagna, Francia, Polonia, Germania e Ucraina, io devo ribadire una cosa che ho già spiegato diverse volte: cioè che l'Italia ha da tempo dichiarato di non essere disponibile a mandare truppe in Ucraina. Non avrebbe senso per noi partecipare a dei formati che hanno degli obiettivi sui quali non abbiamo dichiarato la nostra disponibilità. Credo che sia un fatto di chiarezza e di coerenza". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un punto stampa in piazza Scanderbeg a Tirana dopo il bilaterale con il premier albanese Edi Rama.

"E a chi si lamenta - ha continuato - l'opposizione per esempio, chiedo la stessa chiarezza e la stessa coerenza. Cioè: ci si chiede di partecipare a questi formati perché dovremmo mandare le truppe in Ucraina o ci si chiede di partecipare a questi formati per fare una foto e poi dire di no? Perché in queste cose bisogna essere seri, e io sono una persona seria".

"Ovviamente l'Italia, che ha sempre sostenuto l'Ucraina e continua a sostenerla, nell'ambito di quello che è stato deciso, in ambito Ue e in ambito Nato, continua a partecipare a tutti gli altri tavoli, tutti gli altri livelli, tutti gli altri format e a tutti le altre iniziative - ha concluso - ma su questa iniziativa specifica noi non abbiamo dato la nostra disponibilità. Spero di essere stata ancora una volta molto chiara".

TMNews

Amirante (Nuovi Orizzonti): attenti al grido sordo dei giovani

Roma, 16 mag. (askanews) - "Insieme alla Camera di Commercio di Frosinone-Latina stiamo portando avanti questo ciclo di incontri invitando amici che nel loro campo, anche l'impresa, hanno messo al centro l'uomo e la dignità della persona che è quello che Nuovi Orizzonti sente di dover fare e su cui sensibilizzare questo mondo che sembra andare verso l'autodistruzione, attenti al grido anche di tanti giovani e queste iniziative sono un modo anche per dare voce a questo grido che ogni giorno raccogliamo, sordo ma terribile. Cerchiamo di essere testimoni di speranza in un mondo dove anche la speranza inizia a vacillare, speranza che invece non delude come ci ha ricordato anche Papa Leone XIV. E che Papa Francesco definiva l'ancora a cui aggrapparci nei momenti difficili".

Così Chiara Amirante, fondatrice di Nuovi Orizzonti, in occasione del dibattito pubblico su economia, etica e spiritualità, ricordando la figura di Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum, svoltosi a Cittadella Cielo a Frosinone.

TMNews

Video di Macron, Starmer, Merz e Tusk: posizione Russia inaccettabile

Milano, 16 mag. (askanews) - Nei giorni dei primi colloqui fra Russia e Ucraina dopo tre anni di guerra, a Istanbul, la diplomazia internazionale è al lavoro per cercare di arrivare a un cessate il fuoco. Ma al momento non ci sono veri progressi e la posizione della Russia "è inaccettabile" hanno detto i leader europei, a margine della sesta riunione della Comunità politica europea (Cpe) in corso a Tirana, a cui ha partecipato anche Giorgia Meloni.

In una videodichiarazione congiunta, i Capi di Stato e di governo di Francia, Regno Unito (Keir Starmer) Germania (Friedrich Merz) e Polonia (Donald Tusk,) hanno fatto sapere di averne parlato anche col presidente Trump.

"Abbiamo appena avuto un incontro con il Presidente Zelensky e poi una telefonata con il Presidente Trump per discutere gli sviluppi dei negoziati di oggi. La posizione russa è chiaramente inaccettabile, e non per la prima volta - ha detto il premier britannico Keir Starmer.

"Abbiamo avuto una discussione congiunta con il presidente Trump, in cui abbiamo tutti convenuto che è inaccettabile per la seconda volta che la Russia e il Presidente Putin non rispondano alle richieste avanzate dagli americani, sostenute dall'Ucraina e dagli europei - ha detto ll presidente francese Macron - nessun cessate il fuoco, nessun incontro a livello decisionale e nessuna risposta alla proposta di cessate il fuoco".

Per Friedrich Merz "gli sforzi diplomatici che abbiamo fatto finora sono purtroppo falliti a causa della mancanza di volontà della Russia di fare i primi passi nella giusta direzione. Ma non ci arrenderemo".

"La parte russa non intendeva negoziare in presenza degli Stati Uniti - ha aggiunto Donald Tusk - La parte russa ha nuovamente posto condizioni assolutamente inaccettabili non solo per l'Ucraina, ma per tutti noi. Continueremo a lavorare insieme".

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