CATEGORIE

Al Goethe Institut le falle IA, tra fiction e zero emozioni (per ora)

di TMNews giovedì 28 novembre 2024
2' di lettura

Roma, 28 nov. (askanews) - Il Goethe-Institut lancia "Sguardi Condivisi", dialoghi sulla società contemporanea tra Italia e Germania, con relatori di entrambi i Paesi chiamati a scambiarsi idee ed esperienze sui temi cruciali del nostro tempo. All'Auditorium di via Savoia a Roma si è discusso di "Umano, troppo (poco) umano. Noi e l'Intelligenza Artificiale", con lo scrittore Nicola Lagioia, la giurista Remak Molavi Vasse'i (ha partecipato alla scrittura del regolamento europeo sull'intelligenza artificiale o AI Act) e il ricercatore e filosofo Rainer Rehak (da 15 anni si occupa delle implicazioni della digitalizzazione della società).

Lagioia giura che, come Nick Cave per la musica, non leggerà mai un libro scritto con l'IA, almeno per ora. "Immaginiamo un'Intelligenza artificiale che scriva un libro bellissimo... Però chi l'ha scritto quelle emozioni non le ha provate", ha spiegato lo scrittore. "E poi c'è la domanda delle domande, a cui in questo momento nessuno sa rispondere, emergerà prima o poi una coscienza?", ha aggiunto.

Le emozioni, queste sconosciute per l'IA. Dalla creatività alla giurisprudenza, con l'avvocatessa dei diritti digitali, che invita la cittadinanza ad essere attiva: "La discussione attuale nel mondo su come dovrebbe essere implementata la tecnologia non ha ancora raggiunto le masse, né in Germania né in altri Paesi, per far sì che non siano solo poche persone a decidere dove implementarla, ma che se ne occupino tutti", ha sottolineato Remak Molavi Vasse'i.

Per quanto riguarda l'etica e gli ambiti dove applicare l'Intelligenza Artificiale generativa quanto spiegato ha rassicurato molti presenti:

"C'è una narrativa che dice 'sono sistemi davvero intelligenti, possono prendere decisioni, fare analisi, sono imparziali, neutri e non politici'. Ma questa è la descrizione della fantascienza. I veri sistemi riescono a fare molto di meno e in modo meno preciso", ha spiegato Rainer Rehak, secondo il quale per ora è bene utilizzarla ad esempio per "ottimizzare il consumo energetico per il raffreddamento dei data-center" o altre cose piccole, ma utili, come la lettura a schermo nei siti accessibili a utenti non vedenti.

Il ciclo di incontri, oltre a Roma, ha coinvolto le città di Milano (11 novembre), Genova (19 novembre) e Torino (28 novembre), toccando temi di forte attualità. "Sono temi, come la povertà o il ruolo dei generi, se il patriarcato è entrato in crisi o forse invece sta vivendo una nuova rinascita, che toccano entrambe le società e dove esperti pensano che dobbiamo intensificare il dialogo e anche e soprattutto le azioni comuni. Una cosa come la diseguaglianza sociale non è risolvibile solo a livello nazionale, ma ha bisogno di politiche europee", ha affermato l'italo-tedesca Jessica Kraatz Magri, direttrice appena insediata della sede di Roma e del Goethe-Institut in Italia, che ritorna nella sua città dopo 30 anni e ha già annunciato un bis di "Sguardi condivisi".

tag

Ti potrebbero interessare

Calenda a manifestazione Gaza: "Schlein voleva sintesi, M5s e Avs no"

Milano, 6 giu. (askanews) - Quella di Milano è "una manifestazione che non è fatta contro un popolo, ma per far dialogare. E che cerca di tenere lontano tutte le intolleranze e gli estremismi. Gli estremismi di chi pensa che si possa fare una grande Palestina dalla Giordania al mare, cacciando in mare gli israeliani. Gli estremismi di chi pensa che si possa raggiungere qualcosa, bombardando Gaza e bloccando gli aiuti umanitari. Gli estremismi di chi ritiene che ci sia una giustificazione di ciò che fa Hamas, nemico dell'Italia e dell'Occidente". Lo ha detto Carlo Calenda, leader di Azione, arrivando al Teatro Parenti a Milano.

Alla domanda se non fosse possibile una sintesi con la piattaforma della manifestazione a Roma sabato 7 giugno, il leader di Azione risponde: "Tutto era possibile, certo. E la prima cosa che abbiamo proposta è una cosa molto semplice. Cioè dire che quella manifestazione in quella piazza non era aperta a chi chiedeva la distruzione dello Stato di Israele, a chi urla dalla Giordania al mare e a chi compie atti contro i cittadini israeliani, in quanto cittadini israeliani. Perché una cosa è avercela con il governo Netanyahu, e io ce l'ho molto con Netanyahu, e un'altra cosa è avercela con un popolo. La Schlein lo avrebbe fatto, ma M5S e Avs vogliono avere tutta per loro questa discussione e lo trovo un po' avvilente".

TMNews

A Roma riapre la nuova Piazza Augusto Imperatore, cornice del Mausoleo

Roma, 6 giu. (askanews) - La nuova Piazza Augusto Imperatore è stata finalmente inaugurata oggi a Roma alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri; lo spazio rinnovato tra via del Corso e l'Ara Pacis fa da cornice all'ultima fase del restauro del Mausoleo di Augusto, il più grande sepolcro circolare del mondo antico, che ospita le ceneri di Augusto e della famiglia imperiale. Attorno, la piazza fascista progettata dall'architetto Morpurgo.

I lavori di restauro del Mausoleo, iniziati nel 2008, dal 2017 sono a cura della Fondazione TIM; ora anche la piazza circostante è ristrutturata.

Il sindaco di Roma Gualtieri: "Complessivamente un investimento da 35 milioni di euro con 7 milioni privati con un finanziamento importante di Tim e poi di Bulgari, ma tutto il resto sono risorse di Roma Capitale che abbiamo deciso di integrare proprio perché altrimenti il progetto sarebbe rimasto impantanato come era rimasto per anni; siamo molto contenti perché era indispensabile concludere quest'opera così importante e restituire questo gioiello a Roma e a tutto il mondo, perché noi abbiamo questa responsabilità: quello che è di Roma è mondiale".

Il mausoleo è stato assoggettato, nei suoi millenni di storia, a innumerevoli pesantissime trasformazioni: fortezza, cava di materiali, vigneto, arena per la corrida, e dal 1907 una sala da concerto pubblica di mirabile acustica, l'Augusteo, che ospitò grandissimi nomi - da Mascagni a Toscanini, da Debussy a Stravinsky, poi demolita nel 1936, quasi un secolo fa.

TMNews

Renzi: Milano e Roma? Manifestazioni per Gaza non in contrapposizione

Milano, 6 giu. (askanews) -"Le due manifestazioni non sono in contraddizione. Ci sono sensibilità diverse, ci sono discussioni, polemiche, contrapposizioni però noi abbiamo un luogo in cui le due bandiere possono stare assieme e questa è la cosa più bella. Il futuro di queste terre è due popoli e due Stati e noi ci crediamo", lo ha detto Matteo Renzi, leader di Italia Viva, arrivando al Teatro Parenti di Milano dove è in corso la manifestazione "Due Popoli due Stati un destino", mentre domani è in programma a Roma una grande manifestazione di piazza per Gaza organizzata da Pd-M5S-Avs.

"Io non vi dico cosa manca alla manifestazione di domani, chiedetelo a quelli di domani. Nella manifestazione di oggi ci sono due popoli, due Stati, due bandiere, ci sono le voci degli ostaggi, dei palestinesi che vogliono liberarsi da Hamas, le voci dei custodi e dei frati francescani della Terra Santa, ci sono le voci della politica e di chi dice che bisogna rispettare il diritto umanitario a Gaza, come in ogni altro luogo del mondo. Sono molto contento ovviamente che siamo in tanti e che ci sia una collaborazione tra Italia Viva, Azione, Più Europa e Sinistra per Israele. Tutto assieme pensiamo che il governo italiano possa fare un po' di più, di meno è impossibile. Contemporaneamente se uscendo di qui avremo allargato le dimensioni del cuore avremo fatto un'opera a servizio di tutti", ha concluso.

TMNews

Gli israeliani che manifestano sul confine di Gaza: basta guerra

Milano, 6 giu. (askanews) - "Dove è l'umanità di Israele?", recita così uno dei cartelli esposti durante la manifestazione di cittadini israeliani alla frontiera con la Striscia di Gaza per chiedere al governo israeliano di fermare la guerra. La protesta è stata organizzata da "Standing Together", una associazione israelo-palestinese che si batte per ottenere pace e uguali diritti fra israeliani e palestinesi.

"A poche centinaia di metri dal confine di Gaza si possono vedere i proiettili dell'artiglieria dell'esercito, noi siamo qui per protestare contro l'annientamento e la guerra, la fame e le uccisioni a Gaza - dice Alon-Lee Green, cofondatore dell'associazione - Siamo qui per chiedere la restituzione di tutti gli ostaggi in un accordo e per chiedere al nostro governo di fermare questa follia, di fermare gli orrori, perché non possiamo vivere così mentre così tante persone muoiono ogni giorno".

"L'esperienza del 7 ottobre è qualcosa per cui siamo tutti in crisi, ma questa crisi sta avendo conseguenze orribili a Gaza per le vite di persone innocenti e non voglio che questo continui", dice Eliza Inbal, israeliana che lavora nell'ambito dello sviluppo internazionale.

"Sono quasi due anni che non proviamo gioia, e sono qui con i miei partner, ebrei e arabi, per chiedere la fine di questo incubo, la fine di questa guerra di distruzione, degli insediamenti e degli sfollamenti", aggiunge Ghadir Hani, militante palestino-israeliana per la pace.

TMNews